Banda larga: Scajola alle imprese, ‘Aggregarsi per cogliere le opportunità’. Intanto la Campania sigla accordo da 73 mln di euro

di Raffaella Natale |

Italia


Banda larga

Il 90-95% del Pil italiano e prodotto da imprese con meno di 15 dipendenti e adesso per queste aziende “la parola d’ordine sarà aggregarsi, allearsi per cogliere opportunità prima impensabili”. Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, nel suo intervento al convegno ‘Fare reti d’impresa’, organizzato da Confindustria. Rispetto a questo indirizzo, ha aggiunto Scajola, “il contratto di rete rappresenta una valida risposta” dal momento che, grazie a questo modello, le imprese “potranno accrescere le propria capacità innovative e la propria competitività”. Il Governo, ha commentato Scajola, è consapevole che il contratto di rete potrà produrre i suoi effetti benefici solo se saranno rimossi gli ostacoli che impediscono alle aziende di coglierne le potenzialità. In questo senso, ha concluso il ministro dello Sviluppo economico, è fondamentale investire sulla banda larga utilizzando le risorse già stanziate per realizzare questa infrastruttura strategica.

 

E’ intanto ripresa questa mattina alle 9 circa con il dibattito generale sul Bilancio di previsione della Regione autonoma Valle d’Aosta la maratona del Consiglio Valle, convocato fino a giovedì prossimo.

E’ stata Carmela Fontana, capogruppo del Pd, la prima a prendere la parola, evidenziando che l’emergenza riguardante la crisi economica finanziaria “non è ancora conclusa” e che “grazie alle scelte fatte nel bilancio 2009, la popolazione valdostana sta attraversando questa fase difficile senza gravissime conseguenze”.

 

Il capogruppo del Pd ha chiesto investimenti “nelle infrastrutture, la ferrovia, ma anche la banda larga internet“.

“E’ il primo elemento – ha evidenziato – per favorire l’insediamento di nuove industrie e di nuove realtà produttive, ma occorrono anche altri elementi, come la presenza di manodopera qualificata e di competenze tecniche”.

 

Oggi parte invece lo switch-off della Campania che entro il 16 dicembre completerà il passaggio al digitale terrestre.

Di pari passo, s’è deciso di accelerare anche sulla banda larga, in modo da colmare il gap ed entrare nell’era della digitalizzazione.

Ieri è infatti stato siglato un accordo tra la Regione Campania e il Ministero dello Sviluppo Economico sulla diffusione delle connessioni veloci a internet. L’accordo – in base al quale la Regione stanzia 68 milioni di euro cui si aggiungono 5 milioni del Ministero per lo Sviluppo Economico Dipartimento Comunicazioni – rientra nel piano di superamento del digital divide.

 

L’accordo è stato siglato dal presidente Antonio Bassolino e dal viceministro Paolo Romani. Il provvedimento fa parte del ‘Piano Italia a 20 mega‘ e consentirà entro il 2012 di portare la connettività a banda larga dai 2 ai 20 megabyte su una copertura complessiva del 95,6% della popolazione, mentre per il 3,9 % del restante si arriverà almeno a 2 megabyte.

 

Romani ha annunciato che non appena sarà possibile si aggiungeranno a questi fondi ulteriori che il Cipe sbloccherà. Per ottemperare all’attuazione dell’accordo a breve si costituirà un Comitato tecnico composto da personale della regione e del ministero. Gli interventi dovranno partire dal 1° giugno 2010 e saranno completati entro il 31 dicembre 2012.

 

“E’ un progetto di inclusione sociale che consentirà anche alle zone rurali di accedere alle tecnologie più avanzate”, ha spiegato il viceministro durante la conferenza stampa sul protocollo d’intesa su digitale terrestre e banda larga.

Precisando però che “Il divario digitale riguarda l’Italia intera e non soltanto il Mezzogiorno“, ha commentato il viceministro.

