PA: 8 mesi di ritardo per pagare i fornitori di servizi innovativi e hi-tech. Lucarelli (CSIT), ‘Situazione insostenibile’

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‘Situazione ormai insostenibile per le Pmi del settore’ denuncia Ennio Lucarelli, vicepresidente CSIT, che chiede interventi urgenti per normative più rigide, fatturazione elettronica, cessione del credito, tempi certi.

Italia


Ennio Lucarelli

“Il fenomeno del ritardo dei pagamenti da parte della Pa verso le imprese, invece di andare verso una risoluzione, tende ad aggravarsi sia quantitativamente, che nell’allungamento dei tempi, mentre le misure governative e di legge finora adottate appaiono ancora incapaci di invertire questo pauroso trend negativo”.

È l’allarme lanciato oggi da Ennio Lucarelli, vicepresidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, in base ai risultati emersi dall’indagine sul tema, realizzata da un gruppo di lavoro interno guidato da Carlo Bonomi, Consigliere delegato della federazione per i pagamenti alle imprese.

Allarme diretto a Governo e Parlamento, quest’ultimo impegnato in un ciclo di audizioni in materia, per sollecitare interventi urgenti.

“A fronte di una durata media europea dei tempi di pagamento verso i fornitori di 57 giorni, in Italia la PA accumula verso il settore dei servizi innovativi e tecnologici un ritardo medio di 233 giorni. Ritardo che, oltretutto, è in continua crescita, + 5% nel 2007 e +10% nel 2008″ , precisa Lucarelli dando la misura dell’ammontare complessivo dei crediti del settore verso la PA che allo stato attuale “…ha raggiunto l’esorbitante cifra di 4,9 miliardi di euro, anch’essa in crescita, +18% nel 2007 e +7% nel 2008, di cui 1,6 miliardi di euro riferiti al solo settore dell’Information, Comunication & Media Technology”.

“Come si vede dai numeri citati il problema è tutt’altro che trascurabile – continua il vicepresidente – pesando in misura notevole sulle imprese dei servizi innovativi, dove i costi del personale, che hanno una incidenza molto elevata sui costi di produzione, non ammettono ritardi. Procedure complesse ed inefficienti, mancata informatizzazione dei meccanismi di controllo e lenta autorizzazione della spesa fanno sì che il tempo che intercorre dall’inizio della messa in opera di una fornitura da parte di un’impresa fino alla conclusione dell’iter con il pagamento da parte della P.A. risulti insostenibile soprattutto per le Pmi”.

Secondo l’indagine le misure introdotte recentemente in Italia da Governo e Parlamento per contrastare questa prassi sono ancora del tutto insufficienti: “Risulta che siano ancora troppo pochi gli accordi conclusi dalla Sace con gli Istituti di Credito per lo smobilizzo dei crediti vantati dalle aziende e quindi sono scarse le risorse disponibili. Regioni e enti locali sono in netto ritardo nel mettere in atto le misure di certificazione dei crediti che consentirebbe al creditore la cessione pro soluto a favore di banche o intermediari finanziari. Ne si hanno riscontri positivi sull’applicazione delle nuove norme sulla tempestività dei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni”.

Di fronte all’aggravarsi del fenomeno, il gruppo di lavoro di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici ha indicato come sia indispensabile migliorare il quadro normativo e determinare una decisa svolta applicativa.

“In sintesi – ha concluso il consigliere Carlo Bonomi – la federazione chiede la certezza dei tempi di pagamento, indennizzi forfettari a titolo di risarcimento anche dei costi di recupero in caso superamento delle soglie di ritardo per le quali siano comunque previsti gli interessi di mora; meccanismi di compensazione crediti-debiti che potrebbero semplificare le procedure e ridurre l’entità del problema; l’obbligatorietà da parte delle Pubbliche Amministrazioni di inserire in bilancio gli interessi, non stimati, ma calcolati sulle singole fatture; meccanismi automatici di cessione del credito, ad esempio per il tramite della Cassa depositi e Prestiti; l’obbligo della PA di pagare i propri fornitori creditori utilizzando fondi di spesa iscritti a bilancio e non utilizzati; procedure veloci di recupero del credito prevedendo l’applicazione di sistemi /on line/, con l’implementazione della fatturazione elettronica che consentirebbe di facilitare tutte le operazioni contabili e finanziarie comprese quelle di /factoring/ e di cessione”.

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