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France Telecom: affonda l’immagine della società. All’opinione pubblica non piace la reazione alla crisi suicidi

Francia


Crolla nei sondaggi l’immagine di France Telecom, dopo che negli ultimi 20 mesi 25 dipendenti si sono tolti la vita per l’eccessivo livello di stress sul lavoro.

L’operatore telefonico, secondo un sondaggio Ipsos pubblicato dal Journal du dimanche (JDD), figura al penultimo posto in un panel d 30 grandi imprese francesi e ha perso 20 posizioni dal mese di giugno.

 

La situazione in seno alla società telefonica, che ha avviato un piano di ristrutturazione molto pesante lasciando a casa circa 22 mila persone, è molto delicata e ha generato una forte tensione sociale: i sindacati e l’opposizione di governo hanno chiesto a gran voce le dimissioni del presidente Didier Lombard – immortalato in un video a parlare con tono sprezzante ai lavoratori per avvisarli della criticità della situazione – il quale però gode dell’appoggio del governo, ancora principale azionista del gruppo.

 

La società, secondo l’opinione pubblica, nonostante le promesse fatte anche in sede istituzionale, non avrebbe fatto nulla per tentare di fugare il malessere dei dipendenti, molti dei quali sono stati costretti a lasciare la propria città o ad accettare mansioni degradanti pur di continuare a lavorare.

Il piano di mobilità coatta è stato ora sospeso, e c’è anche chi tenta di far passare l’eco destata da questa catena di suicidi per un tentativo dei dipendenti di strumentalizzare le morti dei colleghi per avere la meglio nelle contrattazioni con l’azienda.

 

Una situazione estremamente complicata, ma non del tutto nuova in Francia: nel 2006, anche la Renault dovette affrontare una serie di suicidi (furono in tutto 6) tra i dipendenti, soprattutto ‘colletti bianchi‘. Anche in quel caso i sindacati parlarono di “morti di delocalizzazione”. Ma il gruppo automobilistico ha evidentemente saputo reagire con più prontezza ed è attualmente al 10° posto nella classifica di gradimento nazionale. Al primo posto, la Citroen.

 

Nel 2007, il Consiglio economico e sociale, un organo istituzionale consultivo, ha calcolato che ogni giorno in Francia una persona si suicida per motivi legati al lavoro: troppo stress, carichi, precarietà, pressioni psicologiche e di performance, depressione. Difficile tenere il passo con l’evoluzione delle dinamiche di questo mondo, rese ancora più precarie dalla crisi economica.

La Francia è al terzo posto tra le nazioni dove è più alto il livello di depressioni legate al lavoro, dopo gli Usa e l’Ucraina.

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