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Privacy: il Garante dice No alla diffusione illecita di dati sanitari online

Italia


Il Garante privacy ha bloccato la diffusione di dati sanitari di una dipendente provinciale pubblicati sul sito dell’ente locale e liberamente reperibili in Internet.

 

Il provvedimento di blocco (relatore Giuseppe Fortunato) è scattato a seguito della segnalazione della dipendente che, attraverso un motore di ricerca, aveva rinvenuto online alcuni atti della provincia in cui erano riportati i suoi dati anagrafici e delicate informazioni sul suo stato di salute, la cui diffusione è vietata dal Codice privacy.

 

Risultato confermato dagli accertamenti del Garante: due delibere del responsabile delle risorse umane della provincia relative ad una richiesta di riconoscimento di infermità per causa di servizio avanzata dalla donna erano, infatti, non solo direttamente visualizzabili sul sito istituzionale dell’ente ma erano anche liberamente accessibili attraverso il motore di ricerca. Uno dei documenti riportava, inoltre, accanto al nome e cognome della dipendente, il giudizio medico legale con il tipo di infermità riscontrata.

 

Nel disporre il blocco dei dati sanitari trattati in modo illecito, l’Autorità ha ribadito il principio che le amministrazioni locali, fermo restando il rispetto degli obblighi di legge sulla trasparenza delle deliberazioni dell’ente, devono selezionare con estrema attenzione i dati personali da diffondere, non solo alla luce dei principi di pertinenza, non eccedenza e indispensabilità rispetto alle finalità perseguite dai singoli provvedimenti, ma anche in relazione al divieto di diffusione dei dati idonei a rivelare lo stato di salute.

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