Pacchetto telecom: accordo Parlamento-Consiglio Ue su download illegale. Nuove norme già nel 2010

di Alessandra Talarico |

Reding: ‘La legge dei 'tre strikes’ non farà certamente parte del diritto europeo’.

Unione Europea


Vivianne Reding

Parlamento e Consiglio europeo hanno raggiunto nelle prime ore della mattinata, un accordo sul pacchetto telecom, nell’ambito della procedura di conciliazione avviata dopo il blocco dei negoziati, causato dall’introduzione dell’emendamento 138 sul download illegale.

In base al compromesso, che apre la strada all’approvazione del pacchetto, un organismo amministrativo potrà disporre il distacco della connessione degli utenti internet dopo tre avvertimenti, ma – sottolinea la Commissione – attraverso una procedura “equa ed imparziale”.

 

La riforma, proposta dalla Commissione nel novembre 2007, rafforza in modo sostanziale la concorrenza e i diritti dei consumatori sui mercati europei delle telecomunicazioni, facilita lo sviluppo di connessioni Internet ad alta velocità per tutti gli europei e istituisce un organismo europeo di regolamentazione per completare il mercato unico per le reti e i servizi tlc.

Gli Stati membri avranno 18 mesi per recepire le nuove disposizioni nella loro legislazione nazionale.

 

Sul tema del download illegale si era consumato lo scontro tra Consiglio e Parlamento, fino al blocco dell’intera riforma delle tlc europee, a maggio.

Il Parlamento, infatti, in seguito all’approvazione, in Francia, della legge anti-pirateria Hadopi, che suggerisce di tagliare la connessione internet ai recidivi del download illegale senza bisogno di autorizzazione di un giudice, aveva voluto introdurre una misura di tutela per gli utenti, affermando che “nessuna restrizione può essere imposta ai diritti e alle libertà fondamentali degli utenti, senza una previa autorizzazione da parte delle autorità giudiziarie (…) salvo quando è minacciata la sicurezza pubblica”.

 

In base al nuovo testo approvato questa notte, le restrizioni all’accesso internet potranno essere imposte solo se “adeguate, proporzionate e necessarie in una società democratica”: tali misure potranno essere prese solo, insomma, nel “rispetto del principio della presunzione di innocenza e del diritto alla privacy”, e come risultato di una procedura preliminare, “equa ed imparziale” che garantisca “…il diritto ad essere ascoltato e (…) il diritto ad un efficace e tempestivo controllo giurisdizionale”.

“Nei casi di urgenza debitamente comprovata”, (ad esempio, per combattere la pornografia infantile o altre attività illecite), recita ancora il testo, “la disconnessione della linea potrà avvenire, ma solo a condizione che le procedure siano in linea con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.

 

In futuro, gli utenti internet potranno riferirsi a tali disposizioni nei procedimenti giudiziari relativi alla eventuale decisione di uno Stato membro favorevole al taglio della linea internet.

 

Il nuovo testo è stato approvato all’unanimità dal comitato di conciliazione ma deve ancora essere approvato dal Parlamento e da Consiglio.

 

Il voto in terza lettura del Parlamento è previsto per il 23-26 novembre: il nuovo testo dovrebbe entrare in vigore già alla fine di quest’anno, inizio 2010.

 

Il 99% della riforma era stato approvato a maggio con una schiacciante maggioranza, ma la decisione del Parlamento di introdurre l’emendamento per il rispetto dei diritti degli utenti ha messo in forse l’intero pacchetto.

 

Per il Commissario Ue ai media e alla società dell’informazione, Viviane Reding, l’accordo raggiunto questa notte da Parlamento e Consiglio “…è un’ottima notizia per i cittadini europei”, poiché include nel pacchetto di riforma delle tlc nuove disposizioni per garantire la tutela degli utenti internet.

La disposizione sulla libertà di internet – ha aggiunto la Reding“è senza precedenti in tutto il mondo ed è un forte segnale che l’Unione europea prende molto sul serio i diritti fondamentali, in particolare quando si tratta di società dell’informazione”.

 

“Il dibattito tra il Parlamento e il Consiglio – ha detto ancora il Commissario – ha anche chiaramente dimostrato che abbiamo bisogno di trovare nuovi metodi, più moderni e più efficaci per proteggere la proprietà intellettuale e la creazione artistica. La promozione dell’offerta legale, anche a carattere transfrontaliero, dovrebbe diventare una priorità per i decisori politici. La legge dei ‘tre strikes’ che potrebbe tagliare l’accesso a Internet senza una precedente procedura equa e imparziale o senza efficace e tempestivo controllo giurisdizionale, non farà certamente parte del diritto europeo”.

