Digital Agenda. I Ministri tlc approvano l’approccio della Commissione ma avvertono: ‘L’Europa deve investire di più sulle NGN’

di Alessandra Talarico |

Il 23 settembre a Bruxelles si terrà il “Digital Agenda Summit’, organizzato da ETNO e Financial Times per fare il punto sulla nuova strategia digitale nel quadro di EU 2020 e sulle regole per lo sviluppo delle reti di nuova generazione.

Unione Europea


Neelie Kroes

Il Consiglio dei ministri Ue trasporti, TLC  ed energia, ha approvato oggi le conclusioni dell’Agenda Digitale della Commissione europea, considerata l’iniziativa di punta della strategia EU2020 per una crescita “intelligente, sostenibile e inclusiva”.

Il Consiglio ha confermato la centralità dell’Agenda digitale per il rilancio dell’economia europea, sottolineando che c’è bisogno di ulteriori sforzi per fare della Ue un mercato unico digitale.

 

L’Agenda digitale propone nuove strade per accelerare la creazione di posti di lavoro, promuovere la prosperità economica e migliorare la vita quotidiana di cittadini e aziende attraverso un più ampio e intelligente utilizzo delle tecnologie ICT.

“L’Europa dovrebbe investire le risorse necessarie nello sviluppo di un mercato unico digitale basato sull’internet veloce e superveloce e su applicazioni interoperabili, al fine di sfruttare appieno il suo potenziale per aumentare la produttività, generare crescita economica, attrarre investimenti, creare posti di lavoro e rafforzare la sua influenza a livello mondiale”, ha concluso il Consiglio, riconoscendo che “…gli investimenti efficaci e competitivi nelle reti a banda larga di prossima generazione saranno importanti per l’innovazione, la scelta offerta ai consumatori e la competitività dell’Unione europea”.

 

Il target, per il 2020 è di garantire a tutti i cittadini velocità di connessione di 30Mbps, con la metà delle famiglie abbonate a servizi da 100 Mbps o superiori. Attualmente, solo l’1% degli europei dispongono di connessioni in fibra, rispetto al 12% dei giapponesi e il 15% dei sudcoreani.

“Internet superveloce è essenziale per sostenere la crescita dell’economia, creare lavoro e prosperità ed assicurare ai cittadini di accedere ai contenuti e ai servizi che vogliono”, ha spiegato la Commissione in una nota.

 

L’ampia diffusione delle tecnologie digitali, aggiunge il Consiglio, consentirà inoltre ai consumatori di godere di una migliore qualità della vita, attraverso, ad esempio, “l’offerta di migliori cure sanitarie, trasporti più sicuri e maggiori opportunità di scelta nel settore dei media, oltre che un più semplice accesso a beni e servizi, inclusi i servizi pubblici e i contenuti culturali”.

 

Secondo i dati della Commissione,  il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione garantisce il 40% della produttività e assicura 33 mila posti di lavoro per ogni milione di euro investito.

Perciò il Consiglio auspica che gli Stati attuino “misure efficaci per promuovere investimenti favorevoli alla concorrenza nel settore della banda larga” e promuovano “la disponibilità per tutti e l’uso da parte di tutti di internet veloce”.

 

Stabilire obiettivi ambiziosi, servirà a creare un mercato unico digitale a vantaggio di cittadini e imprese e rafforzerà la competitività dell’Europa in questo importante settore. Il Consiglio, dunque, ha invitato la Commissione e gli Stati membri a “…cercare nuove vie per migliorare la coordinazione orizzontale tra le istituzioni coinvolte sia a livello nazionale che europeo per migliorare l’implementazione della Digital Agenda per l’Europa”.

 

Tra i vantaggi dell’Agenda Digitale, una volta a regime, la possibilità per gli utenti di usufruire di servizi commerciali e di contenuti culturali anche oltre i confini del loro Stato: “Attualmente – dice la Commissione – negli Usa si effettuano 4 volte più download musicali che in Europa, per la mancanza di offerte legali e per l’eccessiva frammentazione dei mercati”. La Ue intende quindi allargare l’accesso ai contenuti legali attraverso semplificazioni nella liquidazione del copyright e nella gestione delle licenze.

 

Altre azioni serviranno ad aumentare la fiducia verso il web e il commercio online: verrà dunque migliorata la risposta al cybercrime e rafforzate le leggi sulla protezione dei dati personali.

Focus inoltre sugli investimenti in Ricerca e Sviluppo – la Ue investe nella Ricerca ICT meno della metà degli Usa (37 miliardi contro 88 miliardi) – e sulla chiusura del digital divide, che interessa il 30% della popolazione europea.

 

Il consiglio, ha infine fissato la sede del nuovo organismo europeo dei regolatori per le comunicazioni elettroniche (BEREC), che sarà a Riga, in Lettonia.

BEREC, che andrà a sostituire  sostituisce il Gruppo dei regolatori europei e avrà poteri di coordinamento delle politiche di regolazione, sarà operativo nell’autunno 2010.

 

Alla nuova strategia digitale della Commissione europea sarà inoltre dedicato “The Digital Agenda Summit“, che si svolgerà a Bruxelles, il 23 settembre. Organizzato dal Financial Times e dall’ETNO, il Summit si concentrerà anche sulle regole per lo sviluppo delle reti di nuova generazione, attualmente in discussione a livello europeo.

All’evento parteciperanno, oltre al Commissario Ue per l’Agenda Digitale, anche i maggiori CEO dell’industria europea tra i quali Franco Bernabè (Telecom Italia), Cesar Alierta (Telefonica) e Ben Verwaayen (Alcatel-Lucent) e diversi esponenti dell’industria americana di settore.