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Alcatel-Lucent ottimista sulla ripresa trainata da internet mobile, ma nessuna nuova fusione all’orizzonte

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Alcatel-Lucent è ottimista circa la ripresa del mercato delle infrastrutture per telecomunicazioni e anche sul proprio futuro, grazie alla crescita del mercato internet mobile e alla conseguente ripresa degli investimenti in servizi e reti di nuova generazione.

Nell’ambito del Reuters Global Technology Summit a Parigi, il Ceo del gruppo franco-americano, Ben Verwaayen, ha spiegato che la ripresa degli investimenti registrata nel primo trimestre sul versante delle infrastrutture non è stato un fenomeno congiunturale, ma legato a tendenze di fondo come l’esplosione del traffico dati su rete mobile, il potenziale di crescita nelle aree rurali e la convergenza fisso-mobile.

 

“Bisogna comprendere perché i mercati si riprendono – ha detto Verwaayen – ed è la domanda dei consumatori per tutti i servizi dati, dovunque essi siano, a trainare i mercati. Non è un fenomeno solo americano – ha aggiunto – ma lo si può constatare in tutto il mondo”.

La ripresa degli investimenti, secondo il Ceo di Alcatel-Lucent, non sarebbe dettata dalla volontà degli operatori telefonici di ‘recuperare’ dopo la recessione, quanto da quella di investire in nuovi servizi e tecnologie.

E’ in corso, insomma, un cambiamento dei modelli di business, guidato dalla necessita fondamentale di trovare il modo di fare soldi “…mettendo la banda larga nel palmo della mano” degli utenti.

 

Nel primo trimestre di quest’anno – un periodo, quindi, di ‘stallo’ per le vendite dopo il trimestre festivo – le vendite di smartphone hanno registrato un incremento del 48,7% a 54,3 milioni di unità. I dispositivi ‘intelligenti’ rappresentano ora il 17,3% di tutti i cellulari venduti, contro il 13,6% del primo trimestre 2009.

 

Verwaayen ha confermato le stime sul margine operativo 2010 – previsto in una forchetta tra 1,0% e 5,0% – e ha rassicurato gli analisti sul fatto che la società “non ha bisogno di nuovi fondi”, nonostante l’anno si presenti come più impegnativo del previsto.

“Siamo perfettamente soddisfatti del nostro bilancio, ma procediamo passo per passo”, ha spiegato.

 

“La trasformazione ha preso tempo, ma siamo stati costanti negli ultimi 18 mesi”, ha aggiunto il Ceo, sottolineando che la gran parte delle energie della società sono state spese nella gestione delle complessità legate al merger e che, quindi, per il futuro, non ci saranno ulteriori grandi fusioni. Verwaayen non ha escluso, tuttavia, eventuali acquisizioni di piccole startup.

 

Dalla sua nascita, nel 2006, Alcatel-Lucent ha dovuto affrontare, oltre a una complessa integrazione, anche un profondo cambiamento del mercato e la crescente concorrenza di nuovi aggressivi player asiatici – come ZTE e Huawei – ed europei.

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