Cloud computing: arriva il codice open source di Chrome. Presto i primi netbook motorizzati Google

di Alessandra Talarico |

Mondo


Google Chrome

Arriveranno nel 2010 i primi dispositivi equipaggiati col sistema operativo Google Chrome OS: il gruppo di Mountain View ha rilasciato ieri il codice open source per il proprio sistema operativo, così da permettere a partner tecnici, comunità open source e sviluppatori di perfezionare il sistema.

 

Il nuovo sistema operativo, realizzato in risposta alla nuova ondata di applicazioni sul web, è “leggero e veloce” assicura Google, e avviarlo sarà veloce quanto accendere la Tv: l’accesso alle risorse online avverrà in non più di 7 secondi.

Chrome OS, fedele al pedigree di Google, assomiglia a un browser molto più dei concorrenti e risponde all’ambizione della società di portare gli utenti immediatamente sul web, dove ovviamente ci sono gli annunci pubblicitari da far fruttare.

 

Il sistema debutterà sui Netbook che risponderanno a determinate caratteristiche hardware, come ad esempio l’uso di chip di memoria per registrare i dati invece dei più lenti hard drive utilizzati ora come standard.

I netbook equipaggiati Chrome OS faranno girare tutte le applicazioni sul Web: l’editing di un documento, i pdf, la visualizzazione di un’immagine, tutto avverrà su Internet, senza dover scaricare niente o gestire aggiornamenti per lavorare e giocare online, in quello che ormai è noto come cloud computing.

 

In questo modo, ha spiegato Sundar Pichai, Vice President of Product Management per Chrome, anche se qualcuno dovesse perdere il Netbook, potrà comunque accedere ai propri dati stipati su server esterni e non solo sul Pc.

 

“Abbiamo voluto creare una computing experience che fosse totalmente diversa e rispondesse alle odierne modalità di fruizione del Web“, ha affermato Pichai, sottolineando che il sistema non è che al debutto e occorrerà “percorrere ancora una lunga strada”.

 

Il software sarà disponibile gratuitamente: nella filosofia di Google, infatti, ciò che è importante è portare la gente sul web e migliorare al massimo la ‘user expericence’. A beneficiarne, sarà il business della pubblicità, su cui praticamente Google campa e che nel 2008 ha generato un giro d’affari da 22 miliardi di dollari.

“Tutto quello che fanno che si tratti di un browser, di un sistema operativo o di un’applicazione – ha detto un analista di Signal Hill Group – ha l’obiettivo di radicare Google sempre più a fondo nelle attività online delle persone”.

 

Obiettivo di Google è ovviamente anche quello di contrastare lo strapotere di Microsoft, il cui sistema operativo è attualmente presente in nove Pc su dieci in circolazione, tanto più che Chrome sarà compatibile con tutte le versioni web-based dei prodotti Microsoft Office, come la versione online di Excel.