Pirateria: OK del Consiglio costituzionale all’Hadopi. Per inizio d’anno, taglio delle linee per i colpevoli con il benestare della Ue

di Raffaella Natale |

Francia


Nicolas Sarkozy

Si chiude il tortuoso iter di approvazione della Legge francese Hadopi: da oggi i pirati digitali potranno essere puniti anche con il taglio della linea internet.

Il Consiglio costituzionale ha dato il proprio OK alle norme aggiuntive (Hadopi 2) riguardanti le sanzioni che completano il dispositivo e avevano diviso il Parlamento. Inizialmente la legge dava alla nuova autorità Hadopi il potere di decidere le sanzioni, ma i Saggi avevano bloccato la procedura sostenendo che dovessero essere i giudici e non un organo amministrativo a comminare misure “limitative della libertà” contro i colpevoli di downloading illegale.

 

Posizione molto delicata perché strettamente legata alla discussione in atto all’Europarlamento dove a maggio l’approvazione del Pacchetto telecom si è bloccata sull’emendamento 138 che riguardava i reati di pirateria online.

Ma in seguito all’opposizione di alcuni Stati membri la norma è stata rivista e, diversamente da come avvenuto in Francia, si è adesso stabilito che le autorità amministrative potranno interrompere i collegamenti internet di un utente sospettato senza previa autorizzazione di un giudice che invece interverrebbe in un secondo momento per vigilare e ristabilire eventualmente le connessioni. (Testo modificato il 20 ottobre).

 

In Francia, invece, dopo le modifiche richieste, l’Hadopi avrà il compito di avvertire i pirati con due notifiche prima di procedere all’intervento più drastico, il taglio della connessione appunto da parte del tribunale.

Per i socialisti, che si sono fermamente opposti all’approvazione della legge voluta in primo luogo dal presidente Nicolas Sarkozy, si tratta di un procedimento troppo rapido in caso di circostanze più complicate.

 

La storia di questa legge è lunga e complessa ed è cominciata nell’estate del 2007, subito dopo l’arrivo di Sarkozy all’Eliseo.

Determinato a lottare contro la dilagante pirateria, il governo affida a Dennis Olivennes, allora presidente della Fnac, il compito di trovare una soluzione drastica. Olivennes consegna il proprio rapporto a novembre. Un anno dopo, ottobre 2008, la legge comincia il suo iter al senato dividendo la Francia e non solo: artisti di sinistra si sono schierati accanto a Sarkozy, ma la resistenza maggiore è arrivata da alcuni socialisti e da parte dell’Ump.

 

Il Capo dello Stato s’è detto ieri soddisfatto della prossima entrata in vigore della legge: “la Francia, dove è stato introdotto per prima il diritto d’autore e si difendono gli artisti, mostra la volontà continuare su questa linea senza nuocere ai diritti dei consumatori”.

 

Il socialista Christian Paul ha, invece, parlato di legge “improvvisata” che mette dentro troppe cose.

Il collettivo La Quadrature du Net ha definito il testo “assurdo tanto giuridicamente che tecnicamente”.

 

Il Ministro della Cultura, Frédéric Mitterrand, ha assicurato che per l’inizio del nuovo anno verranno recapitati i primi messaggi d’avvertimento agli utenti colpevoli di piratare opere protette da diritto d’autore.

 

 

 

Decisione n° 2009-590 DC del 22 ottobre 2009
(Loi relative à la protection pénale de la propriété littéraire et artistique sur internet)

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