Rai: il Cda riporta RaiSat in azienda e rimanda la discussione sul contratto di Vespa che chiede un aumento del 20%

di Raffaella Natale |

Italia


Bruno Vespa

Il Cda della Rai ha deciso oggi di riportare RaiSat, finora società consociata, tutta dentro l’azienda di viale Mazzini.

Il Cda – a quanto si apprende – ha anche dato mandato al Dg di definire e verificare termini contrattuali, normativi, editoriali del rapporto fra Rai e RaiSat: in particolare, si dovrà definire la liquidazione di Rcs Mediagroup, socio di minoranza di RaiSat con una quota del 5%. Il vertice dell’azienda si è anche impegnato ad evitare che l’incorporazione della società possa avere ripercussioni sull’occupazione.

 

La decisione è maturata dopo il fallimento della trattativa con Sky e la logica è quella – come sottolinea il consigliere Rodolfo de Laurentiis – di operare un “passaggio ineludibile di riportare dentro l’azienda una struttura che serviva a Sky e che ora, con il digitale terrestre, garantisce i suoi canali in maniera free. Non aveva quindi senso tenere RaiSat in quella situazione”.

 

L’offerta di RaiSat continuerà ad essere distribuita sul digitale terrestre e sulla piattaforma Tivù Sat.

 

Sempre oggi il Cda ha nominato all’unanimità Andrea Sassano direttore dello staff della Direzione Generale. In precedenza Sassano era vicedirettore della stessa area.

 

In consiglio oggi si è anche tenuta l’audizione del direttore del Tg2 Mario Orfeo, che si sarebbe svolta in un clima amichevole e concentrata su aspetti tecnici del telegiornale.

 

Sono stati rinviati, invece, l’audizione del responsabile di Raidue Massimo Liofredi, che si terrà la prossima settimana, e l’esame del rinnovo del contratto per Bruno Vespa (in scadenza ad agosto 2010) su richiesta del consigliere Angelo Maria Petroni, che avrebbe chiesto al Dg di riconsiderare l’accordo – che conterrebbe un ritocco al rialzo del 20% per il compenso del conduttore – anche alla luce del piano industriale.

Nei termini attuali risulterebbe infatti troppo oneroso per l’azienda, specie in previsione di un rosso di bilancio di circa 600 milioni entro il 2012.

 

Un’idea accolta da Masi, che si sarebbe riservato di approfondire la questione e ripresentare la proposta di contratto.

 

Secondo l’accordo attuale, firmato nel 2005 per tre anni, con un’opzione fino al 2010, Bruno Vespa percepisce un minimo garantito di 1 milione 187 mila euro all’anno come ideatore, autore e conduttore di Porta a porta. Cifra che, nel nuovo contratto, si diceva potesse salire a 1 milione 600 mila euro.

 

Ora gli uffici competenti valuteranno la situazione, partendo dal presupposto che la cifra è eccessiva, specie se combinata ad un contratto triennale. Si potrebbe ragionare allora su un compenso minimo inferiore, o più o meno analogo ma spalmato su più anni.

 

Entro fine novembre dovrebbe invece arrivare in consiglio il progetto di riorganizzazione complessiva dell’offerta tematica – con le possibili new entry Rai 5 e Rai 6 – messo a punto dalle vicedirezioni generali che fanno capo a Giancarlo Leone e Antonio Marano.

All’ordine del giorno della riunione di oggi non ci sarebbe alcuna nomina di peso ma le audizioni dei direttori di Raidue Massimo Liofredi e del Tg2 Mario Orfeo. Proseguirà invece martedì prossimo l’esame delle linee guida del piano industriale 2010-2012.

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