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Expo 2015: Stanca commenta i risultati del sondaggio Exponiti, ‘Quasi l’80% dei milanesi ritiene che l’evento internazionale sarà positivo’

Italia


I cittadini milanesi sono poco informati sui temi legati all’Expo 2015, come emerge dall’indagine Exponiti, presentata oggi dal sindaco Letizia Moratti e dall’ad di Expo 2015 spa Lucio Stanca. Il 41% degli intervistati ha affermato di saperne poco o nulla e quasi il 24% “così così”.

 

“A fronte di un terzo di intervistati che ha detto di essere informata sull’Expo, non mi sorprende che oltre il 50% non sia informata a sufficienza: questo richiederà un grande sforzo di comunicazione da parte nostra, che avverrà attraverso cose concrete e realizzazioni, oltre che con i mezzi che gli stessi intervistati ci hanno suggerito, ovvero principalmente internet, televisione e stampa“. Stanca ha poi espresso la sua soddisfazione perché “quasi l’80% non ha assolutamente dubbi sul fatto che l’Expo per Milano sarà un fatto positivo. Partire con questo patrimonio di condivisione ci da fiducia per il futuro”.

 

Dall’indagine poi è emerso che la maggior parte delle persone dall’Esposizione universale si aspetta più lavoro e questo “è importante, e infatti la Bocconi ha valutato in uno studio che i posti di lavoro creati saranno 70mila“.

Nel dossier di candidatura abbiamo previsto 30mila volontari, prevalentemente giovani, per l’Expo – ha aggiunto Stanca – Per questo ci fa piacere che gli intervistati abbiano indicato, con il 53,65%, che i giovani dovrebbero essere la categoria maggiormente coinvolta, seguiti dalle donne”.

 

Il sondaggio lanciato lo scorso 25 maggio è durato un mese e ha permesso di ascoltare la voce di 16.539 milanesi via internet o con i ragazzi di Exponiti che hanno percorso le vie del capoluogo lombardo.

 

Alla domanda su che cosa sperano l’Expo porti a Milano, il 23% degli intervistati ha risposto più lavoro, il 17% più verde, l’11% più trasporti e il 10% più infrastrutture.

Per il programma di eventi, la richiesta si concentra su quelli artistico-culturali (31%) e su quelli musicali (26%). Sul futuro dell’area, infine, la città si divide in tre: divertimento (parchi tematici o stadi per concerti), housing sociale-servizi pubblici e verde si sono spartiti le risposte con circa il 22% a testa.

 

Di certo i cittadini “…non vogliono un parco della memoria di nessuna utilità alla città’, ha detto Stanca che ha annunciato la creazione di “una finestra sul sito web per ricevere consigli su cosa fare dopo”.

I risultati “sono stati molto positivi e confermano la grande voglia di partecipazione”, è stato il commento di Stanca.

 

Anche la Moratti si è detta “molto soddisfatta dalle risposte perché confermano le nostre intuizioni di una voglia della città di ridisegnare la propria carta d’identità – ha spiegato – con un Expo dove il software è più forte dell’hardware”.

 

L’ad di Expo 2015 ha poi promesso che “questo è solo il primo momento di dialogo di uno sforzo di comunicazione e coinvolgimento che abbiamo iniziato”.

“Non ci sarà nessuna cattedrale nel deserto, lasceremo delle opere funzionali al miglioramento della città e del territorio”.

“I cittadini ci esortano poi a non sprecare il denaro pubblico, questo è il nostro obiettivo, sappiamo che di gestire denaro della collettività in un momento difficile e quindi siamo molto impegnati per evitare di sprecare soldi pubblici”.

 

Sul futuro dell’area Expo, per l’eredità che l’evento lascerà alla città di Milano, la parola d’ordine del sindaco e dell’ad di Expo 2015 è “flessibilità“. Ogni considerazione fatta oggi, infatti, sarebbe “prematura” e la scelta, hanno spiegato, potrebbe slittare anche a “dopo la registrazione, perché al Bie non interessa”. La flessibilità riguarderà anche la trattativa con i proprietari dei terreni.

“Lasciamoci tempo e flessibilità per il futuro – ha aggiunto Stanca a margine della presentazione dei dati dell’indagine Exponiti -. E’ assolutamente prematura una scelta oggi. E’ importante lasciarsi opzioni aperte”. Per questo motivo “vogliamo strutture leggere e flessibili – ha continuato – non vogliamo incatenarci a decisioni di oggi“.

 

Anche per il sindaco “prevedere quello che avverrà fra sei anni forse non è corretto”.

“Proseguiamo ad ascoltare la città – ha aggiunto – Verificheremo anche con le altre istituzioni che partecipano e con il lavoro prezioso degli architetti sul master plan che ci daranno indicazioni molto leggere su cosa ci potrà essere dopo”, ha spiegato il sindaco.

Il masterplan della Consulta degli architetti sarà pronto per fine luglio o per i primi di settembre, periodo in cui si inizierà anche a parlare con i proprietari dei terreni. Stanca ha detto di aver sentito telefonicamente oggi il numero uno di Fondazione Fiera, Luigi Roth: “Ho parlato oggi con Roth. Vogliamo flessibilità anche con i proprietari”.

“Ci sono varie possibilità, non solo quella di riconsegnare le aree con il cambio di destinazione d’uso”.

 

Stanca ha infine negato che la società Expo 2015 si stia trasferendo a Palazzo Reale a Milano prima del ‘via libera’ da parte del consiglio comunale: “non ci stiamo ancora trasferendo, e poi in quella sede ci saranno solo coloro che hanno compiti di rappresentanza, io rimango negli uffici di adesso”.

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