Cellulari: sono 5 mld le SIM attive nel mondo. La telefonia mobile si conferma come la tecnologia a più rapido sviluppo

di Alessandra Talarico |

Mondo


Telefonia mobile

Sono 5 miliardi le sim attive nel mondo, dai 720 milioni di appena 10 anni fa.

La telefonia mobile, nell’ultimo decennio, ha registrato una crescita impressionante, confermandosi, specialmente nei paesi emergenti, come primo e unico strumento di comunicazione e, soprattutto, come la tecnologia che si è sviluppata più rapidamente nella storia dell’umanità.

 

Basti pensare che la soglia dei 4 miliardi di carte sim attive era stata raggiunta meno di due anni fa, nell’autunno 2008: attualmente, secondo Ericsson, due milioni di nuovi numeri mobili vengono attivati ogni giorno.

 

Non è detto, tuttavia, che a ogni sim attiva corrisponda un singolo utente: soprattutto nelle economie avanzate, sono in molti quelli che possiedono più di una sim, per poter usufruire delle tariffe più interessanti o destreggiarsi meglio tra lavoro e tempo libero.

 

A trainare la crescita del numero di sim card, sono soprattutto i paesi emergenti: Cina, India, Brasile, Russia sono i motori del mercato mobile. Secondo i dati ITU  – l’agenzia Onu che si occupa di tlc – dei 2 miliardi di attivazioni nel mondo tra il 2006 e il 2009, 1,6 miliardi sono state effettuate nei paesi in via di sviluppo.

 

A maggio del 2010, la Cina contava 796 milioni di sim attive, l’India 617 milioni e nello stesso mese, sono state 9 milioni le sim attivate in Cina – dove attualmente possiede un cellulare il 60% della popolazione – e 16 milioni in India.

 

Anche l’Africa sta tentando di recuperare il ritardo: il numero di utenti mobili è raddoppiato negli ultimi due anni toccando quota 450 milioni e la penetrazione dei cellulari è arrivata al 40%.

Per molti africani, il cellulare rappresenta l’unico strumento per accedere ai servizi bancari o per trasferire denaro all’estero. La diffusione dei telefonini – spesso l’unico strumento di comunicazione disponibile – permette inoltre ai pescatori e ai contadini di tenersi aggiornati sul meteo o sui costi delle materie prime.

 

Da qui al 2020, secondo le previsione dell’industria, saranno oltre 50 miliardi i dispositivi mobili connessi alla rete.