Mentre il Senato approva la ‘legge bavaglio’, in Italia si allarga il coro dei dissidenti. La palla ora passa alla Camera

di Antonietta Bruno |

In tutto il Paese organizzate forme di protesta che vanno da oscuramenti di home page a siti listati a lutto.

Italia


Legge bavaglio

Un provvedimento fortemente lesivo per gli editori, sia nel loro ruolo di operatori culturali, sia in quanto imprenditori economici. Per questo motivo ci appelliamo al Parlamento affinché riconsideri le norme approvate al Senato, introducendo quei necessari correttivi che non mortifichino i principi cardine della libertà  di espressione nel rispetto delle regole

E’ con queste parole che il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo, presente al vertice degli editori Europei riunitosi a Roma, ribadisce la sua posizione contro il testo del disegno di legge sulle intercettazioni in via di discussione alla Camera dopo il voto favorevole del Senato.

 

Si tratta di un’ingiustificata limitazione della libertà di informazione e di stampa – ha tuonato Polillo – che incide in modo significativo sulla nostra attività. Le pesantissime sanzioni pecuniarie a carico dell’editore che pubblica  gli atti di indagine non più coperti da segreto, il divieto di pubblicazione, anche per riassunto delle intercettazioni, l’estensione della condizione di segretezza fino a comprendere genericamente le attività di indagine, ci costringono ad una sostanziale censura preventiva. Nulla di questo ha a che vedere con l’obiettivo, giusto e condiviso di tutela della privacy finendo, viceversa, per privare i cittadini di una indispensabile e necessaria informazione su fatti di pubblico interesse”.

 

Una posizione forte quella del presidente Polillo, ma che non è l’unica in questa vicenda. Già ieri, infatti, Italia dei Valori ha aderito alla campagna di protesta contro la ‘legge bavaglio‘ sulle intercettazioni lanciata dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana, e per bocca del suo presidente che non molla la “resistenza del partito contro un provvedimento criminogeno che calpesta il diritto ad informare ed essere informati, che ostacola seriamente la lotta alla criminalità e imbavaglia la stampa“, ha annunciato che da oggi il sito www.italiadeivalori.it, il blog www.antoniodipietro.it e le pagine Facebook e Twitter, saranno listate a lutto.

 

Pagina completamente bianca quella di Repubblica che vuole testimoniare “una violenza nel circuito democratico attraverso il quale i giornali informano e i cittadini si rendono consapevoli”. Su una legge che ‘nega ai cittadini il diritto di essere informati’, anche uno schermo nero, listato dal tricolore e con la scritta ‘Noi non ci stiamo’ è quello che appare invece, aprendo l’home page del sito internet di Sinistra Ecologia Libertà. Il movimento politico italiano ispirato al socialismo democratico e all’ambientalismo, ha aderito al malcontento generale accogliendo l’appello lanciato da Giuseppe Giulietti e Stefano Corradino, rispettivamente portavoce e direttore dell’Associazione Articolo 21.