Digitale terrestre: l’accordo di DGTVi sulla numerazione dei canali non soddisfa le Tv locali. Quali conseguenze per i telespettatori?

di di Remigio del Grosso (Vice Presidente Vicario Comitato Media e Minori) |

Italia


TV interattiva

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha aperto un’istruttoria, il 19 novembre scorso, “sull’ordinamento automatico dei canali della TV digitale terrestre“.

L’iniziativa – che forse poteva essere presa alcuni mesi fa – si è resa necessaria perché alcuni gruppi di emittenti non hanno giudicato soddisfacente l’accordo raggiunto in sede DGTVi (i canali dall’uno al nove dovrebbero andare agli ex analogici nazionali, quelli dal 10 al 19 alle principali emittenti locali, quelle dal 20 al 49 ai nuovi canali nazionali divisi per area tematica: bambini, generalisti, spot e informazione; dal 50 si dovrebbe tornare alle emittenti locali).

 

La paura di alcune emittenti locali è quella di essere in pratica cancellate dal televisore, a causa di una numerazione troppo alta che potrebbe dissuadere i telespettatori dal ricercarla.

 

In effetti l’accordo DGTVI è un po’ anticompetitivo, ma non sarebbe un grave danno per i telespettatori se qualche piccola tv locale fosse sistemata in fondo alla numerazione.

 

Gli utenti, infatti, sono profondamente delusi dalla qualità dell’offerta della maggioranza delle tv locali, soprattutto di quelle che puntano su lotto, cartomanti, tappeti e, a tarda sera, sul porno.

 

Per quanto riguarda il posto assegnato sul telecomando, riterrei logica ed equa la seguente ripartizione:

 

– dall’ 1 al 9 gli attuali canali nazionali;

 

– a seguire, privilegiare il criterio della qualità della programmazione, inserendo i canali tematici dei principali broadcasters nazionali;

 

– a seguire, privilegiare il criterio del pluralismo dell’informazione, inserendo le emittenti a carattere nazionale, interregionale, regionale e locale, con un ordine di preferenza legato alla maggiore quantità di offerta di programmi giornalistici;

 

– a seguire le pay tv;

 

– a concludere le emittenti specializzate, in tutto o in parte, nelle televendite.

 

Le due ultime opzioni possono anche essere invertite, tenuto conto del vantaggio costituito dall’essere posizionati a fine numerazione ed essere quindi facilmente raggiungibili, andando a ritroso dal numero uno, anziché in avanti.

 

Quello che è completamente assurdo, è la pretesa dell’emittente satellitare incumbent di essere presente sul canale numero 9 o 10 del digitale terrestre, quando il canale All News del servizio pubblico compare, per ora, soltanto al 42° posto. Non contenta di aver fatto un’autentica invasione di campo, Sky vorrebbe sorpassare in sol colpo anche tutte le altre emittenti che da anni trasmettono nelle varie realtà regionali.

 

Nell’attuale fase di Far West, comunque, nessuno sembra essere particolarmente danneggiato, se non coloro che hanno poca dimestichezza con gli apparati. Infatti, mentre i televisori che dispongono della numerazione automatica, sistemano anche 4 o 5 canali sullo stesso numero (e l’utente può vederli tutti progressivamente o oscurare quelli che non gli interessano), i decoder più semplici indicano, nella fase di sintonizzazione, i cosiddetti “conflitti” tra canali e l’utente può scegliere di privilegiare nella numerazione quello che preferisce. Per tutti, infine, c’è la possibilità di spostare i canali e sistemare, ad esempio, al n. 1 anche una “street tv”.

 

 

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