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Smartphone: accordo di licenza tra Microsoft e HTC per i modelli basati su Android

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Microsoft e HTC hanno siglato un accordo di licenza in base al quale il gruppo di Redmond riscuoterà dalla società taiwanese delle royalties per l’utilizzo di alcune sue tecnologie negli smartphone basati su piattaforma Android.

L’accordo, ha sottolineato Microsoft in una nota, testimonia ancora una volta l’importanza del ruolo della proprietà intellettuale per il mantenimento di un settore IT competitivo e sano.

Dal 2003, quando è stato lanciato il programma di licenze IP, Microsoft ha siglato più di 600 accordi e continua a sviluppare programmi che consentano ai clienti, ai partner e ai concorrenti di accedere al suo portfolio IP.

“Il programma – sottolinea il gruppo in una nota – è stato sviluppato per garantire l’accesso agli importanti investimenti effettuati da Microsoft nella ricerca e sviluppo e al crescente portfolio di brevetti e IP”.

 

HTC è sempre più impegnata nel segmento smartphone: entro fine anno, la società lancerà anche i primi modelli basati sul nuovo sistema operativo mobile di Microsoft Windows Phone 7.

La questione dei brevetti e dei diritti di proprietà intellettuale è molto delicata nel crescente settore dei dispositivi intelligenti: ne sa qualcosa proprio HTC, che a marzo è stata accusata da Apple di aver violato alcuni brevetti dell’iPhone.

Nel 2008, Nokia – che ovviamente possiede un enorme portfolio brevetti – ha chiuso una disputa legale durata oltre tre anni con Qualcomm per la violazione di 10 brevetti, che ha coinvolto 3 continenti in oltre una dozzina di causa separate.

 

Grazie agli smartphone Android,  lo scorso anno, HTC è riuscita a risalire la classifica dei produttori di smartphone, ed è attualmente al 4° posto – dopo Nokia, Research in Motion e Apple – con una quota di mercato del 6,9%, contro il 16% di Apple.

 

Google, intanto, ha fatto sapere che è saltato l’accordo con Verizon Wireless per la commercializzazione del Nexus One versione CDMA, prevista per questa primavera. Sul suo sito web, Google ha pubblicato una nota per avvisare i clienti Verizon che attendevano il lancio dello smartphone di orientarsi verso un altro modello Android.

 

Secondo gli osservatori il dietrofront sul modello CDMA rappresenta un duro colpo per il successo del Nexus One negli States: la società non si è sbottonata sui dati di vendita dello smartphone, lanciato a gennaio, ma rinunciare a una platea di 90 milioni di utenti (tanti sono i clienti Verizon) non gioverà certo alla sua ascesa nell’affollato mercato dei dispositivi intelligenti.

 

Lunedì, intanto, Google ha annunciato un accordo con Vodafone (che, insieme a Verizon Communications controlla Verizon Wireless) per il lancio del Nexus One in Europa. Dal 30 aprile, lo smartphone arriverà nei negozi inglesi, subito dopo sbarcherà in Italia, Francia, Germania, Olanda e Spagna.

Il Nexus One è venduto anche online, attraverso un sito ad hoc lanciato da Google.

 

Novità in vista, infine, anche per Research In Motion (RIM), che ha annunciato il lancio, nei prossimi mesi, del BlackBerry Mobile Voice System 5 (BlackBerry® MVS 5) che consentirà di effettuare chiamate voce attraverso il Wi-Fi.

Con la nuova versione 5, si potrà utilizzare un unico numero telefonico di lavoro condiviso tra il telefono della propria scrivania e lo smartphone BlackBerry, ricevere e fare telefonate aziendali sul BlackBerry attraverso una connessione Wi-Fi, oltre alla già esistente possibilità di chiamare attraverso la rete cellulare.

Entro la fine dell’anno, inoltre, RIM lancerà una nuova versione del sistema operativo mobile: l’OS 6.0.

Si tratta, ha spiegato il CEO Mike Lazaridis, “del più importante aggiornamento degli ultimi anni”, nonché di una mossa strategica volta a competere in maniera più efficace con i competitor sempre più agguerriti.

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