Pacchetto telecom: voto finale il 24 novembre. Reding, ‘Mercato unico digitale driver per l’innovazione sociale’

di Alessandra Talarico |

Europa


Viviane Reding

La revisione delle norme comunitarie in materia di telecomunicazioni sarà al voto finale del Parlamento europeo il prossimo 24 novembre.

La riforma, la cui elaborazione è stata avviata nel 2007, ha rischiato di saltare a causa di un emendamento introdotto dal Parlamento europeo a giochi quasi già fatti per tutelare i consumatori dopo l’approvazione in Francia della legge anti pirateria Hadopi, che intendeva punire il download illegale di contenuti con il taglio della connessione internet recidivi, senza la previa autorizzazione di un giudice.

 

La scorsa settimana, infine, Parlamento europeo e Consiglio sono giunti a un accordo su un nuovo testo, in base al quale le restrizioni all’accesso internet potranno essere imposte solo se “adeguate, proporzionate e necessarie in una società democratica”: tali misure potranno essere prese solo, insomma, nel “rispetto del principio della presunzione di innocenza e del diritto alla privacy”, e come risultato di una procedura preliminare, “equa ed imparziale” che garantisca “…il diritto ad essere ascoltato e (…) il diritto ad un efficace e tempestivo controllo giurisdizionale”.

 

“Nei casi di urgenza debitamente comprovata”, (ad esempio, per combattere la pornografia infantile o altre attività illecite), recita ancora il testo, “la disconnessione della linea potrà avvenire, ma solo a condizione che le procedure siano in linea con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.

 

Il nuovo pacchetto, che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2011, rafforza in modo sostanziale la concorrenza e i diritti dei consumatori sui mercati europei delle telecomunicazioni, facilita lo sviluppo di connessioni Internet ad alta velocità per tutti gli europei e istituisce un organismo europeo di regolamentazione per completare il mercato unico per le reti e i servizi tlc.

 

In Particolare, la revisione della direttiva quadro per le reti e i servizi di comunicazione elettronica – di cui al Parlamento è stata relatrice la francese Catherine Trautmann – prevede, tra l’altro, maggiori garanzie per l’accesso a internet e l’armonizzazione della gestione dello spettro radio in tutta la Ue, soprattutto in vista del passaggio dalla Tv analogica a quella digitale entro il 2012. Ma non solo: le nuove norme ambiscono a migliorare la cooperazione tra le autorità di regolamentazione degli Stati membri e introducono la possibilità di ricorrere alla cosiddetta “separazione funzionale”, cioè una serie di norme che richiedano agli operatori dominanti di separare la loro infrastruttura di rete dalle unità di business che offrono servizi che utilizzano questa infrastruttura.

 

La direttiva sui “diritti dei cittadini” – di cui è stato relatore Malcolm Harbour – si pone invece come obiettivo di migliorare le tutele ai consumatori, consentendo, ad esempio  il trasferimento del proprio numero di cellulare a un altro operatore entro 1 giorno lavorativo. Viene inoltre introdotto il diritto a ricevere una migliore informazione sui servizi di comunicazione (i contratti dovranno specificare i livelli minimi di qualità del servizio, le opzioni di abbonamento e informazioni chiare sui criteri di qualificazione per le offerte promozionali) e nuove garanzie per la neutralità della rete.

Le nuove norme sui ‘telecom regulators’ daranno quindi maggiore autonomia alle autorità nazionali e istituiscono una nuova Authority europea “BEREC” (organo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche), che sostituirà la cooperazione a porte chiuse che esiste oggi nella “European Regulators Group” con un approccio più trasparente e più efficace.

 

Previste quindi maggiori garanzie a tutela della privacy e della sicurezza dei dati delle comunicazioni telefoniche e via internet.

 

La Commissione si è battuta molto sul tema della privacy e ieri, il Commissario ai media e alla società dell’informazione Viviane Reding, ha rivolto un appello a tutte le parti coinvolte, affinché ognuno si assuma le sue responsabilità.

“L’industria – ha detto – deve rispettare i diritti dei consumatori applicando principi chiari e trasparenti e rispettando le regole. Le autorità pubbliche devono impegnare risorse sufficienti per il monitoraggio e l’applicazione della legge”.

Last but not least, anche i consumatori devono fare la loro parte: “stando attenti quando divulgano i propri dati e informandosi delle conseguenze della pubblicazione online di dati personali”.

“La consapevolezza dei consumatori – ha concluso – è un fattore chiave per raggiungere l’obiettivo di un mercato unico digitale progettato intorno i diritti degli utenti”.