Fotonica 2010. Al via convegno AICT su ambiti applicativi e prospettive di sviluppo delle reti ottiche. Intervista a Martin Zirngibl (Bell Labs)

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A cura di Alessandra Talarico.

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Martin Zirngibl (Bell Labs)

Apre oggi a Pisa il Convegno Fotonica 2010, un forum organizzato da AICT (l’Associazione per la Tecnologia dell’Informazione e delle Comunicazioni) in cui si presentano e si discutono i risultati più avanzati della ricerca scientifica in tutti i settori della fotonica, con ampio risalto anche agli ambiti applicativi.

Il Convegno, che si chiuderà il 27 maggio,  si articolerà sia in sessioni tecniche, che includeranno contributi originali attinenti ai Temi del Convegno, sia in Tavole rotonde e Simposi che presenteranno il quadro attuale, le iniziative nazionali ed internazionali e le prospettive di sviluppo della Fotonica. 

Per comprendere meglio l’importanza delle tecnologie fotoniche nell’attuale scenario tecnologico, abbiamo incontrato Martin Zirngibl, ‘guru’ delle tecnologie fisiche della trasmissione ottica ai Bell Labs di Alcatel-Lucent, inventore di innovative architetture per la commutazione ottica e creatore di uno dei migliori programmi di ricerca sull’Ethernet 100G.

 

 

Key4Biz. Dieci anni fa, le tecnologie ottiche di trasmissione, le grandi ‘autostrade dell’informazione’ erano in pieno boom. Nel giro di meno di due anni si scoprì che queste autostrade erano vuote e che il loro utilizzo era quindi marginale. Che cosa è cambiato oggi?

 

Zirngibl. Nel 2000 prevalse un atteggiamento che definirei tra l’ottimistico e lo speculativo. L’ottimismo era di chi, basandosi sulla crescita del traffico Internet, che di quei tempi raddoppiava ogni tre mesi, prevedeva che quell’andamento si sarebbe protratto per chissà quanto tempo.

L’atteggiamento speculativo era di chi riteneva che,poiché i costi fissi delle reti ottiche erano decisamente quelli preponderanti, valesse la pena aumentare il numero delle fibre nelle proprie reti al fine di scoraggiare i concorrenti che fossero venuti in seguito e affittare con lauti margini l’extra-capacità risultante. Oggi non è così: c’è una domanda in forte espansione e c’è il rischio saturazione delle reti.

 

 

Key4Biz. A che cosa si deve questa crescita?

 

Zirngibl. Il video e l’FTTH sono alla base dell’esplosione della domanda di banda. La parte video accelererà ulteriormente perché oggi la qualità dei video per esempio su YouTube è scadente e le persone invece si aspettano l’alta definizione. Inoltre, nuovi terminali come l’Iphone o l’Ipad contribuiranno a questa crescita, così come i data center e il cloud computing che attualmente utilizzano banda a basso costo. La combinazione di questi fenomeni farà raddoppiare la domanda di banda ogni anno.

 

 

Key4Biz. Rischio saturazione delle reti, quindi?

 

Zirngibl. Il rischio è che alcuni apparati non supportino la crescita di banda per motivi fisici. La capacità della fibra single mode raggiunge la saturazione a 10 Tb/s. Inoltre, il consumo energetico di router e switch sta raggiungendo il limite fisico determinato dalla dissipazione di calore e dall’affidabilità. Mentre le capacità dei processori seguono la legge di Moore e raddoppiano la loro efficienza ogni 18 mesi, ciò non vale per gli I/O ottici.

Ad ogni modo, tutto ciò potrebbe determinare una crescita delle reti fino a 10 volte superiore a oggi.

 

 

Key4Biz. Su che cosa state lavorando?

 

Zirngibl. Stiamo lavorando su tecnologie che riducono i consumi energetici, le emissioni e i costi del trasporto ottico. Stiamo anche lavorando a nuovi approcci di gestione energetica. Infine, nuove tecnologie come l’informatica quantistica, che potrebbero modificare sensibilmente le proprietà di scala. Crediamo inoltre che le tecnologie ottiche diventeranno sempre più importanti per accesso e data center. Perciò stiamo anche esplorando nuove tecnologie come la silicon-photonics per portare i benefici dei circuiti integrati CMOS ai componenti ottici.

 

 

Key4Biz. L’incremento delle velocità sembra essere ormai una tendenza dell’industria. Dove si gioca la carta competitiva?

 

Zirngibl. Per battere la concorrenza occorre innovare continuamente. Occorre provare a immaginare come sarà il mondo da qui a cinque anni e cercare di risolvere i problemi che ci saranno. È ciò che abbiamo fatto con il 100 Gbit/s, quando iniziammo cinque anni fa. A quell’epoca nessuno credeva che ci fosse bisogno di tecnologia a 100 Gbit/s, dato che c’era saturazione di banda e il 40G non stava vendendo. Oggi proprio per la ricerca fatta cinque anni fa, Alcatel-Lucent ha un grosso vantaggio competitivo sul 100Gbit/s.

 

 

Key4Biz. Più capacità uguale più consumi?

 

Zirngibl. Sì, più banda significa più consumo. Le persone vogliono usare sempre più banda proprio come usa sempre più capacità di memoria dei computer. È sempre un trend positivo per noi, perché le persone sono anche disposte a pagare di più per i servizi di telecomunicazione – e questo denaro alla fine può essere reinvestito nelle infrastrutture.

 

 

Key4Biz. Com’è organizzato il vostro lavoro?

 

Zirngibl. I Bell Labs sono impegnati su diversi fronti e rappresentano la ricerca avanzata di Alcatel-Lucent. Oggi, oltre alla sede storica del New Jersey, c’è un’organizzazione articolata che comprende una decina di sedi, anche in Europa.  I laboratori di ricerca hanno un significato se possono trasferire nella progettazione e quindi nei prodotti il loro know-how. E’ quello che facciamo con l’area di sviluppo e progettazione, che è molto più grande dimensionalmente e che in Italia è ampiamente rappresentata proprio nell’ottica. Oggi il gruppo  di oltre 100 ricercatori che coordino, tra Stati Uniti ed Europa, si occupa di aspetti come i futuri componenti per circuiti integrati fotonici per il 100 Gigabit Ethernet, la gestione energetica, la crittografia quantistica.

 

 

Key4Biz. Lavorate anche con i laboratori  italiani?

 

Zirngibl. C’è una stretta collaborazione tra noi e i laboratori italiani e le università: c’è un’ottima sinergia tra le attività avanzate di ricerca e sviluppo condotte dai Bell Labs e lo sviluppo e le relazioni con i clienti dei laboratori italiani. Possiamo anche contare sulle collaborazioni con le università, tra queste il vostro Politecnico di Milano, con cui stiamo conducendo progetti per le reti 100 Gbit/s di domani e i risultati sono assai apprezzati. È anche così che riusciamo a generare nuove idee e individuare talenti da inserire nelle nostre strutture, e anche nei Bell Labs.