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“Le dichiarazioni del Direttore generale Rai, Mauro Masi, sulla polemica legata alla direzione di Raitre e, soprattutto, sul mantenimento del profilo editoriale della terza rete, sono pienamente condivisibili. In discussione, infatti, non c’è il giudizio sulla statura professionale di Ruffini o di Di Bella: entrambe autorevoli e di altissimo profilo”. Lo ha dichiarato Giorgio Merlo del Pd, vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai.
“In gioco – ha aggiunto Merlo- c’è la necessità di non ‘normalizzare’ la rete e di far sì che Raitre continui la sua azione che da sempre svolge nel panorama del servizio pubblico. E su questo versante Masi è stato convincente e chiaro”.
In un’intervista al Corriere della Sera, uscita oggi, Masi ha assicurato che Raitre manterrà la sua “coerente identità” rispetto alla quale la nomina di Antonio Di Bella “è la migliore garanzia possibile” e ha respinto l’ipotesi che i cambio alla Rete sia stato imposto dal premier Silvio Berlusconi.
Il direttore generale della Rai ha spiegato che il premier non c’entra con il cambio al vertice di Raitre: “Nessuno ha chiesto nulla. I miei contatti con la politica avvengono esclusivamente nelle sedi istituzionali. E certo non ho ricevuto telefonate da Berlusconi su Raitre”.
A Paolo Ruffini, direttore uscente, “va un incarico strategico. Ora sta anche alla sua competenza contribuire a definire le dimensioni concrete del compito”. Di Bella invece rappresenta una garanzia per l’identità della rete che aveva però, ha precisato Masi, bisogno di “cambiamento e innovazione”.
Le controverse nomine sono state fatte durante il Cda di mercoledì scorso, nel quale si è anche stabilito che Ruffini collaborerà con il Dg nella definizione e nell’attuazione dell’operazione per il passaggio delle attività editoriali da Raisat a RAI, i cui termini organizzativi e amministrativi saranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Amministrazione in una prossima seduta.
Il Cda ha anche ascoltato il Vicedirettore
Il Consiglio ha inoltre approvato il contratto per l’acquisizione dei diritti televisivi per il biennio 2009-2011 del campionato italiano maschile di serie A1 di pallavolo, della Coppa Italia, della Supercoppa e gli All Star Game, dalla Lega Nazionale Pallavolo. Questo sport rientra così nell’articolata offerta sportiva della RAI che non ne deteneva i diritti dalla stagione 2003-2004.