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Cellulari e salute: la Francia discute una legge per vietarne l’uso a scuola. Ma per i consumatori le nuove misure sono ‘inefficaci’

Francia


Sta facendo discutere, in Francia, un disegno di legge volto a vietare l’uso del telefonino nelle scuole, per proteggere i minori dai rischi legati alle radiofrequenze.

Il disegno di legge, detto ‘Grenelle 2‘ è presentato come una declinazione concreta degli impegni ambientali fissati nel 2007: i suoi 250 articoli si concentrano quindi su questioni quali il miglioramento delle performance energetiche degli edifici o la riduzione dei consumi energetici. Tra le diverse disposizioni, quella sui cellulari – cui è dedicato l’articolo 72 – avrebbe potuto benissimo passare inosservato, ma così non è stato.

 

Per limitare l’esposizione dei bambini alle radio frequenze, le nuovi disposizioni affrontano temi quali il marketing e la promozione dei telefonini, fino al divieto della distribuzione di cellulari “il cui utilizzo è specificatamente dedicato ai minori di sei anni”, che potrebbe essere imposto con un’ordinanza del ministro della salute.

Allo stesso modo, potrebbe essere vietato “qualsiasi tipo di comunicazione, qualunque sia il mezzo o il supporto, che abbia come scopo di promuovere la vendita o l’uso di un telefonino da parte di minori di 14 anni”.

 

Attenzione particolare è stata quindi dedicata all’ambito scolastico: severamente vietato l’uso del telefonino da parte degli allievi nei locali delle scuole, siano esse materne, elementari o superiori. Il testo, tuttavia, non chiarisce chi dovrà fare rispettare la legge né se vi saranno sanzioni (soprattutto per i genitori) in caso di infrazione.

 

L’articolo 72 bis, dunque, dispone nuovi obblighi di trasparenza per i produttori: per qualsiasi dispositivo che verrà venduto nel paese, dovrà essere indicato in maniera chiara e in francese, il tasso SAR (acronimo inglese per Specific Absorption Rate – Tasso di Assorbimento Specifico), il valore che misura la quantità di potenza da radio frequenze assorbita dal corpo quando è esposto ad un campo elettromagnetico.

Dovranno inoltre essere specificati i rischi legati a un uso eccessivo dell’apparecchio.

 

La guerra della Francia nei confronti del cellulare in mano ai bambini è iniziata già da diverso tempo ed è partita dalle associazioni Agire per l’Ambiente (APE) e Priartem, le quali già nel 2005 hanno costretto  la catena Carrefour a ritirare dal commercio il “BabyMo”, un telefonino destinato ai bambini da  4 a 8 anni.

Secondo Priartem, anche le nuove disposizioni contenute nella Grenelle 2 non contengono alcuna misura efficace per evitare i pericoli legati all’esposizione alle radiofrequenze.

 

Sebbene le ricerche condotte sia a livello nazionale che internazionale non abbiano fornito alcuna prova concreta in grado di dimostrare la pericolosità dell’uso del telefonino per la salute di bambini e adulti, diversi studi scientifici mettono in evidenza il rischio legato a un uso del cellulare intenso e di lunga durata (più di 10 anni).

Secondo uno studio svedese, ad esempio, bambini e adolescenti rischiano 5 volte di più degli adulti di contrarre un cancro al cervello a causa dell’uso eccessivo del telefonino: le persone che iniziano a utilizzare il cellulare e i cordless prima dei 20 anni rischiano – spiega la ricerca – 5 volte di più degli adulti di contrarre un glioma, un tumore del tessuto nervoso che può colpire la massa cerebrale.

 

Anche secondo uno studio condotto nel 2005, quindi, i bambini correrebbero più rischi degli adulti dall’esposizione prolungata alle onde radio dal momento che il loro sistema nervoso non è ancora perfettamente sviluppato, i tessuti cerebrali riescono ad assorbire maggiore energia ed essi saranno dunque più esposti degli adulti nel corso della loro intera vita.

 

Più volte, in passato, il ministero francese della salute, ha invitato le famiglie e i genitori alla riflessione, ad acquisti giudiziosi e a un utilizzo cauto di questi dispositivi.

Appello raccolto anche da una ventina di esperti internazionali specializzati nella lotta ai tumori – dall’oncologo Henri Pujol a Franco Berrino, Responsabile del Servizio di Epidemiologia dell’Istituto dei Tumori di Milano e David Servan-Schreiber, autore francese del bestseller ‘Guarire’- che hanno ribadito l’importanza di proteggersi dalle onde elettromagnetiche emesse dai telefonini, e hanno pubblicato una sorta di codice di condotta per minimizzare il rischio derivante dall’esposizione alle emissioni dei cellulari.

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