3D: dopo sentenza Tar Lazio scattano i controlli sugli occhialini e le prime denunce per chi non applica i dispositivi di legge

di Antonietta Bruno |

Italia


Occhiali 3D

Così come annunciato subito dopo la sentenza pronunciata dal Tribunale amministrativo del Lazio che ha dato ragione all’ istanza sollevata dal Codacons sul corretto utilizzo degli occhialini 3D nelle sale cinematografiche e sui probabili rischi legati alla visione dei film, il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori, ha avviato su tutto il territorio regionale, un monitoraggio per verificare la reale applicazione del dispositivo.

 

Ad ufficializzarlo, è la stessa associazione che ha ribadito la necessità, da parte degli esercenti cinematografici, di attenersi scrupolosamente a quanto stabilito dal Tar. Nello specifico, il Codacons si riferisce all’obbligo, da parte degli operatori cinematografici, di sconsigliare l’utilizzo degli occhialini 3D ai minori di 6 anni e all’importanza di dotarsi esclusivamente di occhiali monouso e fornire adeguate informazioni agli spettatori circa i limiti temporali consigliati.

 

‘Consigli’, oggi divenuti disposizioni proprio a seguito dell’intervento del Tar che ha rigettato le richieste degli esercenti cinematografici dando esecuzione alla circolare del Ministero della Salute, anche sulla base di un rilevante parere fornito dal Consiglio Superiore di Sanità, ma che non sono per niente piaciuti ai diretti interessati.

 

La categoria dei cinematografi, infatti, non ha perso tempo e sostenuta dall’Anec (associazione nazionale esercenti cinema), si è appellata alla revisione da parte del Ministero della Salute, richiedendo di contro, una relazione per illustrare l’iter seguito in visto all’appuntamento del prossimo 2 settembre quando la questione sarà ulteriormente affrontata in Camera di Consiglio e ci si dovrà esprimere anche in merito alla richiesta da parte dell’associazione a tutela dei consumatori, di estendere le cautele a tutti i soggetti in età evolutiva (ossia fino ai 14 anni) e di stabilire quale sia la durata massima della visione in 3D oltre la quale è necessario un intervallo.

 

Nel frattempo, il Codacons non rinuncia a quanto annunciato in precedenza da parte del presidente Carlo Rienzi che oltre a proclamare una serie di verifiche per accertare che tutti i cinema rispettino le disposizioni del Ministero della Salute, pena una denuncia per inosservanza delle leggi, ha anche predisposto un esposto all’Ordine dei Medici contro la Soi (Società Oftalmologica Italiana) la quale, nonostante il parere del CSS, pare continui a sostenere l’assenza di rischi legati alla visione di film con occhiali 3D.

 

Il monitoraggio avviato in giornata, ha già dato i primi risultati. Tra rispettosi delle leggi e dissidenti, il Codacons ha appurato che molte sale romane  non si sono ancora adeguate alle disposizioni di legge. “Siamo partiti da quattro città campione – ha detto Rienzi – e abbiamo rilevato diverse violazioni. Dall’assenza di occhiali monouso, con conseguenti rischi per la salute degli spettatori, derivanti dall’utilizzo di occhiali riciclati, alla mancanza dell’avviso circa i minori di 6 anni”. “Le 5 sale risultate fuorilegge sono già state denunciate alla Procura della Repubblica e ai Nas, cui è stato chiesto di intervenire, provvedendo al sequestro degli occhiali non monouso”.

Un’azione di forza, che continuerà anche nelle prossime settimane con controlli a tappeto utili a fare rispettare la norme ma, soprattutto, a tutelare la salute degli utenti.