NGN: il Comitato Comunicazioni Ue approva a schiacciante maggioranza bozza di raccomandazione su accesso regolamentato

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


NGN

Gli Stati membri nel Comitato Comunicazioni della Ue hanno approvato con una schiacciante maggioranza il progetto di una raccomandazione della Commissione relativa all’accesso regolamentato alle reti di nuova generazione (NGA). L’esito della votazione è stato di 18 favorevoli e 8 astenuti, mentre solo la Finlandia ha votato contro.

 

L’introduzione efficiente di reti NGA, come sottolineato nell’Agenda Digitale, è una priorità per la Commissione e ha avuto effetti particolarmente importanti sulla definizione dei mercati — sia per quanto riguarda il mercato all’ingrosso dell’accesso alle infrastrutture della rete fissa, compreso l’accesso condiviso o un accesso del tutto disaggregato (LLU), sia per quanto riguarda il mercato all’ingrosso dell’accesso alla banda larga (WBA). 

 

Considerando che lo sviluppo di servizi a banda larga ad altissima velocità è fondamentale per determinare la crescita economica e conseguire gli obiettivi fissati nell’Agenda Digitale e partendo dal presupposto che lo sviluppo delle NGN richiede cospicui investimenti, nella bozza di raccomandazione la Commissione sottolinea, tra le altre cose,  che i coinvestimenti nelle reti di nuova generazione “…sono in grado di ridurre sia i costi che il rischio sostenuti da un’impresa di investimento, e possono quindi condurre a più ampia diffusione dei collegamenti ‘fiber to the home”.

 

Il Commissario Ue per l’Agenda Digitale Neelie Kroes ha sottolineato infatti che dovrebbero essere promossi “investimenti efficienti e innovazione nelle infrastrutture, tenendo debitamente conto dei rischi di investimento assunti da tutte le imprese e la necessità di mantenere una concorrenza effettiva”.

 

Un tema estremamente attuale anche in Italia, dove si sta tentando di definire un percorso di sviluppo delle NGN, con gli operatori alternativi e l’incumbent fermi su posizioni divergenti: si tenterà di trovare un accordo il prossimo 24 giugno, quando le società tlc incontreranno il sottosegretario alle comunicazioni Paolo Romani.

 

Le delegazioni sono state d’accordo sul fatto che il testo proposto ha trovato un buon equilibrio tra il bisogno di creare incentivi agli investimenti e la necessità di salvaguardare la concorrenza, convenendo anche sull’urgenza e l’importanza del documento votato per il roll-out di nuove infrastrutture in fibra, essenziali per il raggiungimento degli obiettivi fissati nell’Agenda Digitale europea.

Particolarmente apprezzato, inoltre, il parere del nuovo organismo di regolamentazione sovranazionale (BEREC) riguardo il bisogno di introdurre un livello di flessibilità tale da consentire alle Autorità nazionali di Regolazione di tenere conto delle circostanze nazionali.

 

Il dibattito si è quindi incentrato sulle condizioni per la concessione di sconti sui volumi e sulle modalità di unbundling della fibra.

 

L’opinione del Comitato, insieme al testo del progetto di raccomandazione verranno ora inviate al Parlamento europeo. Il testo finale dovrebbe essere adottato dalla Commissione si spera subito dopo la pausa estiva, per far sì che l’Europa si muova verso la realizzazione delle NGN con un contesto regolamentare chiaro e armonizzato: l’incertezza normativa potrebbe infatti ostacolare gli investimenti intensivi necessari per le reti di accesso di nuova generazione.

 

La raccomandazione sull’accesso regolamentato alle reti di accesso di nuova generazione – che si basa sulle direttive fornite nell’ambito degli studi di mercato nazionali sulla banda larga – tenterà dunque di dare coerenza alle strategie di regolamentazione adottate dalle autorità nazionali per evitare distorsioni del mercato unico e dare certezza giuridica alle imprese che investono.

Attualmente, di fatto, molti Stati membri nel caso di problemi di concorrenza, continuano ad applicare soluzioni divergenti: nel trattamento dei prodotti di accesso in fibra nei mercati all’ingrosso, ad esempio, sebbene la fibra sia stata inclusa nelle definizioni di mercato, le autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni hanno proposto di non imporre misure correttive o di limitarle alle reti in fibra, mentre nel caso dell’accesso o dell’interconnessione alle reti, diverse autorità di regolamentazione includono tuttora costi non pertinenti nel calcolo delle tariffe di terminazione, come i costi dello spettro, il che comporta tariffe eccessivamente elevate.

 

A partire da maggio del prossimo anno, la Commissione si accollerà maggiori responsabilità riguardo l’imposizione e l’attuazione di misure collettive da parte delle autorità nazionali e, di concordo col BEREC, cercherà di promuovere una maggiore diffusione della banda larga ad alta velocità come previsto nell’Agenda digitale per l’Europa.

 

Sempre insieme al BEREC, la Commissione sta valutando nuove linee guida per favorire un’applicazione coerente degli impegni e misure correttive in materia di separazione.