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Telecom Italia. Calabrò (Agcom): ‘Il modello Open Access sta dando frutti. Siamo sulla strada giusta’

Italia


Il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha ascoltato oggi, nel corso di un’audizione, l’Organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete di Telecom Italia (Open Access).

Si tratta degli impegni sottoscritti dalla società tlc con l’Autorità, in base a cui anche per le reti di nuova generazione i cavidotti devono essere aperti ad altri operatori.

 

L’organo di vigilanza ha illustrato stamani gli interventi effettuati e gli sviluppi delle attività future che saranno resi pubblici e discussi nel corso del Seminario “Gli Impegni di Telecom Italia e il ruolo dell’Organo di vigilanza“, che si terrà a Roma il 23 febbraio 2010 in occasione della pubblicazione della relazione annuale 2010.

 

Il presidente dell’ente, Giulio Napolitano, ha sottolineato come “l’Organo di vigilanza ha lavorato con impegno e imparzialità per garantire l’effettivo rispetto e l’attuazione degli impegni per Open Access da parte di Telecom Italia. L’attuazione degli impegni è un processo articolato e complesso, l’Organo di vigilanza sta svolgendo il suo compito con un continuo dialogo con gli operatori del settore e con l’Autorità”.

 

Il presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, ha osservato come “il ruolo dell’Autorità è ovviamente diverso e distinto, avendo l’Organo di vigilanza un ruolo di stimolo e spettando all’Autorità la responsabilità dell’intervento. L’innovativo modello che prevede un’articolata governance degli impegni Open Access, sulla base di quello che si legge nella relazione dell’Organo, sta dando i suoi frutti. Il modello si pone all’avanguardia in Europa, spero che i positivi risultati raggiunti siano esaminati con attenzione in tutte le sedi, interne e comunitarie. Rimane tanto lavoro da fare ma mi sembra di poter dire che siamo sulla strada giusta”.

 

Gli impegni offerti da Telecom Italia nell’ambito di Open Access e sottoscritti dall’Agcom ha introdotto cambiamenti significativi nell’organizzazione interna del gruppo tlc e mirano a garantire “maggiore trasparenza e non-discriminazione” sui mercati interessati.

 

La Commissione Ue si è già espressa favorevolmente circa la validità del cammino intrapreso dall’Agcom e dall’operatore storico italiano per garantire una maggiore concorrenza e ha più volte confermato di approvare la definizione e l’analisi dell’Autorità sulla posizione dominante sul mercato italiano dell’operatore per quanto attiene all’accesso degli utenti ai servizi di telefonia e al mercato di accesso a banda larga all’ingrosso.

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