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New Media. Steve Jobs: ‘No ai blogger, sì ai giornalisti. La gente arriverà a pagare per avere le notizie online’

Stati Uniti


No a una nazione di blogger, sì ai giornalisti professionisti. Il numero uno della Apple, Steve Jobs, l’inventore dell’iPad, considera la nuova ‘tavoletta magica’ uno dei mezzi indispensabili per rilanciare la stampa in difficoltà, se il mercato lo deciderà, puntando sui contenuti a pagamento.

 

Alla Conferenza All Things Digital organizzata dal Wall Street Journal a Rancho Palos Verdes, a sud di Los Angeles, il futuro della stampa è stato uno degli argomenti affrontati in una lunga conversazione a tutto campo da Jobs.

Quando gli è stato chiesto se l’iPad risolverà i problemi dell’editoria, il numero uno della casa di Cupertino ha risposto: “Non voglio che ci trasformiamo in una nazione di blogger… Credo che abbiamo bisogno di controllo editoriale oggi più che mai. Qualsiasi cosa possiamo fare per aiutare i giornali a trovare nuove forme di espressione che li aiuterà ad essere pagati, sono a favore”.

 

L’amministratore delegato della Apple è convinto che la gente arriverà pagare per avere le notizie online. “Una delle mie convinzioni più profonde – ha aggiunto – è che la democrazia dipenda da una stampa libera e forte“.

 Jobs dice che la Apple è “assolutamente” per aiutare quelle organizzazioni che stanno cercando nuovi modi di diffondere le notizie, pagandole, in modo che possano mantenere intatta la loro organizzazione. La ‘vision’ di Apple prevede che sull’iPad ci siano applicazioni come le piattaforme Digital Age in cui giornali e settimanali possano costruire nuovi modelli di business.

Sappiamo – ha detto Jobs riferendosi ai media tradizionali – cosa sta accadendo in questi settori e sappiamo che molti di loro sono in grossi guai”.

Questa – ha poi aggiunto riferendosi all’iPad – è un’opportunità potenziale per fornire più valore di una semplice pagina web e ritengo che si possa cominciare a chiedere dei piccoli ricarichi su tutto ciò. Penso che la gente voglia pagare per avere contenuti”.

 

I dispositivi che consentono la lettura dei libri digitali stravolgeranno il mercato aprendo nuove possibilità per un settore che soffre pesantemente la crisi.

 

In Giappone, Sony ha fatto sapere che il primo luglio verrà lanciata una nuova piattaforma per la distribuzione di contenuti digitali – come libri, riviste e quotidiani – costituita con Kddi, Toppan Printing e Asahi Shimbun.

 

In Italia, secondo una indagine condotta dall’Ufficio studi di AIE nel dicembre scorso, il 7,5% dichiara di aver già comprato (o di accingersi a farlo) un eBook. Un altro 5,8% aspetta solo un maggior numero di titoli in italiano, e un altro 2,8% la possibilità di leggersi sullo schermo dei best seller. E il 27,0% solo la discesa del prezzo degli eReader. Numeri per ora ancora lontani da quelli del mercato dei canali trade (di cui NielsenBookScan presenterà il quadro dell’andamento nel 2009 con una anticipazione sui primi mesi di quest’anno). Cifre da cui però emerge anche una dinamica precisa, molto simile a quella di un ecosistema nel quale ogni produttore di contenuti editoriali – narrativi, manualistici, di studio, ecc. – cresce e si evolve in relazione a ogni altro.

 

In Spagna gli editori hanno pensato bene di cavalcare il successo dei libri digitali e insieme stanno per lanciare una grande piattaforma digitale per commercializzare i loro eBook.

Tra gli editori che hanno aderito all’operazione, figurano i leader del mercato spagnolo di settore: Santillana (gruppo Prisa), Planeta, e Random House.

 Questa nuova piattaforma si chiamerà Libranda e sarà lanciata tra qualche settimana sul sito libranda.com e, stando a quanto scrive El Pais, sarà la più grande del genere a proporre eBook in spagnolo.

 A partire dal lancio, Libranda potrà contare su un catalogo di 5.000 titoli pronti per essere messi in vendita e si arricchirà man mano di nuove testi digitali per arrivare a completamento per la fine dell’anno.

Alla fine del 2009, il governo spagnolo di Zapatero aveva annunciato la propria intenzione di dare un colpo d’accelerata a questo nascente mercato, riducendo l’Iva dal 16% al 4%, portandola allo stesso livello dei libri tradizionali.

 

il magnate dei media, Rupert Murdoch, non s’è lasciato sfuggire la ghiotta occasione e ha deciso di cavalcare l’onda del successo dell’iPad.

Il Wall Street Journal verrà offerto a pagamento anche nella versione compatibile per il nuovo dispositivo targato Apple. Solo gli abbonati hanno diritto ad un periodo di prova gratuito.

Oltre al WSJ, le scelte più aggressive sul fronte dell’ editoria elettronica e multimediale destinata ai tablet sono state fatte da due gruppi francesi, almeno in base alle App, Le Monde e il settimanale Paris Match, (gruppo Lagardere).

I quotidiani americani presenti sull’iPad sono Usa Today, uno dei più diffusi, e il New York Times, ma con una deludente versione ridotta decisamente meno completa ed attirante del suo sito web, uno dei più belli in assoluto.

I settimanali Usa non sono molti di più: convince Time Magazine, con una buona interfaccia, ma delude il mensile per uomini GQ, mentre fa un po’ meglio su fronte dell’interattività Men’s Health Magazine. Bene infine la rivista di divulgazione scientifica Popular Science, mentre sono presenti diverse riviste specializzate in elettronica.

 

Ma c’è un solo grosso problema, che potrebbe mettere in difficoltà questo settore nascente dell’editoria: i prezzi di vendita. Murdoch chiede quasi 18 dollari al mese per l’abbonamento (cioè più del cartaceo e del web insieme, per la maggior parte dei suoi clienti), e gli esemplari iPad di riviste come GQ (2,99 dollari) e Men’s Health (4,99 dollari), costano più del cartaceo in abbonamento. I giornali europei per ora sono gratuiti, probabilmente per poco.

 

Come accennato, la miglior interfaccia per un quotidiano è probabilmente quella di Le Monde, che oltre a proporre un facsimile dei numeri dell’ultima settimana, permette di navigare con grande facilità, molto rapidamente, offrendo gli articoli in una finestra pop-up, facile da leggere.

E’ molto bello Paris-Match, offrendo qualcosa in più rispetto all’esemplare in edicola: foto di alta qualità oltre ad una colonna sonora e filmati integrati, che si caricano molto rapidamente.

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