New Media e fascino dei social network. Cede anche il Dalai Lama e apre una pagina su Twitter

di Raffaella Natale |

…ormai ci si ‘scarica’ anche attraverso le reti sociali ma troppe le insidie alla privacy.

Mondo


Il Dalai Lama su Twitter

Poco meno di 100 mila seguaci, per la precisione 100,756, in soli due giorni. Tanti ne ha raccolti il Dalai Lama da quando, lunedì, si è iscritto a Twitter – il servizio di microblogging di messaggi di 140 caratteri al massimo – dopo aver incontrato a Los Angeles il suo fondatore Evan Williams.

“Ho incontrato oggi il Dalai Lama – ha commentato Williams sulla propria pagina – è gli ho proposto di iscriversi a Twitter“.

Invito raccolto. Sulla pagina del capo spirituale tibetano in esilio – che sta concludendo una visita di dieci giorni negli Stati Uniti, iniziata con l’incontro alla Casa Bianca con il presidente Barack Obama il 18 febbraio – al momento si leggono 12 messaggi, con link a interviste e foto.

 

Potenza di Twitter che proprio oggi ha comunicato di aver stretto un accordo con Yahoo! per integrare sulla piattaforma gli oltre 600 milioni di utenti in tutto il mondo della web company.

Questa integrazione rientra nel più ampio progetto di Yahoo! di fornire agli utenti informazioni personalmente rilevanti provenienti da fonti di tutto il Web.

 

I social network hanno scatenato una profonda passione tra i milioni di utenti del mondo. E, il Dalai Lama ne è l’ultimo esempio, non sono più solo i giovani a frequentare queste ‘reti sociali’ online.

I ragazzi ovviamente sono i più presenti tanto da modificare radicalmente le loro abitudini sociali e se un tempo per lasciare il fidanzato o la fidanzata si era costretti a lunghe spiegazioni, oggi basta semplicemente cambiare ‘status’ su Facebook o lasciare un messaggio su Twitter.

 

In una società che vede le relazioni interpersonali farsi sempre più digitalizzate, su internet ora si ‘scaricano’ anche le persone e per dare il ‘benservito’ al partner ci si affida sempre più ai meccanismi dei social network.

La singolare scoperta si deve a uno studio commissionato da un sito inglese di appuntamenti, DateTheUk, che ha voluto indagare i nuovi modi in cui si pone fine a una storia d’amore.

Dei 2 mila intervistati, il 13% ha dichiarato di aver rotto una relazione semplicemente cambiando status su Facebook – passando cioè da ‘fidanzato’ a ‘single’ – tralasciando di informare direttamente il partner. A questi si aggiunge un 6% che ha annunciato la ritrovata libertà con un messaggio su Twitter.

 

“Lo ‘scaricamento’ digitale avrà presto la meglio quando si tratterà di chiudere una relazione – ha commentato Sean Wood, responsabile marketing di DateTheUK – perché spesso è più facile, veloce ed evita fraintendimenti”.

 

Ma i social network nascondono anche tante insidie. Specie sul versante della privacy.

In Italia, a favore di una maggiore regolamentazione si è pronunciata la metà degli intervistati vicini al centrodestra (51,3%) e di centro (48,5%), mentre la percentuale maggiore di chi è contrario alla censure e ai controlli online si trova tra gli intervistati di sinistra (36,4%). Trasversalmente a tutti gli schieramenti politici, sono sempre in pochi a vedere nei social network un pericolo per la propria privacy: il dato varia infatti dal 12% degli intervistati di centrosinistra al 7,6% di quelli di destra.

 

 

Pagina Twitter del Dalai Lama

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