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Cloud computing: s’infiamma la battaglia tra Dell e HP per il controllo di 3PAR, mentre Cisco punta a Skype

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Ha fatto il giro del mondo in pochi minuti l’indiscrezione riportata dal sito specializzato TechCrunch su una possibile offerta da 5 miliardi di dollari che Cisco – alla ricerca di nuove vie per diversificare il business – potrebbe presentare per portare a casa Skype, pioniere del VoIP. Impresa tentata, pare, anche da Google, bloccata però dai timori di un nuovo fronte antitrust.

 

Prosegue intanto anche la telenovela dell’estate, che vede protagonisti HP e Dell: entrambi vogliono la società di gestione dati 3PAR e da 10 giorni stanno moltiplicando offerte e controfferte, portando il valore della società da 1,1 a 2 miliardi di dollari.

Uno scontro che va avanti dal 16 agosto, quando Dell aveva presentatao un’offerta da 1,15 miliardi di dollari, e che non sembra giustificato dalle reali potenzialità della società: creata nel 1999, 3PAR ha registrato nel suo ultimo trimestre un fatturato di 194 milioni e perdite per 3,2 milioni di dollari.

L’ultima offerta presentata da HP venerdì, tuttavia, valorizza la società 2 miliardi di dollari, o 30 dollari per azione, pari a un premio del 200% in rapporto al corso dell’azione 3PAR prima dell’apertura delle negoziazioni con Dell (9,65 dollari).

 

Secondo Dell, quello che conta non sono le attuali performance della società, quanto quelle che potranno essere ottenute dopo l’integrazione con la sua offerta commerciale. Così come è successo con l’acquisizione di EqualLogic, acquisita nel 2007 per 1,4 miliardi di dollari (10 volte il fatturato) e le cui vendite oggi sono pari a 800 milioni all’anno.

 

3PAR offre sistemi di stoccaggio ‘on demand’ (utility storage) che sono alla base delle due tecnologie più esaltate del momento: la virtualizzazione e il cloud computing. Le sue soluzioni, che uniscono server di stoccaggio e software, “aiutano i clienti a diminuire i costi di gestione, permettendo loro di pagare per le capacità e le performance di cui hanno esclusivo bisogno”, ha spiegato Dell in una nota che presentava la prima offerta su 3PAR.

 

Da qui, dunque, i motivi del botta e risposta a suon di miliardi tra HP e Dell, che – a caccia di diversificazione – vogliono entrambi metter le mani su una tecnologia che promette di ridurre i costi infrastrutturali del 75% e i costi di gestione del 90% e permetterebbe, inoltre, ai due giganti informatici, che producono anche server e infrastrutture di rete, di fornire soluzioni globali di cloud computing senza passare da partner specializzati: EMC per Dell e Toshiba per HP.

 

Ma chi la spunterà tra i due? Secondo gli analisti HP sarebbe meglio armata per vincere la guerra, anche se un pronostico resta arduo.

Il fatturato di HP è due volte più grande di quello del rivale: 115 miliardi contro 53 miliardi di dollari, ma le liquidità disponibili sono comparabili – 13,1 miliardi per Dell, 14,7 per HP.

 

Se ad HP l’operazione potrebbe servire per aggiungere una nuova tecnologia al suo portfolio prodotti, per Dell – che avrebbe potuto chiudere l’affare a luglio – l’acquisizione potrebbe essere più strategica, al fine di colmare un importante ritardo nel campo dello stoccaggio. Ad entrambi, quindi, mettere le mani su 3PAR permetterebbe di entrare nella top 5 dei vendor di tecnologie insieme a IBM e e Cisco.  

L’occasione potrebbe infine rappresentare un’occasione per affermare la leadership dell’Ad Cathie Lesjak, chiamata provvisoriamente alla guida di Dell per rimpiazzare Mark Hurd, ‘dimissionato’ all’inizio del mese.

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