ICT: Sarkozy, ‘Dal governo 4,5 miliardi per portare la banda larga in tutta la Francia’. Fondi anche per fibra e rete ultraveloce

di Raffaella Natale |

Francia


Nicolas Sarkozy

Mentre l’Italia attende il nuovo anno per investire nella banda larga e il ministro Scajola guarda con interesse ai capitali stranieri, il governo francese accelera e programma grosse sovvenzioni per rendere il Paese più competitivo e meglio preparato al futuro. Lo ha annunciato il presidente Nicolas Sarkozy durante una conferenza stampa all’Eliseo.

 

Dei 35 miliardi previsti, circa 4,5 miliardi di euro andranno allo sviluppo del digitale, di cui 2 miliardi per portare la banda larga e quella ultra veloce su tutto il territorio nazionale e 750 per digitalizzare il patrimonio culturale (musei, biblioteche e cinema).

Otto miliardi di euro saranno investiti in ricerca sulle biotecnologie e nanotecnologie. Cinque miliardi serviranno per finanziare la crescita sostenibile e un miliardo per la ricerca sui reattori nucleari di quarta generazione.

Un’altra parte dei fondi andrà allo sviluppo di cloud computing, eLearning e  telelavoro.

 

Questi fondi verranno reperiti sia con prestiti a basso tasso di interesse sui mercati finanziari (22 miliardi), sia con i rimborsi degli aiuti di stato da parte delle banche francesi (13 miliardi).

 

Per il Ministro dell’Economia digitale Nathalie Kosciusko-Morizet si tratta di una “buona notizia” visto che il digitale “riceverà più del 10% dell’investimento”.

Dei 4,5 miliardi “almeno 2 miliardi saranno investiti in infrastrutture“, ha aggiunto, sottolineando che sicuramente “una grande parte saranno utilizzati per la fibra ottica ma forse anche per le soluzioni che sfruttano il satellite per la banda larga ultraveloce”.

 

La cifra è inferiore rispetto a quella stimata dagli esperti per lo sviluppo della rete ultrabroadband in Francia che si attesta intorno ai 20-40 miliardi spalmabili in dieci anni, ma per il Ministro l’obiettivo è al momento di “offrire sostegno“.

 

I fondi andranno a vantaggio delle zone poco o moderatamente popolate, per queste ultime sono previsti investimenti pubblico-privato

“Sul tavolo ci sono due soluzioni”, ha detto Kosciusko-Morizet: la creazione di una società comune nella quale investirebbero la Cassa depositi e prestiti e gli operatori per costruire un’unica rete oppure la possibilità di una chiamata a progetto per player ed enti locali.

 

Ma per la prima opzione, “al momento – ha commentato il Ministro – non si trova l’accordo di tutti gli operatori“. Orange s’è opposta, precisando che se il governo dovesse optare per la seconda ipotesi sarebbe comunque necessario prevedere delle disposizioni per evitare distorsioni della concorrenza.

 

Nicolas Sarkozy ha precisato che il governo presenterà nei prossimi giorni i dettagli del piano.

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