Google: nuova sfida a Microsoft. In arrivo il sistema operativo Google Chrome

di Alessandra Talarico |

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Google Chrome

La sfida tra Microsoft e Google si fa sempre più serrata: dopo il lancio del motore di ricerca Bing da parte del colosso di Redmond – che pare stia andando molto bene – il re dei motori di ricerca prepara la controffensiva con un nuovo sistema operativo open source, che sarà destinato inizialmente ai netbook e dovrebbe arrivare nella seconda metà del 2010.

 

Il Google Chrome Operating System si baserà sul browser Google Chrome, lanciato nove mesi fa e già utilizzato regolarmente – a detta di Google – da oltre 30 milioni di persone. Il browser poggia infatti su un sistema operativo concepito quando il web non esisteva. Ecco perché il Google Chrome OS altro non è che il tentativo di “ripensare l’intero concetto di sistema operativo”, ha spiegato Sundar Pichai, VP Product Management and Linus Upson, Engineering Director sul blog ufficiale della società.

 

Le caratteristiche principali di Google Chrome OS saranno “rapidità, semplicità e sicurezza”: il nuovo sistema operativo dovrà essere “veloce e leggero, dovrà avviarsi e andare sul web in pochi secondi”.

 

Sul versante della sicurezza, ha aggiunto Pichai, la società sta completamente ridisegnando l’architettura alla base del sistema, per fare in modo che gli utenti non abbiano a che fare con virus, malware e continui aggiornamenti del software.

 

Per quanto riguarda invece le applicazioni, la piattaforma di riferimento sarà il web: “tutte le applicazioni web-based funzioneranno automaticamente su tutti i browser Windows, Mac e Linux”.

 

Pichai ha quindi ribadito che il nuovo progetto è separato da Android, il sistema operativo per i cellulari, progettato per operare su diversi dispositivi, dai telefonini ai decoder e ai netbooks.

Google Chrome, ha spiegato, è stato creato per quelle persone che passano molto tempo su internet e per funzionare su tutti i tipi di computer.

Ma soprattutto, ha concluso Pichai, Google Chrome si basa sui riscontri provenienti dagli utenti: “il messaggio è chiaro, i computer devono andare meglio, la gente non vuole perdere tempo quando va a controllare la posta elettronica, vuole che il computer funzioni bene sempre come quando lo hanno acquistato, vuole accedere ai propri dati da qualsiasi posto, ma soprattutto non vuole passare delle ore a configurare il computer o preoccuparsi di dover continuamente effettuare aggiornamenti”.

 

La società di Mountain View ottiene il 97% dei profitti dalla pubblicità, ma ora che il mercato è in crisi è quanto mai urgente cercare nuovi spazi, soprattutto per contrastare lo strapotere di Microsoft.

Quale sarà il risultato di questo nuovo progetto è ancora tutto da vedere, anche perché c’è il rischio di scatenare nuove proteste sul versante della privacy: sono in molti infatti a credere che il gruppo abbia già a disposizione troppe informazioni relative all’uso di internet da parte degli utenti.

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