Telecom Italia: i piccoli azionisti chiedono Cda straordinario per valutare reale valore delle dismissioni

di Alessandra Talarico |

Italia


Franco Bernabè e Gabriele Galateri

I piccoli azionisti di Telecom Italia, riuniti in Asati, hanno chiesto un consiglio di amministrazione straordinario per discutere delle cessioni avviate dal gruppo nell’ambito del piano industriale 2009-2011.

 

Già molto critica sulla cessione della divisione internet tedesca Hansenet a Telefonica per 900 milioni di euro, l’associazione presieduta da Franco Lombardi, ribadisce “…l’assoluta contrarietà a qualsiasi ipotesi di vendita” di altri asset ritenuti a torto non essenziali dalla società.

 

Asati, ma anche la Findim di Marco Fossati che controlla il 5% di Telecom Italia, hanno quindi bollato la vendita di Hansenet come una ‘svendita’, dal momento che il valore della società – che opera col marchio ‘Alice’ e conta 2,3 milioni di utenti per un fatturato 2008 di 1,2 miliardi di euro – si aggirerebbe sul miliardo e mezzo di euro.

 

Secondo Asati attribuire a divisioni “utili per lo sviluppo internazionale”, come Hansenet o Telecom Argentina, lo status  di asset ‘no core’, nasconderebbe in realtà l’obiettivo di favorire Telefonica – che controlla il 42,3% di Telco, la holding che possiede il 24,5% di Telecom Italia – che potrebbe così, da un lato, acquisire “potenziali ulteriori quote di mercato in Europa e quindi di rafforzarsi ulteriormente e dall’altro di penalizzare lo sviluppo di Telecom in Argentina a causa proprio della presenza Telefonica in Telco”.

 

Un Cda straordinario, ha continuato Lombardi, sarebbe un’occasione utile “…per rendere edotti tutti i consiglieri su quale sia l’effettivo incasso rinveniente dalle dismissioni e quale l’ulteriore danno strategico di uscire, ad eccezione del Brasile, da un mercato, il Sud America, che corre a due cifre”.

 

La quota che Telecom Italia detiene in Telecom Argentina attraverso la holding Sofora , è valutata circa 300 milioni di euro, ma Telecom Italia dovrà cederla entro settembre del prossimo anno proprio a causa dell’ingombrante presenza di Telefonica in Telco: lo ha stabilito l’antitrust argentino tenendo conto della situazione di monopolio che si verrebbe a creare a causa della contemporanea presenza del gruppo spagnolo in Telecom Argentina (attraverso Telecom Italia, che controlla il 50% di Sofora) e nel suo principale concorrente Telefonica Argentina (di cui è proprietario).

 

Per Asati, come anche per Findim, sarebbe il caso che Telecom Italia pensasse al proprio sviluppo sul lungo periodo e valutasse attentamente l’ammontare delle risorse nette che affluiranno in cassa “al termine di due operazioni  che andrebbero ad indebolire pesantemente il portafoglio delle attività internazionali”.

L’associazione, ribadendo la necessità di “soprassedere a cessioni forzate“, ha concluso chiedendo che nel prossimo Cda venga altresì avviata senza ulteriori ritardi “…la procedura per azioni di responsabilità utili a recuperare i 317 milioni di euro iscritti nel bilancio 2008 di Telecom Italia (relativi agli accertamenti fiscali per sanzioni amministrative di cui sono responsabili gestioni precedenti)”.