Oracle-Sun: dopo gli Usa, anche dalla Ue arriva il via libera alla fusione

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Oracle

La Commissione europea ha approvato ai sensi del regolamento UE sulle concentrazioni, la proposta di acquisizione di Sun Microsystems da parte di Oracle Corporation.

Dopo un’indagine approfondita, avviata nel settembre 2009, la Commissione ha concluso che l’operazione non ostacolerà in maniera significativa la concorrenza effettiva nello Spazio economico europeo (SEE) o in una sua parte sostanziale.

 

Il commissario Neelie Kroes si è detta convinta  “…che la concorrenza e l’innovazione saranno manenute su tutti i mercati interessati”.

“L’acquisizione di Sun da parte di Oracle – ha aggiunto – è in grado di rivitalizzare importanti asset e di creare prodotti nuovi e innovativi”.

 

Le preoccupazioni della Commissione derivavano dal fatto che l’operazione andrà a raggruppare due pesi massimi di un mercato già estremamente concentrato: i tre principali concorrenti – Oracle, IBM e Microsoft – controllano infatti l’85% del mercato in termini di fatturato.

 

Oracle è il maggiore vendor mondiale di database proprietari e i suoi prodotti sono quindi in diretta concorrenza con MySQL di Sun che è il database open source più diffuso ed è destinato ad assumere una posizione di mercato sempre più importante non solo perché le banche dati sono una componente essenziale dei sistemi informatici aziendali, ma soprattutto perché nell’attuale contesto economico, tutte le aziende sono alla ricerca di soluzioni che offrano un buon rapporto qualità-prezzo e i sistemi basati su software open source stanno emergendo come una valida alternativa alle soluzioni proprietarie.

 

La Commissione si è subito attivata per garantire che tali alternative continuino a essere disponibili e a prezzi concorrenziali e ha anche spinto Oracle a sottoscrivere una serie di impegni nei confronti di clienti, sviluppatori e utenti di MySQL.

Oracle si è impegnata a non abbandonare MySQL – che verrà anzi migliorato e mantenuto sotto licenza GPL – e a estendere per altri 5 anni i termini e le condizioni delle attuali licenze commerciali.

Oracle ha sottolineato anche che il mercato resterà aperto a chiunque voglia creare software di storage per il database MySQL.

 

Dall’indagine approfondita è emerso che, sebbene MySQL e Oracle competano in alcune parti del mercato dei database, non sono diretti concorrenti in altri, come ad esempio il segmento high-end. È stato inoltre accertato che la capacità di Oracle di negare ai suoi concorrenti l’accesso a importanti diritti di proprietà intellettuale è limitata dal funzionamento del Java Community Process (JCP), un processo partecipativo per lo sviluppo e la revisione delle specifiche della tecnologia Java che coinvolge numerosi altri importanti operatori nel settore IT, compresi i concorrenti di Oracle.

 

La Commissione ha inoltre rilevato che Oracle non avrebbe interesse a limitare l’accesso dei concorrenti ai diritti IP di Java, dal momento che in questo modo metterebbe a repentaglio i guadagni derivati dalla vasta adozione della piattaforma Java e, pertanto, ha cponcluso la Commissione, “…l’operazione proposta non solleva problemi di concorrenza in materia di concessione di licenze di diritti di proprietà intellettuale connessi a Java”.