‘Guglielmo Marconi e i 100 anni che hanno sconvolto il mondo’. FUB celebra il genio italiano con tre Giornate di Studi a Roma

di Alessandra Talarico |

Primo appuntamento il 9 novembre a Roma alla biblioteca Spadolini presso il Senato della Repubblica alle 17:30

Italia


Guglielmo Marconi

Si è tenuta questa mattina a Palazzo Chigi la conferenza stampa di presentazione delle “Giornate di Studi Marconiane“, tre eventi promossi dalla Fondazione Ugo Bordoni (FUB) in occasione del centenario dell’assegnazione del Premio Nobel per la fisica a Guglielmo Marconi con l’obiettivo – oltre che di rendere omaggio alla poliedrica, geniale personalità dell’inventore italiano – di richiamare l’attenzione delle massime Istituzioni del paese sull’importanza della ricerca e dello sviluppo tecnologico per affrontare le sfide della globalizzazione e della competitività internazionale.

Le tre Giornate di Studio promosse dalla Fondazione Bordoni, d’intesa con il Governo e sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, per celebrare Guglielmo Marconi si terranno a Roma il 9 novembre 2009 alla biblioteca Spadolini del Senato della Repubblica, l’11 dicembre 2009 alla Sala Protomoteca in Campidoglio e il 28 gennaio 2010 alla Sala della Lupa della Camera dei Deputati, e coinvolgeranno 70 relatori di 10 Paesi e 11 tra Università e Centri di ricerca, oltre ai rappresentanti delle istituzioni e delle aziende TLC.

La conferenza stampa di presentazione dell’evento è stata occasione per discutere dei temi caldi dell’innovazione in Italia, con particolare riferimento alle strategie del governo per lo sviluppo della banda larga. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta ha infatti dichiarato che

lo sviluppo della banda larga resta una priorità per il governo italiano, ma i fondi pubblici stanziati – 800 milioni di euro – saranno congelati fino al superamento della crisi. “I soldi non li abbiamo né dirottati, né sciupati ci siamo presi un momento di riflessione e di analisi in funzione della diversa scala di priorità che poteva nascere dalla crisi”.

Il Cipe, ha aggiunto il sottosegretario Letta, sbloccherà i fondi quando si avrà “la certezza che quelle risorse non serviranno per la protezione sociale o per l’occupazione”. Superata la crisi, ha concluso, “allora la prima delle nostre priorità sarà la banda larga, che può essere motore di sviluppo del nostro Paese”.

Il governo comunque si sta muovendo su più fronti e, per lo sviluppo della banda larga, “ha già sottoscritto protocolli con sei regioni”, per i quali sono stati utilizzati i fondi di Infratel, la società creata dal Ministero e da Sviluppo Italia proprio per colmare il digital divide, ha aggiunto il viceministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani, sottolineando che sarebbe auspicabile anche in questo settore seguire il modello utilizzato per il passaggio alla Tv digitale.

Il potenziale della banda larga e, in particolare, delle nuove reti in fibra ottica, come motore di sviluppo del Paese dimostrano quanto le scoperte di Marconi siano attuali: nel 1909 Guglielmo Marconi vinse il premio Nobel per la Fisica, per il suo ”contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili”. A cento anni di distanza, la rivoluzione che ha annullato le distanze non è ancora terminata e non a caso, quest’anno, il premio Nobel per la fisica è stato assegnato a Charles K. Kao a riconoscimento del contributo dato alla trasmissione della luce attraverso le fibre ottiche per le comunicazioni.

Prendendo spunto dalla straordinaria storia di Guglielmo Marconi – che se nascesse oggi, secondo il presidente FUB Enrico Manca, “potrebbe essere paragonato a Bill Gates, a Steve Jobs, a Larry Page e Sergey Brin di Google e agli altri ragazzi-prodigio dell’era del computer e di Internet” – l’obiettivo delle Giornate Marconiane è quello di “far sì che il consenso e l’attenzione degli italiani per la scienza, la ricerca, l’innovazione, raggiungano un livello almeno paragonabile a quello esistente in altri Paesi”.

Marconi, che nel 1909 divide il Nobel con Karl Ferdinand Braun, uno dei fondatori della Telefunken – aveva solo 21 anni quando a fine Ottocento, nella provincia italiana, riuscì a trasmettere un segnale radio e a riceverlo dall’altro lato della collina, ma fu in grado di trasformare un’intuizione “in qualcosa di utile, in un’impresa, in ricchezza, in altre parole, in innovazione”, e tutta la sua vita fu accompagnata dalla “passione per la ricerca, capacità imprenditoriale, abilità commerciale e mentalità internazionale”.