 

La riforma delle telecomunicazioni, ha concluso, “migliorerà notevolmente i diritti dei consumatori e la loro libertà di scelta e aggiungerà nuove garanzie per assicurare la trasparenza e la neutralità di Internet, oltre a promuovere la concorrenza e gli investimenti nei mercati delle telecomunicazioni, e ad aprire nuove frequenze per i servizi mobili”, accelerando la diffusione della banda larga in tutta Europa.

 

“L’accordo – ha aggiunto il ministro delle comunicazioni svedese Åsa Torstensson – rafforza la competitività e migliora la protezione dei consumatori europei e porterà alla diffusione di servizi a banda larga migliori e più economici”.

 

Il pacchetto include una serie di misure per garantire, ad esempio, il diritto per i consumatori europei di cambiare, in 1 giorno lavorativo, l’operatore fisso o mobile mantenendo il proprio numero di telefono (contro l’attuale media di 8,5 giorni per un numero di cellulare e di 7,5 giorni per un numero fisso); il diritto a ricevere una migliore informazione sui servizi di comunicazione (i contratti dovranno specificare i livelli minimi di qualità del servizio, le opzioni di abbonamento e informazioni chiare sui criteri di qualificazione per le offerte promozionali).

Nella riforma sono incluse anche nuove garanzie per la neutralità della rete:  “anche se – dice la Commissionela gestione del traffico web può consentire una più elevata qualità dei servizi premium (come l’IPTV) e può contribuire a garantire la sicurezza delle comunicazioni, le stesse tecniche possono essere utilizzate anche per degradare la qualità di altri servizi a livelli inaccettabilmente bassi o per rafforzare una posizione dominante sui mercato”.

“È per questo che, ai sensi delle nuove norme europee, le autorità nazionali di telecomunicazioni avranno il potere di fissare i livelli minimi di qualità per i servizi di trasmissione al fine di promuovere la net neutralità”.

 

Sulla base dei nuovi requisiti di trasparenza introdotti dalla nuova normativa, il consumatore dovrà essere informato – prima di firmare un contratto – circa la natura del servizio a cui si abbona, comprese le tecniche di gestione del traffico e il loro impatto sulla qualità del servizio, nonché su qualsiasi altra limitazione della larghezza di banda o della velocità di connessione disponibile.

 

Riguardo la tutela della privacy, la Ue ha stabilito che “…nomi, indirizzi eMail e informazioni bancarie dei clienti tlc e Internet, e in particolare i dati su ogni telefonata o sessione di Internet, devono essere tenuti al sicuro per evitare che vadano a finire nelle mani sbagliate per cause accidentali o intenzionali”.

Ciò significa che i fornitori di comunicazioni saranno obbligati a informare le autorità e i loro clienti sulle violazioni della sicurezza che riguardano i dati personali. Ciò consentirà di aumentare gli incentivi per una migliore protezione dei dati personali da parte dei fornitori di reti e servizi.

Gli utenti Internet saranno inoltre meglio informati sui cookie e su ciò che accade ai propri dati personali, e in pratica sarà più facile esercitare un controllo sulle informazioni personali. Inoltre, i fornitori di servizi internet avranno anche il diritto di proteggere i loro business e i loro clienti attraverso azioni legali contro gli spammer.

 

La riforma dà quindi maggiore autonomia alle autorità nazionali e istituisce una nuova Authority europea “BEREC” (organo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche), che sostituirà la cooperazione a porte chiuse che esiste oggi nella “European Regulators Group” con un approccio più trasparente e più efficace.

 

Le nuove norme daranno inoltre alla Commissione il potere di sovrintendere le misure regolamentari proposte dai regolatori nazionali (ad esempio, sulle condizioni di accesso alla rete di un operatore dominante, o sulle tariffe di terminazione mobile) e stabilisce che la separazione funzionale potrà essere utilizzata come ‘strumento aggiuntivo’ per superare i problemi di concorrenza.

 

La riforma intende anche accelerare il superamento del digital divide – mediante una migliore gestione dello spettro radio e consentendo agli Stati membri di estendere le disposizioni di servizio universale al di là dell’accesso internet a banda stretta – e incoraggiare la concorrenza e gli investimenti nelle reti di accesso di prossima generazione, tenendo conto dei rischi connessi all”accesso alle reti NGA e consentendo vari accordi di cooperazione tra gli investitori e gli operatori.

Sulla base di queste nuove norme, la Commissione prevede di formulare una raccomandazione per la regolamentazione dell’accesso alle reti NGA nella prima metà del 2010.

 

Se tutto l’iter proseguirà senza ulteriori intoppi, la trasposizione della riforma nelle legislazioni nazionali dei 27 Stati membri dovrebbe essere completata entro maggio del 2011.

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