eHealth. Kroes: ‘Garantire a tutti un maggior controllo sulla salute, una delle priorità di Europa 2020’

di Alessandra Talarico |

Europa


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Accelerare l’impatto positivo delle tecnologie ICT sulla vita quotidiana per facilitare, in particolare, l’accesso alle cure sanitarie e l’inclusione sociale. Sono queste alcune delle priorità ribadite ieri dal commissario Ue per la Digital Agenda Neelie Kroes, intervenuta alla Conferenza ‘A new era in eHealth’ a Barcellona.

Nel 2050, il 29% degli europei avrà più di 65 anni: questo dato, che di per sé non è certo una novità, va però abbinato al fatto che si sta lottando contro la più grave crisi finanziaria degli ultimi decenni.

Negli anni a venire, dunque, bisognerà fare di più con meno e, ha sottolineato la Kroes, “migliorare i sistemi di sanità elettronica sarà uno dei modi migliori per affrontare questa sfida”.

“Sarebbe sciocco – ha aggiunto – non sfruttare al massimo il potenziale dell’eHealth”, soprattutto in settori quali la gestione delle malattie croniche, a cui vengono destinati attualmente 7 euro di ogni 10 euro spesi per l’assistenza sanitaria.

 

I prossimi anni sono una grande opportunità per avviarsi verso un processo virtuoso, in modo da raccogliere i frutti del lavoro di promozione e cofinanziamento della ricerca ICT per il settore sanitario svolto dalla Commissione in questi ultimi due decenni.

L’impegno della Ue si è tradotto in più di 450 progetti di collaborazione che coinvolgono partner provenienti da tutta Europa, e più di 1 miliardo di euro di finanziamenti.

 

“Oltre a salvare vite umane e a contenere i costi, questo ha contribuito a costruire il mercato a più rapida crescita nel settore della sanità, con un fatturato di oltre 15 miliardi di euro l’anno”, ha spiegato il commissario Kroes.

 

Bisogna però esplorare ancora nuove vie: già oggi, cercare sul web informazioni sanitarie ancor prima di consultare il proprio medico è una pratica molto diffusa. C’è chi dice che questa sia una tendenza pericolosa, da contrastare, ma la Kroes è convinta che invece vada sfruttata cercando di garantire agli utenti la possibilità di avere maggior controllo sulla propria salute, ma con l’aiuto del proprio medico.

 

L’eHealth, basandosi su due dei migliori asset europei – i sistemi sanitari e le tecnologie – è anche un mezzo per raggiungere la ripresa economica: l’ICT è uno dei principali fattori di innovazione delle industrie farmaceutiche e dei dispositivi medici. Si tratta dunque di nuovi posti di lavoro, imprese di successo e risparmi dei contribuenti.

Il settore richiede inoltre una stretta collaborazione tra tutti i player – governo, medici, pazienti o produttori – nessuno dei quali può fissare da solo le regole.

 

C’è bisogno, insomma, del contributo di tutti per raggiungere il massimo potenziale del settore: “la tecnologia, attualmente, è più matura del mercato”, ha detto la Kroes, invocando un approccio più pragmatico negli anni a venire, “…per non lasciare indietro nessuno”.
 

“Abbiamo fatto gli investimenti giusti negli ultimi 20 anni per diventare leader nella sanità elettronica: hanno funzionato perché abbiamo giocato d’anticipo e tutti insieme. Ora è giunto il momento – ha concluso la Kroes – di cambiare marcia: ce lo chiedono le nostre finanze, se lo aspettano i nostri cittadini”.