Doti di cui oggi, forse, si sente un po’ la mancanza ed è proprio per questo che quella di Marconi, ha sottolineato ancora Manca, è “una figura da riscoprire e far conoscere soprattutto alle nuove generazioni del nostro Paese”.

Il Presidente del Senato Renato Schifani, nel booklet di presentazione delle Giornate Marconiane, ha sottolineato che la peculiarità autentica dell’operato di Guglielmo Marconi risiede “nel respiro propriamente “umano” della sua attività: egli seppe mettere la sua genialità al servizio della collettività sentendosi – prima che andasse di moda – “cittadino del mondo”. Al tempo stesso fu al servizio dello Stato, collaborando fattivamente alla realizzazione del primo servizio radiotelegrafico militare su larga scala, e il Regno seppe riconoscere in lui un punto di riferimento, nominandolo senatore a vita”.
Schifani ha quindi ricordato come ” in Marconi il genio scientifico fosse permeato da un profondo e intimo sentimento verso i propri simili: quando i 706 superstiti della tragedia del Titanic, affondato dopo aver lanciato un segnale SOS via radio, gli tributarono la propria riconoscenza, lui dichiarò semplicemente “vale la pena di aver vissuto per aver dato a questa gente la possibilità di essere salvata”. Lo credeva con tutto se stesso”.

Anche il Presidente della Camera Gianfranco Fini ha voluto ricordare nella sua presentazione dei tre eventi, “la genialità di Guglielmo Marconi”, che “unita alla sua tenacia, spinsero lo scienziato fin da giovane a seguire le sue originali intuizioni con determinazione, senza lasciarsi condizionare dallo scetticismo che in un primo momento circondava i suoi esperimenti”.
Un esempio di intelligenza e coraggio che hanno avuto un ruolo decisivo nella realizzazione della ” società del futuro, fondata sullo scambio di informazioni e di conoscenza”, come testimonia – ha aggiunto Fini – “l’importanza assunta dalle comunicazioni nelle attività economiche, politiche, culturali, professionali e sociali”, che ” appare oggi per l’umanità un dato acquisito ed irrinunciabile”.

Rende orgogliosi pensare al ruolo che un italiano come Guglielmo Marconi ha svolto, mediante le sue invenzioni, nella rivoluzione tecnologica che ha cambiato il volto del mondo”, ha concluso il Presidente della Camera.

Per il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, “Oggi, a distanza di un secolo dal Nobel, possiamo affermare che da quel giorno il mondo non è più lo stesso”.

“Forse – ha aggiunto – lo stesso Marconi non avrebbe potuto immaginare un’evoluzione così straordinaria del suo sistema di trasmissione. Ma non sarà certo l’ultimo stadio: il mondo della scienza va sempre in direzione dell’ignoto, soprattutto nel campo delle comunicazioni. La mente guarda sempre avanti ed i governi devono facilitare lo sviluppo delle capacità intellettuali degli individui. Il nostro Paese, che è dotato di grandi intelligenze impegnate nei diversi settori della scienza in Italia e all’estero, deve mettere più risorse a disposizione della ricerca. Ancora molto si può e si deve fare, affinché nel nostro Paese possano nascere altri Marconi, “pionieri” avventurosi del nuovo mondo della scienza e della tecnologia”.

“La peculiarità dell’uomo, la caratteristica che segna la sua differenza da e la sua superiorità sugli altri esseri viventi – diceva Marconi nel suo ultimo radiomessaggio – consiste, penso, nella capacità di scambiare con i suoi simili pensieri, sensazioni, desideri, ideali, preoccupazioni ed anche lamentele! Ogni cosa progettata per facilitare e sviluppare questa capacità veramente superiore deve essere – oso affermare – salutata come il mezzo per il progresso dell’umanità e la via per potenziare la tipica peculiarità dell’uomo”.

Riprendendo queste parole, il viceministro Paolo Romani ha affermato che “…la lucidità e la lungimiranza con cui Marconi ha previsto il futuro del settore delle telecomunicazioni è impressionante. Oggi possiamo fare ancora di più: non siamo più in grado solo di scambiarci pensieri, sensazioni, desideri, ideali, preoccupazioni…, con la digitalizzazione abbiamo la smaterializzazione di documenti, dati, informazioni, merci,… possiamo acquistare prodotti, assistere ad un evento, operare sul nostro conto in banca, ottenere documenti personali sia nel mezzo dell’oceano, sia sul pack ghiacciato del polo, nelle piane del deserto oppure sopra le nuvole in aeroplano”.

