Pedopornografia: scambiavano immagini di atti sessuali su bambini, 10 arresti in tutta Italia

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Pedopornofilia

Scambiavano in Internet immagini pedopornografiche che ritraevano bambini, anche molto piccoli – tre, quattro anni – vittime di rapporti sessuali completi. Sono dieci le persone arrestate tra Puglia, Lombardia, Piemonte, Toscana, Liguria, Marche e Campania dalla polizia postale e delle comunicazioni di Bari che ha perquisito anche le residenze degli indagati, sequestrando molto materiale. Oltre ai 10 arrestati, secondo quanto riferito dalla Polizia Postale di Bari, un’undicesima persona è stata destinataria di un’interdizione all’uso del computer.

 

I provvedimenti restrittivi (sei in carcere, quattro agli arresti domiciliari) sono stati eseguiti per il reato di pedofilia online commessa sotto la forma di scambio e commercio di foto e video: “una brutale sequenza di filmati” – si legge sul comunicato – “riproducenti atti sessuali con minori di anni 14”.

 

Dalle indagini, iniziate nel 2005, è risultato che le immagini pedopornogafiche venivano scambiate nella comunità informatica attraverso il cosiddetti canali di “file sharing” e specifici software come ad esempio “e-Mule”. Caratteristica di questi spazi web è che non esiste un server centrale che gestisce e controlla le operazioni, ma ogni utente registra una cartella e condivide i file con altri utenti.

Nell’ambito delle stesse indagini, a gennaio 2006 erano state eseguite 14 perquisizioni a carico di altrettanti indagati e altri 45 decreti di perquisizione erano stati eseguiti nel 2007 su tutto il territorio nazionale. E’ stato inoltre sequestrato un ingente quantitativo di materiale informatico che sarà oggetto di ulteriori indagini.
La Polizia – si legge ancora nella nota – ha accertato responsabilità “inequivocabili”, per i reati di sfruttamento di minori attraverso il sistema informatico. 

Lo stratagemma usato era quello di camuffare i file con estensioni “.rar”, generalmente usato per i dati compressi. La maggior parte delle foto sequestrate nel corso delle indagini sembra provenire dai Paesi dell’Est.