Internet mobile. Analisti divisi sulla capacità di gestire l’esplosione del traffico: accelerare su LTE o valorizzare le tecnologie esistenti?

di Alessandra Talarico |

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Il numero di utenti della banda larga mobile dovrebbe passare da 22 milioni nel 2009 a 43 milioni il prossimo anno.

L’esplosione del traffico internet sulle reti mobili, trainato dalla popolarità degli smartphone, pone però, secondo molti osservatori, la questione della saturazione delle reti 3G nelle zone urbane o nelle ore di punta.

In Inghilterra per esempio, O2 ha indicato che il traffico dati quest’anno è cresciuto di 18 volte, mentre negli Usa gli utenti iPhone non sono proprio soddisfatti delle prestazioni della rete.

Un aggiornamento delle reti sembra dunque un passaggio obbligato per consentire agli operatori mobili di gestire l’esplosione del traffico dati, ma questo implica anche pesanti investimenti nel 4G (LTE), tecnologia che consente una velocità teorica di 100 Mbps. I primi dispositivi basati su LTE non arriveranno però che tra tre anni.

Non tutti, comunque, sono d’accordo sul fatto che, necessariamente, gli operatori debbano ricorrere a spese massicce: secondo un rapporto stilato da Exane BNP Paribas e Arthur D. Little, anticipato da Les Echos, ci sono infatti diverse alternative più economiche per gestire l’aumento delle connessioni mobili.

Innanzitutto, è certo, bisogna aggiornare le reti 3G che ancora non sono passate all’Hspa, che garantisce velocità teoriche fino a 3.6 Mbps. Una soluzione che consente di risparmiare ed è già stata adottata da oltre 250 operatori in 120 paesi.

Nel 2010, secondo l’associazione Gsma, il numero di linee Hspa raggiungerà quota 600 milioni, pari a oltre il 70% delle connessioni mobili e gli operatori – dice Deutsche Bank, riverseranno nella tecnologia investimenti per 72 miliardi di dollari in tutto il mondo.

“Il 3G+ resterà preponderante per i prossimi 4 anni”, ha spiegato Philippe de la Fortelle di Ericsson, sottolineando che “…questa evoluzione dell’Hspa di fare coesistere 3G ed LTE all’interno di terminali dual mode e permetterà agli operatori di monetizzare gli investimenti, aumentandoli gradualmente”.

Tra le altre ‘piste’, lo studio indica anche quella del Wi-Fi, che permetterebbe agli operatori di dirottare una parte significativa del traffico verso le loro reti fisse, o ancora l’uso delle femtocelle, dei trasmettitori mobili in miniatura per la casa e i piccoli uffici che potrebbero aiutare a migliorare significativamente la copertura indoor.

Grazie alle femtocelle, il 3G+ è in condizione ottimale in termini di copertura e velocità e può gestire il traffico di 5 telefonini all’interno della stessa abitazione.

O, ancora, gli operatori potrebbero ottimizzare il consumo delle reti in maniera ancora più semplice ed economica: basterebbe implementare quelli che Vodafone Spagna chiama “accessi prioritari” in caso di congestione della rete.

“I clienti – ha spiegato l’ad di Vodafone Spagna Michel Combes – vogliono poter scegliere, non hanno tutti gli stessi bisogni. L’internet a ‘massima velocità’ non è la migliore soluzione per tutti. Questa scelta permetterà di dinamizzare lo sviluppo di internet mobile creando valore per gli operatori”.

Questa opzione è molto discussa in Europa: “…una tale misura – spiega Ahmed Guetari di Juniper Networks – offre un ritorno sugli investimenti più rapido per l’operatore che l’investimento nelle reti”.

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