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Speciale ANICA: il cinema italiano in numeri.  Principali ostacoli e sfide dell’industria

Italia


Nel 2009 il numero di film prodotti è tornato a scendere, dopo il picco del 2008: 131 titoli (comprese coproduzioni), rispetto ai 154 del 2008 e ai 121 del 2007. Il calo di 26 titoli 100% italiani in un anno (da 123 a 97) è da ascriversi in massima parte (20 film) ai film a bassissimo-basso budget (costo industriale fino a 1.500.000 euro), mentre i film con budget superiori sono calati di 6 unità. E’ la fotografia del cinema italiano nel 2009, illustrata oggi nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede dell’Anica, l’associazione delle industrie cinematografiche, presenti Paolo Ferrari (presidente Anica), Riccardo Tozzi (presidente sezione produttori), Michele Napoli (presidente sezione distributori), Dario Viganò (industrie tecniche) e alla presenza del nuovo direttore generale cinema Nicola Borrelli.

 

Ferrari, presentando i dati, ha sottolineato gli ostacoli e le sfide che il cinema italiano si trova ad affrontare: “La pirateria, contro la quale continuano a non esserci provvedimenti seri, come invece accade in altri paesi europei; la delegittimazione del diritto d’autore, la compressione dei margini di profitto su tutta la filiera, in virtù di una concorrenza di prezzo spietata; l’aumento del rischio sull’intera filiera; i modelli di business che vengono stravolti dall’avvento del digitale; il mercato globale; la classe politica che legge il settore con gli stessi occhiali che erano validi fino a 6-7 anni fa. Stiamo lavorando su ogni fronte”, ha aggiunto Ferrari.

 

“Il cinema ha tenuto piuttosto brillantemente – ha detto Tozzi – in un quadro di calo dei consumi. Addirittura i ricavi sono aumentati grazie al 3D”.

Aggiungendo che “c’è stata una flessione sensibile della quota mercato del cinema italiano. E per la prima volta nel decennio anche una flessione di film prodotti che scendono a 97 mentre l’anno scorso erano 123 (-26)“.

Un dato che si spiega meglio considerando che pur rimanendo inalterato l’investimento privato nel 2009 c’è stato un crollo di quello pubblico ovvero una quota del 12,8% contro il 21,5% del 2008.

“Se il cinema italiano non riuscirà a spingere nuovi autori verso il pubblico, anche giovane, il processo di crescita del nostro cinema si fermerà – ha detto Tozzi – oscillando intorno a una quota media del 25/26%”.

 

Michele Napoli ha precisato che “gli 11 film usciti in Italia hanno conquistato il 10% del mercato cinematografico nazionale“.

 

Stando alle cifre raccolte, gli investimenti privati sono rimasti sostanzialmente stabili nel 2009 (258 vs 259 milioni nel 2008) ma sono crollati quasi del 50% gli investimenti pubblici in produzione (38 milioni), per un totale di 296 milioni di euro, valore che riporta il livello complessivo sotto la soglia dei 300 milioni di euro, lasciata alle spalle nel 2007.       

Ventisei dei 97 film italiani al 100% (circa un quarto) hanno goduto di contributi statali deliberati negli anni precedenti. Le coproduzioni sostenute dallo Stato sono state 12 su 34 (poco più di un terzo), con una media di investimento pubblico di 941mila euro per i film italiani e di 1,13 milioni per le coproduzioni.

 

L’investimento medio per film al 100% italiani sale rispetto al 2008, da 2,1 a 2,3 milioni di euro. Il dato relativo ai soli 44 film con budget superiore a 1,5 milioni mostra un preoccupante costo medio in continuo aumento: quasi 4,5 milioni di euro rispetto ai 4,3 milioni di euro del 2008 e ai 4,2 del 2007. Aumentano anche gli investimenti privati in coproduzioni, soprattutto minoritarie, opere sulle quali il contributo pubblico si abbatte quasi del 60%.

