La Commissione europea rilancia sulle sfide e le opportunità del passaggio al cinema digitale

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Il passaggio al digitale è la nuova frontiera del cinema, ma occorrono investimenti. Di questi temi si parlerà al Worshop europeo 'La rivoluzione del cinema digitale in sala', agli Stati Generali del Cinema a Roma il 21 ottobre.

Unione Europea


Cinema

La Commissione europea rilancia la consultazione pubblica fra i professionisti dall’industria audiovisiva dell’UE volta a raccogliere pareri sulle modalità più adeguate per cogliere le opportunità ed affrontare le sfide della “rivoluzione digitale” nel settore cinematografico dell’UE. Il cinema digitale può diminuire i costi della distribuzione dei film e renderla più flessibile, consentendo a un maggior numero di film europei di viaggiare. “Passare al digitale” tuttavia richiede investimenti considerevoli. Un terzo delle sale cinematografiche europee potrebbe infatti rischiare la chiusura a causa del costo elevato delle attrezzature digitali, a meno che non si sviluppino al più presto nuovi modelli commerciali e regimi sostenibili di aiuti pubblici. I suggerimenti provenienti dai professionisti del cinema e del settore audiovisivo, nonché dalle agenzie cinematografiche nazionali e dalle altre parti interessate nel corso della consultazione di due mesi, avviata oggi dalla Commissione, saranno ripresi all’inizio dell’anno prossimo in una comunicazione che esporrà la politica della Commissione in materia di cinema digitale.

  

“La rivoluzione digitale sta avvenendo adesso e il cinema europeo dev’essere pronto ad accoglierla!” ha dichiarato Viviane Reding, commissario UE per la società dell’informazione e i media. “La convergenza tra il contenuto tradizionale e la tecnologia digitale modifica in profondità il modo in cui i film vengono prodotti, distribuiti e guardati. Tale sviluppo tecnologico può creare nuove opportunità commerciali, nuovi posti di lavoro e nuovi servizi per i consumatori se predisponiamo il quadro adatto a stimolare questo processo. La Commissione intende quindi consultare tutte le parti interessate per conoscere le loro esperienze, bisogni e aspettative in materia di digitalizzazione, che è fondamentale per il futuro del cinema europeo.”

   

Il commissario alla concorrenza Neellie Kroes ha osservato: “Da tempo era necessario un dibattito pubblico sull’incidenza del cinema digitale in Europa. Occorreranno investimenti ingenti e gli aiuti di Stato potrebbero svolgere un ruolo a sostegno della digitalizzazione. Abbiamo bisogno quindi di comprendere appieno le dinamiche del settore al fine di garantire che il passaggio al digitale andrà a vantaggio degli operatori del ramo cinematografico e, in ultima analisi, dei consumatori”.

   

Le tecnologie digitali sono sempre più usate dai produttori cinematografici. Le nuove telecamere e i nuovi formati agevolano la produzione dei film. Altri strumenti digitali vengono usati per ottenere effetti speciali stupefacenti e per film a 3D. La distribuzione di una copia digitale di un film può costare dieci volte meno della copia tradizionale di 35 mm; il cinema digitale potrebbe quindi agevolare la visione dei film europei da parte del pubblico del mondo intero. Tuttavia per molte sale cinematografiche in Europa dotarsi di attrezzature per schermo digitale può essere troppo caro; infatti circa il 31% dei cinema europei è costituito da sale a schermo unico e soltanto il 10% dei cinematografi dispone di multisale.

   

Con la consultazione lanciata oggi la Commissione europea desidera capire come il cinema digitale inciderebbe sul settore filmografico europeo ed in particolare sui 30 000 schermi delle sale cinematografiche europee. La Commissione invita i professionisti della proiezione di film nell’UE, i distributori, le agenzie cinematografiche nazionali e le organizzazioni cinematografiche pubbliche e private a scambiarsi le loro opinioni.

   

Gli Stati Uniti sono attualmente i primi nel settore del cinema digitale. Un “master” digitale è già disponibile per il 90% dei nuovi film statunitensi, mentre in Francia (il maggior produttore di film dell’UE) meno della metà dei nuovi film sono disponibili in digitale. Inoltre gli Stati Uniti hanno sviluppato il modello VPF (Virtual Print Fee, contributo alle spese di copia virtuale ) in cui dei terzi raccolgono parte dei fondi risparmiati dai distributori cinematografici che possono poi essere utilizzati per finanziare le attrezzature digitali. In Europa soltanto 2 428 schermi sono stati finora riconvertiti per la proiezione digitale. In tutto il mondo, su un totale di circa 110 000 schermi, sono stati dotati di tecnologia digitale circa 12 000 schermi. Si ritiene che entro il 2012 circa il 20% delle sale cinematografiche di tutto il mondo saranno riconvertite.

  

I governi nazionali stanno esaminando la possibiltà di sovvenzionare il passaggio al cinema digitale. L’Italia ha già notificato un regime di aiuti di Stato per il quale è attualmente in corso una consultazione ( IP/09/1181 ). Altri paesi (fra cui Francia, Germania e Norvegia) stanno attualmente progettando o ultimando la messa a punto dei loro regimi nazionali di aiuto, ma la maggior parte dei cinema d’essai (che proiettano film europei indipendenti, quali quelli dei membri della rete Europa Cinemas sostenuta dal programma MEDIA) non dispongono per ora di finanziamenti, né pubblici, né privati che li aiutino a passare al digitale.

  

Oltre alle domande rivolte ai professionisti europei della pellicola e del cinema, la Commissione oggi ha anche pubblicato un ‘analisi sul cinema digitale ed ha illustrato la propria politica in materia, ivi compresa la questione degli aiuti di Stato. Le analisi e le risposte ottenute con la consultazione pubblica che continuerà fino al 16 dicembre 2009 consentiranno alla Commissione di ultimare nel 2010 una comunicazione relativa alle opportunità e alle sfide per cinema europeo nell’era digitale.

 

L ‘attuale consultazione pubblica nasce dalle discussioni di un gruppo di esperti istituito dalla Commissione nella primavera del 2008 al fine di esaminare se la diversità dei cinema europei fosse minacciata e come affrontare la necessità di modelli commerciali alternativi.

  

In Europa l’attuale programma MEDIA 2007 finanzierà l’industria audiovisiva europea nel periodo 2007-2013 con 755 milioni di euro, volti a sostenere i professionisti europei del cinema ad accedere alla formazione e a sviluppare, distribuire e promuovere il loro lavoro in tutta Europa ( IP/07/169 ).

 

Il programma MEDIA è stato continuamente adattato dal 1991 con la finalità di sostenere l ‘industria audiovisiva europea. Più recentemente sono state integrate nel programma le nuove tecnologie, dalla formazione fino alla proiezione. Uno degli indirizzi di formazione sostenuti dal programma MEDIA è dedicato alle tecnologie digitali, sia nell’ambito della produzione che della distribuzione o della proiezione. Sono anche stati varati vari progetti pilota, da anni sono ammissibili agli aiuti i costi per la distribuzione digitale dei film europei e con Europa Cinemas si è istituito un regime di sostegno specifico per la proiezione digitale di film europei.

   

Link verso il documento di base di consultazione pubblica:

http://ec.europa.eu/information_society/media/overview/consultations/index_en.htm

MEDIA 2007 Decision :

http://ec.europa.eu/information_society/media/overview/2007/index_en.htm

 

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