Web 3.0: anche Google punta sulle ricerche semantiche. Acquisita Metaweb Technologies

di Alessandra Talarico |

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Metaweb

Nel tentativo di rassicurare gli azionisti, preoccupati dalle incerte prospettive di crescita del business della ricerca online, Google procede spedita nel nuovo round di acquisizioni, portando sotto il suo ombrello la startup Metaweb Technologies, società nata nel 2005 e specializzata in tecnologie web semantiche.

Queste tecnologie, che  spostano l’accento dall’informazione alla conoscenza, favoriscono l’accesso e la condivisione all’enorme mole di contenuti presenti sul web, e rappresentano la base di quello che è già stato battezzato Web 3.0.

 

Grazie alle tecnologie web semantiche, insomma, i dati vengono strutturati in modo da permettere ai computer di interpretare meglio le informazioni sul web e di rispondere, quindi, con dati rilevanti a domande più complesse.

 

In un post sul blog ufficiale, Google sottolinea come Metaweb disponga di un database aperto e gratuito di 12 milioni di ‘cose’ che potrebbero aiutare il motore della società a rispondere a richieste più complesse di quelle fornite attualmente, che altro non sono che link a pagine web.

 

Anche Microsoft – il cui motore di ricerca Bing continua in effetti a guadagnare quote di mercato su Google – ha acquisito due anni fa la società Powerset specializzata in ricerche web semantiche.

Secondo la società di ricerca ComScore, negli Usa Google controlla due terzi del mercato della ricerca online. Bing, tuttavia, ha continuato a crescere e si attesta attualmente al 12%, apprestandosi a diventare il motore di ricerca predefinito sui siti di proprietà di Yahoo!.

 

Google, da canto suo, è nel pieno di una nuova ondata di acquisizioni: all’inizio di luglio ha annunciato l’intenzione di mettere le mani, per 700 milioni di dollari, su ITA Software, le cui tecnologie rappresentano un’importante fonte di informazione sulle tariffe per l’industria aeronautica, ed è usato da compagnie aeree, agenzie di viaggio e altri siti. A maggio, Google aveva acquisito per 750 milioni di dollari la società AdMob, specializzata nella pubblicità per gli smartphone.

 

Presentando la settimana scorsa i risultati finanziari, il direttore finanziario Patrick Pichette ha provato a rassicurare gli investitori sulla volontà di continuare a investire in maniera aggressiva anche in nuove opportunità di crescita per il business.

 

Le spese – ha spiegato- saranno concentrate in una serie di iniziative volte a diversificare le attività del gruppo dalla ricerca, che attualmente rappresenta la voce più importante dei profitti. Focus, dunque, sul display advertising e sul nascente mercato della pubblicità mobile, ma anche sulle applicazioni web.

 

Sono queste, sostiene Pichette, “…le attività a più rapida crescita ed è per questo che stiamo investendo in queste aree. Pensiamo che sia la cosa giusta da fare in questo momento”.