La serie storica degli investimenti pubblici in cinema italiano (incluse coproduzioni) mostra una visibile tendenza al drastico ridimensionamento. La quota sul totale, scesa già negli ultimi 2 anni alla soglia del 20%, nel 2009 non arriva al 13%.

 

L’esito delle delibere delle Commissioni ministeriali nell’anno 2009 mostra che in totale 123 film hanno ottenuto un riconoscimento di interesse culturale dallo Stato, contro i 113 del 2008, inclusi i corti e le sceneggiature originali. E’ stabile il numero delle sceneggiature, crescono i lungometraggi (75 vs. 61, incluse opere prime e seconde), diminuiscono di 4 unità i cortometraggi. Aumentano di 1 unità i film che nel 2008 hanno ottenuto contributi alla produzione, 98 invece di 97. I lungometraggi di interesse culturale che hanno ottenuto un contributo economico sono 27, le opere prime e seconde ugualmente 27. Il valore complessivo deliberato è ancora in calo rispetto al 2008 ulteriori 7 milioni di euro, per un totale di 36,2 milioni.

 

Il box office complessivo nel 2009 (dato Cinetel) è stato di 622,7 milioni di euro, per 98,9 milioni di biglietti venduti. Il dato di presenze è in leggera flessione rispetto al 2008 (- 0,4%), mentre l’incasso mostra l’unico segno positivo di tutto l’anno rispetto al 2008 (+4,9%), fortemente influenzato dal fenomeno del costo del biglietto per la proiezione 3D.

I nuovi film usciti nel 2009 sono stati in totale 355, sugli 857 titoli complessivamente in programmazione nelle sale, 115 dei quali di nazionalità italiana (-15 titoli rispetto al 2008).

La quota di mercato dei film italiani cala vistosamente del 15% scendendo di 5 punti percentuali, attestandosi complessivamente al 23,4% e drasticamente interrompendo il trend positivo degli ultimi anni.

La top 20 delle società di distribuzione del 2009 vede Medusa al primo posto, con 76 film e 88 milioni di incasso Cinetel, pari a circa il 14% del totale anno. Seguono Universal (13%), Warner Bros (12%) e Sony Pictures (11%).

 

La top 20 delle società di distribuzione per incasso medio per film distribuito vede al primo posto FilmAuro, con oltre 36 milioni per soli 5 film e una media di oltre 7 milioni a titolo.

 

La top 20 dei film usciti dal 1 gennaio 2009 (incassi Cinetel fino al 31 dicembre) vede la presenza di 6 titoli italiani, il primo dei quali solo al quinto posto, di 13 film statunitensi e di 1 film britannico.

I film italiani con incasso superiore al milione di euro (solo campione Cinetel) sono stati 24 nell’anno solare 2009, 5 in meno rispetto al 2008. Va segnalato che oltre due terzi dei titoli italiani di maggior successo ha ottenuto il riconoscimento di interesse culturale dallo Stato ( 18 in totale, 8 dei quali senza contributo economico).  

Spiccano su tutti come sempre, per preferenze degli spettatori, le commedie e i film comici, ma viene confermata l’ampia varietà di generi rappresentata e il grande successo anche di film “difficili”.

 

Il settore dell’esercizio ha accentuato nel 2009 la tendenza già registrata negli anni precedenti. In calo il numero complessivo dei complessi cinematografici (-25 su tutto il territorio nazionale), ma in crescita il numero degli schermi (+ 67). In forte sofferenza il segmento dell’esercizio storico, quello delle monosale, che registra il calo più vistoso di schermi (effetto di chiusure verificatesi in corso d’anno), la cui portata è accentuata da un parallelo calo delle piccole multisale, con un numero di schermi tra 2 e 4. Viceversa, la dimensione tra 5 e 7 schermi sembra essere quella più vitale del settore (+ 11 schermi).

 

Anche nel 2008 ci troviamo di fronte a risultati d’incasso diversificati per strutture, che evidenziano una frattura netta tra il “grande” esercizio e il “piccolo”. Positivo il segno per presenze e incassi nel primo caso (con addirittura un +13% nel caso dei complessi tra 5 e 7 schermi), molto negativi per le monosale, le piccole e medie multisale. Anche le strutture multiplex segnano un notevole +8% al box ofice, che da solo vale quasi 26 dei 29 milioni di euro di crescita sul 2008.

