Digitale terrestre: 2.500 i vecchi televisori lasciati dai romani nelle discariche dell’Ama. La Campania prossima tappa dello switch-off

di Raffaella Natale |

Italia


TDT

L’Italia, tra non poche difficoltà, sta proseguendo il proprio cammino verso il completamento del passaggio al digitale terrestre che avverrà nel 2012, come fissato dalla Ue.

Davanti agli innegabili problemi tecnici, in tanti si sono chiesti quali sono i reali vantaggi di questa nuova tecnologia di trasmissione radiotelevisiva.

Intanto il pluralismo: la possibilità per i telespettatori di scegliere tra un’infinità di canali. Ma anche una migliore qualità audiovisiva, la possibilità di interagire con alcuni programmi e di fruire dei cosiddetti servizi di tGovernment.

Dal punto di vista dello spettro, verranno liberate delle frequenze che potranno essere assegnate a operatori diversi dai broadcaster, con innegabili possibilità aggiuntive per gli utenti.

 

“Il mercato negli ultimi mesi è stato trainato dalle vendite di decoder dtt, decoder satellitari e tv integrate”, ha spiegato in un’intervista a Milano Finanza Pierluigi Bernasconi, Amministratore delegato in Italia di Mediamarket (Mediaworld e Saturn).

“Attualmente – ha aggiunto – in tutta Italia stiamo vendendo mediamente 5 mila decoder a settimana per punto vendita“. Per quanto riguarda invece le tv integrate, “ne vendiamo circa una ogni tre decoder nelle regioni attualmente interessate dallo switch-off, mentre nelle altre il rapporto è di una a cinque“. Un vero e proprio boom che nelle attese dei rivenditori dovrebbe confermarsi anche a Natale.

 

Resta il problema della risintonizzazione dei canali, che con un po’ di pratica è risolvibile. Ma soprattutto, per gli operatori, quello di che posto occuperanno sul telecomando.

 

L’Agcom ha aperto un’istruttoria sull’accordo notificato dall’Associazione DGTVi relativo all’ordinamento automatico dei canali della dtt.

L’istruttoria, informa una nota, è stata avviata ai sensi dell’art. 43 del Testo unico della radiotelevisione – e che sarà svolta in tempi rapidi – servirà a verificare se l’accordo raggiunto dai principali operatori del settore televisivo sia rispettoso del pluralismo e non discriminatorio nei confronti di alcune categorie di broadcaster. 

Nel corso dell’istruttoria saranno sentiti tutti i soggetti interessati.

 

Intanto si avvicina anche per la Campania il passaggio definitivo alla Tv digitale. Dal 1 al 16 dicembre i ripetitori analogici saranno progressivamente convertiti in tecnica digitale secondo un calendario per aree. La transizione sarà seguita da una task-force del dipartimento comunicazioni del ministero dello Sviluppo economico, che opererà direttamente sul territorio in collaborazione con la Regione Campania. Dal 16 dicembre la tv in Campania sarà dunque completamente digitale.

 

Ecco il calendario dello switch-off:

 

1 e 2  dicembre : Napoli e provincia, Caserta e provincia

3 e 4  dicembre : Salerno e parte della provincia

9 e 10 dicembre : Avellino e provincia, Comuni della Valle dell’Irno

11 dicembre: Benevento e provincia

14 dicembre: Comuni  del Vallo di Diano

15 dicembre: Comuni del Cilento

 

Dopo il passaggio al digitale di Rai2 e Rete4 avvenuto lo scorso 14 ottobre, la penetrazione complessiva della Tv digitale è stata rilevata dall’Istituto di ricerca Makno, nella settimana 23-30 ottobre, all’87,6% nell’intero territorio della Regione Campania mentre la penetrazione della Tv digitale terrestre al 77,2 %.

 

Il ministero ricorda che è possibile usufruire del contributo di 50 euro per l’acquisto di un decoder interattivo per chi ha 65 anni o più, un reddito pari o inferiore a 10.000 euro annui ed in regola con l’abbonamento Rai. Per tutte le informazioni è attivo il call center del Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Comunicazioni – con il Numero Verde 800 022 000 ed il sito decoder.comunicazioni.it o decoder.campaniadigitale.it.

 

Bilancio positivo per la riunione che si è svolta presso la sede del ministero, alla presenza del viceministro con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, e dei rappresentanti delle emittenti televisive associate a DGTVi e delle associazioni di Tv locali Frt e Aeranti-Corallo, durante la quale si è valutato l’andamento delle operazioni di transizione al digitale degli impianti di trasmissione Tv di Roma e provincia e provincia di Latina.

Secondo il ministero, non si sono verificati problemi tecnici nelle operazioni di conversione.

 

Nella giornata del 16 novembre si è registrato il record di impianti coinvolti (495) nelle 24 ore. Le operazioni sono proseguite fino al 18 novembre, con la graduale riaccensione di tutti gli impianti di trasmissione.

 

Record anche di popolazione coinvolta che ha reagito bene al cambiamento, attrezzandosi e adeguandosi ad accogliere la nuova tecnologia. Circa 87.000 le richieste d’assistenza soddisfatte dal call center del ministero nella prima giornata del passaggio alla tv digitale. Assistenza nell’installazione dei decoder, supporto nella sintonizzazione dei canali e informazioni sull’iniziativa e sul contributo per l’acquisto dei decoder interattivi.

 

Tra i vari problemi, anche quello dello smaltimento dei vecchi televisori. Circa 450 le tonnellate di rifiuti ingombranti e speciali che sono stati raccolti ieri nel corso dell’iniziativa “Il tuo quartiere non è una discarica“, organizzata da Ama in collaborazione con il Tgr Lazio.

Oltre 2.500 i televisori conferiti presso le strutture messe a disposizione da Ama. Numerosi i cittadini che hanno approfittato della raccolta gratuita domenicale per disfarsi dei vecchi apparecchi televisivi. La corsa alla sostituzione degli apparecchi televisivi è confermata anche dall’aumento dei conferimenti nelle strutture messe a disposizione da Ama. Si è infatti passati da una media mensile di 210 tonnellate circa raccolte fino a maggio, a punte di 323 tonnellate a settembre, fino a 379 nel mese di ottobre.

 

L’iniziativa che si è svolta ieri si inserisce all’interno della ‘Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti‘ con l’obiettivo di promuovere azioni sostenibili volte alla prevenzione dei rifiuti e alla diffusione di una maggiore consapevolezza su come i nostri consumi possono impattare sull’ambiente e sui cambiamenti climatici.

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