“Stimiamo che la percentuale di popolazione interessata al digital divide è di circa il 13% ovvero 7 milioni e 800mila persone. L’obiettivo – ha aggiunto Romani – è di chiudere il digital divide e di consegnare ai cittadini italiani una banda larga di almeno due megabyte quindi con un range di possibilità di accesso che va dai due ai venti mega. Un modo per risolvere il problema che hanno moltissimi italiani e che non riguarda soltanto il Mezzogiorno, ma che è spalmato su tutto il territorio nazionale”.

 

Il presidente della Regione Campania ha precisato che “Assieme all’alta velocità lo sviluppo della banda larga è la seconda infrastruttura più importante”.

Una geografia complessa, che ha penalizzato soprattutto le zone interne, non ha consentito finora di superare la soglia del 93% della popolazione servita dalla banda larga. Più ridotta la percentuale di territorio, l’83%.

“Ma non siamo messi male – ha sottolineato Bassolino – rispetto ad altre regioni”.

 

“Così come stiamo cambiando il volto della Regione Campania attraverso la realizzazione della metropolitana regionale, allo stesso modo vogliamo dotare la Campania di una grande infrastruttura della conoscenza ormai indispensabile per lo sviluppo“, ha ribadito il presidente della Regione.

“La banda larga per le università, i centri di ricerca, le imprese, le famiglie, gli studenti, le scuole – ha spiegato – è un’occasione di arricchimento e di crescita fondamentale”.

Oggi – ha continuato – poniamo di fatto le basi per costruire la più importante infrastruttura informativa mai avuta dalla nostra Regione. Già due anni fa, nel 2007, la regione Campania decise di concentrare importanti risorse per portare la banda larga in tutti i comuni, negli uffici, nelle abitazioni del nostro territorio. Con l’accordo siglato oggi, rafforziamo ulteriormente la nostra iniziativa e diamo un contributo significativo alla strategia per la banda larga che governo sta portando avanti in tutte le regioni d’Italia”.

“Sul modello già sperimentato per la Tv digitale, regione e ministero lavoreranno assieme nei prossimi tre anni, condividendo progettualità, competenze e risorse – ha assicurato il governatore – Sarà costituito un gruppo di lavoro di alto profilo tra le nostre due amministrazioni, che avrà il compito di programmare gli interventi per la diffusione della banda larga”.

 

“Oggi, con l’avvio dello switch-off e l’accordo sulla banda larga – ha concluso Bassolino – abbiamo davvero posto le basi per una Campania più moderna, competitiva ed efficiente, e questo avrà vantaggi concreti sulla vita di milioni di cittadini”.

 

Nicola Mazzocca, assessore regionale campano all’innovazione tecnologica, è del parere che “Il know how che stiamo acquisendo in Campania su banda larga e digitale potrebbe essere utilizzato per altre realtà italiane”.

“E’ stata una sfida quella che abbiamo raccolto – ha continuato Mazzocca -. La Regione Campania dimostra di essere tra le prime regioni di Italia per l’innovazione tecnologica in particolare nei processi innovativi legati al mondo del digitale e delle telecomunicazioni. Si è dimostrata pronta al passaggio al digitale terrestre, una evoluzione che coinvolge l’intero territorio: in breve tempo i cittadini campani hanno colto, seppur nelle difficoltà dell’adeguamento tecnologico, l’importanza di recepire le nuove tecnologie. La nuova sfida lanciata in questi anni è quella di coprire il territorio regionale dall’infrastruttura a banda larga che consentirà ai cittadini alle imprese ed alle PA nuove forme di cooperazione e di sviluppo territoriale”.

 

“L’investimento è stato fatto per sostenere la Campania in un settore in cui siamo già tra le eccellenze italiane e speriamo – ha detto infine Mazzocca – di poter favorire l’ulteriore sviluppo dell’intero sistema di rete grazie al potenziamento di infrastrutture, quali internet, che consentono lo sviluppo di nuova economia e maggiore pluralismo democratico. L’intervento sulla larga banda va visto come complementare ed integrativo del digitale terrestre poiché favorisce l’interscambio tra diversi soggetti in modo attivo e con una maggiore partecipazione rispetto ai tradizionali sistemi”.

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