GVT: tutti la vogliono? Dopo l’offerta Vivendi, parte la corsa al consolidamento del mercato tlc brasiliano

di Alessandra Talarico |

Brasile


GVT

L’inaspettata offerta di acquisto da 2 miliardi di euro annunciata dal gruppo media francese Vivendi sull’operatore brasiliano GVT potrebbe innescare una ridda di controproposte, visto che anche molti altri soggetti sono interessati agli asset della società.

 

GVT è un operatore di telefonia fissa e internet in rapida crescita, focalizzato sui clienti ad alto reddito e i suoi asset sono molto ambiti dagli altri operatori che tentano di espandersi nel paese. La società controlla il 4% del mercato fisso e dispone di una dorsale di 15 mila chilometri.

 

Mercoledì, Vivendi ha reso noto di aver offerto a GVT 42 reais ad azione, garantendo un premio del 16% rispetto alla chiusura del giorno precedente e valutando la società 2 miliardi di dollari.

 

Gli analisti credono che alla fine Vivendi la spunterà, ma sottolineano che una clausola imposta da GVT impedirebbe cambiamenti nel controllo della compagnia senza un’offerta superiore di almeno il 25% rispetto al prezzo di chiusura maggiore del titolo nel corso dello scorso anno.

 

Gli azionisti di maggioranza di GVT – Swarth Group e Global Village telecom – si sono impegnati a cedere a Vivendi almeno il 20% del capitale in loro possesso e a votare contro la clausola.

Il management del gruppo è favorevole all’ingresso di Vivendi quale partner poiché permetterebbe a GVT di espandersi città più importanti del Paese e in settori a forte crescita quali l’IPTV, ma Vivendi ha fatto sapere che andrà avanti nel progetto di acquisizione solo se riuscirà a ottenere almeno il 51% di GVT.

 

Sulla scia delle voci che la compagnia francese avrebbe dovuto perfezionare l’offerta, il titolo di GVT si è infiammato.

Secondo gli osservatori della SLW Corretora, “Vivendi dovrà aumentare l’offerta sia perché gli azionisti di minoranza chiedono più soldi, sia perché arriveranno probabilmente altre offerte”.

 

Nella corsa a questo punto potrebbero affacciarsi molti contendenti:  da Telefonica – la cui divisione fissa locale Telesp, è ben posizionata solo nella capitale San Paolo, ma manca di infrastrutture adeguate nel resto del Paese – a Portugal Telecom, che controlla insieme al gruppo spagnolo il principale operatore mobile brasiliano, Vivo e potrebbe così crescere nel settore fisso e internet.

Anche Telmex, il maggiore operatore fisso messicano di proprietà di Carlos Slim, potrebbe essere interessato agli asset broadband di GVT.

È partita, insomma, la corsa alle speculazioni circa la nuova ondata di consolidamento che si apre sul mercato da 40 miliardi di dollari delle tlc brasiliane, dopo l’acquisizione di Brasil Telecom da parte della rivale Oi.