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eGovernment: avviato l’esame della riforma del Codice Amministrazione Digitale voluta dal Ministro Brunetta

Italia


Il Consiglio dei Ministri, riunitosi ieri a Reggio Calabria, ha avviato positivamente l’esame della riforma del Codice dell’Amministrazione Digitale  (CAD) proposta dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta.

 

A cinque anni dalla sua emanazione, il Parlamento – con la delega contenuta nell’articolo 33 della legge 18 giugno 2009 n. 69 – ha infatti dettato i principi e i criteri direttivi per adeguarne il testo al veloce sviluppo delle ICT e assicurare maggiore effettività alle molte norme, a carattere programmatico o recanti indicazioni di principio, la cui attuazione ha finora segnato il passo.

 

Il CAD traccia il quadro legislativo generale entro cui può e deve attuarsi la digitalizzazione dell’azione amministrativa. E’ appena il caso di ricordare che questa è una priorità del programma politico del Governo Berlusconi, chiaramente affermata nel Piano industriale della Pubblica Amministrazione presentato lo scorso maggio dal Ministro Brunetta.

Occorrono pertanto ulteriori, consistenti interventi sia sul piano normativo sia quello amministrativo per allineare le amministrazioni italiane a quelle dei Paesi più avanzati. Altrimenti strutture obsolete e procedure interminabili continueranno a gravare il sistema Italia di costi e di adempimenti tali da scoraggiare l’afflusso di capitali internazionali a vantaggio di Paesi, anche emergenti, che hanno più decisamente imboccato la strada della modernizzazione e della semplificazione amministrativa.

 

Occorre anzitutto sviluppare in modo deciso, concreto e operativo il grande progetto della Pubblica Amministrazione impostato nel 2005, cioè dare effettività all’impianto del Codice attraverso misure premiali e di sanzione così come a meccanismi di incentivazione a favore delle Amministrazioni più  virtuose, garantendo loro la possibilità di riutilizzare, almeno in parte, i risparmi ottenuti grazie alle tecnologie digitali.

 

Questo è l’orientamento di fondo della delega e in questo solco si muove lo schema di decreto legislativo del Ministro Brunetta che intende dare attuazione, il più possibile puntuale, ai quindici criteri di delegazione contenuti nell’articolo 33 della legge n. 69 del 2009.

 

Nell’osservanza di tali criteri, il decreto persegue le seguenti finalità principali:

 

– premiare le migliori pratiche;

– assicurare un miglior servizio e relazioni semplificate con i cittadini e le imprese;

– implementare e controllare la digitalizzazione dell’Amministrazione e alimentare tale processo con i risparmi derivanti dalla riorganizzazione delle strutture e dei servizi;

– incrementare la sicurezza dei dati, dei sistemi e delle infrastrutture.

L’intervento riformatore è comunque strutturato in modo da consentire alle Amministrazioni di realizzare gli interventi di loro competenza in un ragionevole lasso di tempo e con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, come previsto dalla legge delega.

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