 

Se il mercato totale cresce in valore, il cinema italiano nel 2009 segna la peggiore performance da molti anni a questa parte, con un calo di circa 5 milioni di spettatori e di 26 milioni di euro, uniformemente distribuiti in tutte le tipologie di struttura, con una percentuale quindi pressoché invariata dei segmenti di esercizio sul totale. Anche in questo caso, il segmento di sale tra 5 e 7 schermi sembra essere quello che cede meno degli altri anceh sul cinema italiano.

 

Complessivamente le reti generaliste italiane nel 2009 hanno programmato 4.088 film (contro i 3.995 del 2008), il 32% dei quali italiani e l’11% europei (esclusa Italia).

 

Rete 4 si conferma la rete che programma più cinema italiano nell’intera giornata, seguita da La 7 e da Italia 1. Italia 1 e Rete 4 sono anche quelle che fanno fruttare meglio la loro programmazione di cinema italiano, che mediamente fa registrare, rispettivamente, 1,5 e 2,3 punti percentuali di share in più rispetto alla media di rete.

 

Complessivamente, i canali satellitari hanno trasmesso nel 2009 in totale 38.303 film (+11% rispetto ai 34.386 film del 2008), che corrispondono, tuttavia, a solo 3.490 titoli diversi (- 9,4% sul 2008), confermando l’aumento delle repliche sul totale film trasmessi, con una media di quasi 11 passaggi per singolo nuovo titolo.

 

Il 21% della complessiva programmazione di film ha riguardato cinema italiano, in calo sul 24% dell’anno precedente. Il 35% di titoli italiani è stato trasmesso da RaiSat, circa il 58% su Sky Cinema, mentre le restanti reti si dividono il 7% residuo.

Lo share ottenuto dai film italiani supera – sull’intera giornata – la media di rete nel caso di Italia 1, Rete 4 e La7 e, per la prima volta nel 2009, su RaiDue (con solo 4 titoli). Sulle reti ammiraglie come sempre la performance dei film italiani registra i dati più negativi: Rai Uno -9,48 e Canale 5 -3,66 punti percentuali rispetto alla media di rete.

 

La performance dei film italiani programmati in prime time, nel confronto con lo share medio di rete sulla fascia, mostra come gli altri anni dati migliori per le reti che li programmano con qualche regolarità. Si confermano tra le generaliste Rete 4 e Italia 1 con il risultato migliore per il cinema italiano, rispettivamente con 33 e 17 prime serate e un risultato medio di circa +1 punto percentuale sulle medie di rete nella stessa fascia. RaiDue registra 0 serate di cinema italiano in tutto l’anno e RaiUno 4, con share di quasi il 21% (-1,24 sulla media di fascia).

 

I risultati per fascia oraria dei film italiani si confermano buoni sulle reti minori: sulle private superano spesso la media di rete, solo in tarda serata su RaiDue, la migliore tra le pubbliche.

 

Tra i 10 migliori film per ascolto trasmessi dalle reti generaliste nel 2009, 6 titoli sono di origine USA (erano 8 nel 2008) e 4 sono commedie italiane. I top 10 sono stati trasmessi su Canale 5 e su Rai Uno in prime time. 8 dei 10 film italiani migliori per ascolto sono stati programmati su Canale 5 e 2 su RaiUno (i “giovanilistici” Notte prima degli esami e Notte prima degli esami oggi), tutti in prime time.

 

La maggior parte dei film italiani trasmessi dalle reti generaliste fa parte come tutti gli anni del catalogo degli anni tra il 1950 e il 1979 (62% del totale passaggi, ancora in aumento sul 2008). Nel 2009 crolla il numero dei film italiani recenti programmati rispetto al 2008 (154 vs 227), per uno scarso 12% sul totale film italiani trasmessi.

 

 

Il cinema italiano in numeri. Anno 2009

Anica

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