Dtt: Romani a Mockridge, ‘Procederemo ad autorizzazione per Cielo, ma inappropriato rendere pubblica la lettera inviata al ministero’

di Raffaella Natale |

Italia


Paolo Romani

Il via libera alla partenza di ‘Cielo‘, il nuovo canale gratuito della News Corp sul digitale terrestre, che doveva debuttare il primo dicembre, arriverà “come previsto, nei termini di legge“. Ad assicurarlo è il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, dopo che Tom Mockridge, amministratore delegato di News Corp Stations Europe, ha reso noto che sul nuovo progetto c’è già da una settimana l’ok della Commissione europea, cui Romani aveva chiesto un parere.

 

La domanda di autorizzazione, ha ricordato Romani qualche giorno fa, è stata inoltrata al ministero il 2 novembre e la risposta va data entro 60 giorni, più eventuali altri 30. Il viceministro ha anche spiegato di aver chiesto a Bruxelles “una corretta interpretazione” degli impegni fissati nel 2003, all’atto della fusione tra Stream e Tele+, per chiarire in particolare se il gruppo di Rupert Murdoch possa intraprendere attività sul digitale terrestre, pur se con un canale in chiaro.

Il viceministro, in particolare, ha evidenziato che tali paletti “prevedono l’impegno per News Corp a non intraprendere attività sul digitale terrestre, fino a fine 2011, né come operatore di rete né come fornitore al dettaglio che a casa mia vuole dire trasmettere programmi in chiaro. Per questo abbiamo chiesto lumi alla Commissione europea e siamo in attesa di una risposta”.

 

Ieri la rivelazione di Mockridge, in una lettera allo stesso Romani: “Ci risulta, come confermato dal suo ufficio, che questa interpretazione sia giunta al suo ministero giovedì stesso, ovvero una settimana fa, e che la DG Competition abbia chiarito che gli undertaking non precludano a Sky Italia di operare sul Dtt (digitale terrestre) con un canale gratuito in chiaro, come sempre sostenuto dalla nostra azienda. Restiamo dunque in attesa di un vostro celere riscontro in merito a questa pratica – ha concluso Mockridge – nell’interesse di una sana e trasparente competizione nel mercato televisivo italiano”.

 

“In base anche al parere dell’Unione Europea – ha risposto Romani – gli uffici del ministero procederanno, come previsto, nei termini di legge al rilascio dell’autorizzazione alla trasmissione del canale Cielo sul digitale terrestre”.

Il viceministro ha tuttavia definito “inappropriata la scelta di rendere pubblica una lettera inviata da Sky al ministero nella quale, inoltre, si fa riferimento ai contenuti di una comunicazione istituzionale fra l’Unione Europea e questo ministero”.

 

Intanto Sky Italia ha annunciato che presenterà all’Antitrust un ricorso contro l’accordo raggiunto in seno all’associazione DGTVi sull’ordinamento automatico dei canali nel nuovo telecomando digitale: “Gli operatori principali ‘incumbent’ del settore, agendo in pratica come autorità di regolazione privata – lamenta la piattaforma satellitare – hanno adottato un ordinamento automatico ritenuto conveniente e lo hanno immediatamente posto in esecuzione. Mentre agli operatori esterni a questo accordo è stata data solo la possibilità di aderire o di partecipare a eventuali correzioni, rese comunque difficili dall’avviata esecuzione dell’accordo stesso”.

 

Apprezzamento, infine, da parte di Sky per l’istruttoria già avviata dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni sulla vicenda.

 

Cielo, che si appoggerà alle frequenze di Rete A, sarà probabilmente collocato al decimo posto del telecomando digitale. A riguardo, Romani ha commentato: “Il fatto che Rete A si sia inserita con il multiplex tra i canali dal 9 al 14, sconvolgendo quel minimo di gentleman agreement’ trovato tra le emittenti, è gravissimo. Aspettiamo che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni si esprima sul tema dell’ordinamento dei canali, speriamo con regole abbastanza rigide e cogenti”.

 

Dura presa di posizione anche da parte delle associazioni delle Tv Locali Frt e Aeranti-Corallo che, minacciando un ricorso all’Agcom, hanno sottolineato in una nota che Cielo diffonde il proprio segnale consistente in un immagine fissa con un codice LCN che lo pone sul canale 10 del telecomando, entrando in conflitto con le emittenti locali che storicamente sono collocate in tale posizione per una scelta precisa dei telespettatori.

Le due associazioni, seppur favorevoli all’ampliamento dell’offerta televisiva, ritengono che tale azione posta in essere da Sky costituisca una grave lesione del pluralismo e nella concorrenza del settore.

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