Rai. Confronto coi sindacati sul Piano industriale: interventi immediati per contrazione entrate pubblicitarie e rosso da 200 mln per il 2012

di Raffaella Natale |

Nel pomeriggio s’è anche tenuta la Tavola rotonda ‘Fare qualità, prodotti e servizi per competere’.

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Il direttore generale della Rai, Mauro Masi, nel corso dell’incontro con i rappresentanti sindacali di Slc Cgil – Fistel Cisl – Uilcom Uil – Ugl Telecomunicazioni – Snater e Libersind Confsal avrebbe spiegato – secondo quanto si apprende – che nel corso del 2009 c’è stata una contrazione degli introiti pubblicitari tra il 28% e il 26% e che si attende un rosso di 200 milioni al 2012, che è la cifra che si intende recuperare. L’azienda si attende di ampliare il mercato grazie allo sviluppo del digitale terrestre.

 

Il Direttore generale ha così illustrato le linee guida del Piano industriale 2010-2012 approvato all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione dello scorso 20 maggio.

Venerdì scorso Masi aveva incontrato Usigrai e Adrai. Il piano industriale è sempre oggi all’Odg dell’assemblea che l’Usigrai ha indetto per il pomeriggio nel centro Rai di Saxa Rubra a Roma.

 

Il Dg ha spiegato che il 2009 è stato un anno molto pesante soprattutto per quanto riguarda i ricavi pubblicitari, che hanno subito una contrazione fra il 26% e il 28%. Non avrebbe però fornito previsioni sull’andamento degli introiti da pubblicità nell’anno in corso.

Sul fronte delle esternalizzazioni – sempre secondo indiscrezioni – Masi avrebbe negato che riguarderebbero 1.000 unità, come sostenuto dalla stampa, e avrebbe parlato di “cantieri di lavoro” che riguardano soprattutto il settore amministrativo: staff, ict e abbonamenti.

Masi si è detto pronto a un dialogo con le rappresentanze sindacali, spiegando che molte esternalizzazioni riguarderanno il settore amministrativo. I sindacati hanno fatto notare che al momento i due terzi del bilancio Rai siano costi esterni, a fronte di un terzo di costi interni, chiedendo all’azienda di produrre risparmi su questo fronte

 

La società starebbe pensando a una internalizzazione di Rai Trade e starebbe svolgendo una verifica sugli uffici esteri per valutare possibili risparmi. Starebbe inoltre siglando una convenzione con la Guardia di Finanza per il recupero dell’evasione sul canone. I sindacati – secondo quanto si apprende – avrebbero espresso perplessità sulle esternalizzazioni, sostenendo che i 2/3 del bilancio dell’azienda è costituito da costi esterni.

Chiederebbero, quindi, di saturare la capacità produttiva interna, perché vengono pagati 13 mila stipendi. I sindacati hanno quindi chiesto la creazione di una commissione di indagine sugli sprechi.

 

Emilio Miceli, segretario generale Slc/Cgil, ha commentato che l’incontro di oggi con Masi, “è stato deludente. Niente più che uno scambio di opinioni perché è avvenuto senza che ci fosse una traccia, un documento, un numero”.

“La nostra sensazione – ha detto Miceli – è che il piano industriale sia lungi dall’essere pronto. Tuttavia dalle parole del direttore generale restano intatte le nostre preoccupazioni circa l’aumento dei processi di esternalizzazione”.

Il segretario Slc/Cgil ha detto che aspetterà che nei prossimi giorni venga inviato il piano per poterlo approfondire e “fare le nostre eventuali controdeduzioni”.

“Ma restiamo convinti del fatto – ha concluso – che la Rai ha bisogno di sfruttare fino in fondo, al pari di qualsiasi altra azienda, la sua capacità di produzione dall’interno. Così come restiamo convinti che sia ormai giunto il momento di mettere a verifica, attraverso una commissione di indagine, qualità, quantità ed eventuali sprechi dei processi di esternalizzazione già in atto”.

 

Nel pomeriggio, intanto, s’è tenuta la Tavola rotonda “Fare qualità, prodotti e servizi per competere“, promossa dai vertici Rai con ACCREDIA, AICQ e Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici.

Con questa Tavola rotonda, la Tv pubblica ha ribadito il suo impegno per la qualità tecnica del servizio, presupposto fondamentale del rapporto con l’utenza. La qualità tecnica è infatti considerata obiettivo strategico dal nuovo Contratto di Servizio tra Stato e Rai.

 

Nel corso della Tavola rotonda, il direttore strategie tecnologiche della Rai, Luigi Rocchi, ha sottolineato che “Lo sviluppo tecnologico della Rai è orientato verso l’alta definizione ma recentemente soprattutto sul 3D, come dimostrano prodotti ultimamente realizzati come ‘Torino 4k’ e il corto ‘Sette luoghi, otto minuti e una città”.

Rocchi ha aggiunto che “…il piano di assegnazione frequenze recentemente approvato lascia il canale 11 alla Rai perché la televisione pubblica possa sperimentare nuove tecnologie. Tra queste in futuro potrebbe esserci il 3D”.

“La qualità tecnica è un obiettivo strategico del prossimo contratto di servizio – ha precisato Rocchi – e l’accreditamento della qualità è fondamentale in questo senso. Gli utenti chiedono un aumento della qualità con il digitale terrestre, ma anche un aumento dell’offerta. L’offerta della Rai è già ampia e presto partirà Rai 5. Puntiamo ad un aumento dell’offerta anche attraverso internet, dove presto si potrà accedere anche alla programmazione dell’ultima settimana”.

 

Per il consigliere Rai, Angelo Maria Petroni, “La Rai è la televisione pubblica più efficiente d’Europa e di gran lunga quella più vista“.

“La qualità è un obbligo previsto dal contratto di servizio in discussione in commissione di Vigilanza e i dati dell’European Broadcasting Union testimoniano dell’alto livello qualitativo della Rai. Il confronto con le altre aziende europee è indiscutibile. La Rai ha ad esempio ha circa 13 mila dipendenti contro i 40 mila dell’azienda pubblica tedesca e ha il canone più basso d’Europa. La Rai è all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e, con le risorse che abbiamo, cerchiamo di non essere al traino ma tra i primi”.