Antitrust: la Ue soddisfatta degli impegni Oracle su MySQL. In vista chiusura ‘soddisfacente’ del caso. Protesta il creatore del software

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Fusione Oracle Sun

La Commissione europea ha fatto sapere di aver accolto con favore gli impegni assunti da Oracle per evitare il crearsi di un monopolio nel mercato dei database in seguito all’acquisizione da 7,4 miliardi di dollari di Sun Microsystems. L’esecutivo è ‘ottimista’ circa una chiusura positiva dell’indagine avviata a settembre e che ha minacciato di bloccare l’acquisizione, che andrà a raggruppare due pesi massimi di un mercato già estremamente concentrato: i tre principali concorrenti – Oracle, IBM e Microsoft – controllano infatti l’85% del mercato in termini di fatturato.

 

Gli impegni assunti da Oracle “…nei confronti di clienti, sviluppatori e utenti di MySQL” sono stati definiti dalla Commissione “fatti nuovi significativi” da prendere in considerazione nel procedimento in corso.

Oracle si è impegnata a non abbandonare MySQL – che verrà anzi migliorato e mantenuto sotto licenza GPL – e a estendere per altri 5 anni i termini e le condizioni delle attuali licenze commerciali.

“Nei prossimi tre anni spenderemo per la ricerca e lo sviluppo di MySQL più di quanto abbia fatto Sun”, assicura Oracle, sottolineando anche che il mercato resterà aperto a chiunque voglia creare software di storage per il database MySQL.

 

Oracle è il maggiore vendor mondiale di database proprietari e i suoi prodotti sono quindi in diretta concorrenza con MySQL di Sun che è il database open source più diffuso ed è destinato ad assumere una posizione di mercato sempre più importante non solo perché le banche dati sono una componente essenziale dei sistemi informatici aziendali, ma soprattutto perché nell’attuale contesto economico, tutte le aziende sono alla ricerca di soluzioni che offrano un buon rapporto qualità-prezzo e i sistemi basati su software open source stanno emergendo come una valida alternativa alle soluzioni proprietarie.

 

La Commissione si è subito attivata per garantire che tali alternative continuino a essere disponibili e a prezzi concorrenziali e ha quindi accolto con soddisfazione gli impegni di Oracle.

 

Le autorità americane hanno già dato il loro assenso all’acquisizione, ma l’autore della versione originale di MySQL, Michael Widenius, ha definito le promesse di Oracle “un’azione puramente cosmetica, del tutto inutile”, dal momento che “…né i fornitori di soluzioni di storage, né gli sviluppatori o gli utenti avranno una base su cui investire per innovare MySQL”.

 

Widenius, uno dei più rispettati sviluppatori di software open source ha anche lanciato una campagna online per fermare l’accordo.

 

La decisione finale della Commissione sull’acquisizione è attesa per il 27 gennaio.

Il Commissario Ue Neelie Kroes, che ha seguito il dossier in quanto responsabile alla Concorrenza (nel prossimo esecutivo si occuperà invece dell’Agenda Digitale) si è detta ottimista sul fatto che il caso “si chiuderà in maniera soddisfacente”, avendo Oracle garantito che “…la transazione non avrà un impatto negativo sulla competizione nel mercato dei database”.