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Google: si mobilitano le associazioni, ‘La biblioteca digitale solleva preoccupazioni per la privacy dei lettori’

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L’ambizioso progetto di Google di creare una biblioteca digitale universale, sempre in attesa di avere l’Ok dalle autorità antitrust americane, sta sollevando diversi dubbi inerenti i presunti rischi per la privacy.

In una lettera indirizzata al Ceo di Google, Eric Schmidt, diverse organizzazioni americane, compresa la Aclu (American Civil Liberties Union) hanno espresso la loro “preoccupazione per la vita privata dei lettori”.

 

“Agevolare l’accesso ai libri – asseriscono queste organizzazioni – è una missione molto importante, che condividiamo fortemente, ma i lettori per avere dei libri digitali non devono sacrificare la loro privatezza”.

E spiegano che “Così come è concepito, il programma Google Book Search conserva traccia dei libri consultati dagli utenti, di ciò che leggono, e anche dei commenti che appuntano sui margini”.

Aggiungendo che “Vista la lunga e inquietante storia degli sforzi dello Stato e delle parti terze a forzare bibliotecari e librai a comunicare i dati sui loro lettori e clienti, è indispensabile che Google preveda solide protezioni, sia per l’architettura che per la politica di Google Book Search”.

 

Queste incertezze arrivano subito dopo la chiusura dell’accordo tra Google, il sindacato Authors’ Guild e l’Association of American Publishers, adesso al vaglio dell’autorità.

Secondo i termini dell’intesa, Google condividerà le entrate provenienti dalla consultazione online delle opere, finanzierà un “repertorio” per i diritti d’autore e sosterrà insieme ai partner le spese legali (125 milioni di dollari) collegate al procedimento intentato contro il gruppo nel 2005.

 

Dan Clancy, a capo di Google Books, nel blog ufficiale della società ha assicurato che la tutela dei dati è presa molto seriamente. Ma in attesa che l’accordo concluso con gli editori e gli autori abbia il lascia passare, “è molto difficile – se non impossibile – elaborare una strategia dettagliata”.

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