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Cinema: accordo tra Anica e Csc Milano per promuovere talenti. Ferrari, ‘Industria in trasformazione e la formazione fondamentale’

Italia


Il centro sperimentale di cinema di Milano, ormai noto come la Cinecittà lombarda, ha stipulato con Anica, l’associazione degli industriali cinematografici, un accordo per realizzare una sorta di incubatore dei mestieri e delle professioni nel campo dell’audiovisivo oltre che a promuovere iniziative di carattere didattico culturale e imprenditoriale.

 

 

L’intesa, siglata dal presidente del Csc milanese Francesco Alberoni, dal presidente di Anica Paolo Ferrari e dall’assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory, mira a realizzare un polo nel quale i giovani possano trovare opportunità di lavoro dopo la loro formazione.

 

Il protocollo segna inoltre un’alleanza tra la scuola e gli industriali del cinema per realizzare progetti comuni e iniziative pubbliche per la promozione della cultura cinematografica.

 

“Questo accordo – ha affermato Finazzer Flory – non è una semplice dichiarazione d’intenti, ma un importante passo per ridurre la distanza non solo tra Milano e Roma nel mondo del cinema ma quella tra l’Italia e il resto dell’Europa nel legame tra il mondo della formazione culturale e quello dell’industria cinematografica”.

“Ci stiamo impegnando a dare alla città e agli operatori una serie di segnali importanti. Fra due settimane discuteremo in Giunta la possibilità di eliminare i costi di occupazione del suolo pubblico per i produttori cinematografici”.

 

Per Alberoni, si firma “un documento di grande concretezza operativa all’interno di un settore molto ampio quale quello cinematografico. Una grande opportunità per rendersi conto di ciò che i ragazzi e i giovani devono imparare per entrare a far parte a pieno titolo del sistema produttivo”.

 

“L’industria cinematografia e audiovisiva sta vivendo un periodo di grande trasformazione – ha evidenziato Ferrari -. Vi è quindi la necessità di ridefinire alcuni elementi fondamentali che sono la creatività, la sostenibilità e le competenze. In questo contesto la formazione diventa un fattore sociale fondamentale”.

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