“Celebrare e ricordare Marconi non è solo un doveroso omaggio a un grande scienziato ma l’occasione per comprendere la realtà del nostro tempo, per impegnarsi ad aiutare la ricerca e per riflettere sull’attualità della sua invenzione, punto di partenza dell’attuale sistema di telecomunicazioni e della fisionomia del nostro futuro”, ha affermato ancora Gianni Letta.
“Marconi – ha aggiunto – a soli 35 anni è stato il primo italiano a vincere il Premio Nobel per la Fisica, ma erano già 15 anni che, con impegno straordinario e quasi da autodidatta, lavorava alle sue idee. Anche la sua vita è stata straordinariamente completa sotto molteplici aspetti: alla genialità dell’ingegno si accompagnavano capacità e fiuto imprenditoriale, continue relazioni internazionali, una intensa vita familiare ed un amore profondo per l’Italia. Ma, soprattutto, desidero sottolineare la grande intuizione, la visione di un progetto molto più ampio, la capacità di cogliere le implicazioni e gli sviluppi futuri”.

L’avvio ufficiale delle celebrazioni per il centenario del Premio Nobel a Guglielmo Marconi ha avuto luogo presso la Villa Griffone – che fu la dimora estiva della famiglia Marconi ed è il luogo dei primi storici esperimenti – in occasione della prestigiosa visita al Museo Marconi da parte dei Reali di Svezia (Marconi ricevette il Premio Nobel da re Gustavo V bisnonno dell’attuale re Carlo XVI Gustavo).

All’interno di Villa Griffone si trovano i laboratori di ricerca dove operano fianco a fianco ricercatori della Fondazione Marconi, della Università di Bologna e della Fondazione Ugo Bordoni.

Come ha sottolineato Gabriele Falciasecca, Presidente della Fondazione Guglielmo Marconi, “la collaborazione tra queste istituzioni, iniziata più di quaranta anni fa, ha dato in passato frutti copiosi – la Villa fu punto di riferimento europeo ai tempi del GSM – ed è ancor oggi viva e vitale”.

“A cento anni da quando un trentacinquenne Guglielmo Marconi fu insignito del Premio Nobel – ha aggiunto – la collaborazione tra le due Fondazioni si è estesa alla celebrazione di questo momento importante non solo dal punto di vista del ricordo storico, ma soprattutto perché la vicenda di Guglielmo Marconi resta moderna ed esemplare”.

Il filo rosso che lega Marconi alla società odierna è infatti innegabile, anzi – come ha sottolineato il presidente Agcom Corrado Calabrò, “solo oggi possiamo valutare appieno quanto epocale sia stato il cambiamento nel mondo dell’informazione e della comunicazione a cui ha dato origine l’invenzione di Guglielmo Marconi”.

La rivoluzione che ha annullato le distanze non è ancora terminata e non a caso, quest’anno, il premio Nobel per la fisica è stato assegnato a Charles K. Kao a riconoscimento del contributo dato alla trasmissione della luce attraverso le fibre ottiche per le comunicazioni.

“In cento anni – ha affermato Maurizio Dècina del Politecnico di Milano – le comunicazioni radio hanno avuto sviluppi straordinari e sono già oggi pervasive delle attività umane: dalle comunicazioni radio cellulari, usate dai due terzi degli abitanti del pianeta e già protese verso l’accesso a larga banda a Internet, alle comunicazioni radio tra i sensori che, immersi negli oggetti della vita quotidiana, promettono la realizzazione della cosiddetta Internet delle cose”.

Il programma celebrativo è proseguito con diverse iniziative in Italia e in Europa ed ha avuto il suo clou dal punto di vista scientifico il 9 ottobre, in occasione dell’assegnazione del Marconi Prize, massimo riconoscimento nel campo delle tecnologie della comunicazione, che ha il sapore di un Premio Nobel.

Grazie all’opera della Fondazione Ugo Bordoni, le celebrazioni si spostano ora a Roma, dove si potrà contare sulla partecipazione delle più alte cariche dello Stato: Renato Schifani (Presidente del Senato), Gianfranco Fini (Presidente della Camera), Francesco Cossiga e Carlo Azeglio Ciampi (Presidenti Emerit’ della Repubblica), Claudio Scajola (Ministro dello Sviluppo Economico), Gianni Letta (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri), Paolo Romani, (Vice Ministro dello Sviluppo Economico – Comunicazioni), Rita Levi Montalcini (Senatore a Vita – Premio Nobel per la Medicina 1986), Corrado Calabrò, (Presidente Agcom), Luciano Maiani, Presidente CNR), Renato Dulbecco (Premio Nobel per la Medicina 1975) e Carlo Rubbia (Premio Nobel per la Fisica 1984).

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