Guerra del telecomando: l’Agcom si affida a società specializzata per sondaggio su preferenze utenti

di Raffaella Natale |

Italia


Telecomando

Il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni conta di chiudere in tempi brevi la partita dell’ordinamento automatico dei canali sul telecomando digitale.

L’Agcom, spiega una nota dell’organismo di garanzia, ha infatti “…deciso di commissionare a una società specializzata un sondaggio tra gli utenti per verificare, come prescritto dalla legge, abitudini e preferenze dei cittadini in materia di posizionamento dei canali sul telecomando”.

“‘Il sondaggio – si sottolinea – verrà effettuato in tempi rapidissimi onde consentire all’Agcom di definire, al più presto e sulla base di dati obiettivi, il piano di numerazione automatica dei canali (LCN) della televisione digitale terrestre in chiaro e a pagamento”.

 

“E’ una materia delicata che ha in sé dei problemi, anche differenziati territorialmente“, ha detto ieri il presidente Corrado Calabrò a margine del convegno “Il diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica“.

“Per questo stiamo pensando a un approfondimento con un sondaggio. Anche perché la legge dice che bisogna adeguare l’offerta alle abitudini e alle preferenze”. Riguardo al timore delle emittenti locali di essere penalizzate, il presidente di dell’Agcom ha assicurato che “non è questo il nostro obiettivo“.

Quanto infine al piano sulle frequenze della tv digitale, Calabrò ha osservato che “c’è una sofferenza. Un piano ci vuole e lo faremo ma dobbiamo salvaguardare tutte le diverse posizioni”.

 

Di certo l’obiettivo dell’Agcom non è la penalizzazione delle emittenti locali con l’avvento della tv digitale: a chi gli chiede un giudizio sulle perplessità espresse a tale riguardo, il presidente dell’Autorità’ risponde che “ogni valutazione rischia di non essere riferita al quadro attuale”.

 

In merito allo schema di regolamento per la disciplina del piano di numerazione,  l’Associazione Tv Digitali Indipendenti, inviando all’Autorità le proprie osservazioni ha chiesto “…più spazio e concreta tutela per i possibili nuovi entranti nel mercato della Tv digitale”.

Le osservazioni dell’Atdi sono racchiuse in quattro punti: 1) salvaguardia delle abitudini degli utenti della Tv generalista ex-analogica con gli spazi da 1 a 9; 2) più spazio alle locali a cui va riservata tutta la numerazione dal 10 al 99, risolvendo così il principale motivo di conflitto sull’LCN; 3) più spazio e più ordine – per area tematica dal 100 al 299 – per tutte le nuove Tv nazionali, siano esse edite dagli attuali operatori della Tv analogica, che dai nuovi entranti, a cui devono essere riservati almeno il 50% degli spazi; 4) tutti gli operatori, presenti e futuri, della pay Tv dal 300 in poi, anch’essi per area tematica.

 

‘Con lo schema di regolamento sottoposto a consultazione, l’AGCOM ha già accolto diversi criteri e osservazioni avanzati da Atdi a partire dalla suddivisione dei nuovi canali per aree tematiche – ha dichiarato il presidente dell’associazione, Francesco Nespega -. Confidiamo che con il regolamento finale, l’AGCOM faccia ulteriori e concreti passi avanti per favorire condizioni di vera concorrenza, premessa indispensabile perché nuovi operatori investano realmente nel mercato’.

 

Per il presidente del Corecom Lazio, Francesco Soro, “La numerazione dei canali sul telecomando un passaggio decisivo per le emittenti locali, che hanno bisogno rapidamente di un quadro certo e quanto più rispondente alle abitudini e alle preferenze dei cittadini. Bene dunque la possibile decisione di Agcom di commissionare un sondaggio che fotografi le abitudini degli italiani e le specificità territoriali”.

“Per le tv del Lazio, ormai da 6 mesi all digital, la rapidità di una decisione sull’LCN è vitale – continua Soro in una nota – perché può sancirne il rilancio sul mercato o, in alternativa, nel perdurare dell’incertezza, condannarle alla marginalità. A tutela delle realtà locali e delle migliaia di addetti ai lavori, auspichiamo quindi che l’eventuale sondaggio venga fatto in tempi rapidissimi sì da mettere Agcom in condizione di decidere al più presto, offrendo all’emittenza locale le condizioni per liberare energie ed investimenti’.