Tecnologie mobili: da IBM, 100 mln di dollari per la ricerca di nuove soluzioni destinate a imprese, paesi emergenti, mercato consumer

di Alessandra Talarico |

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IBM investirà 100 milioni di dollari nei prossimi 5 anni per creare nuovi servizi mobili e andare incontro alle esigenze dei milioni di utenti – aziende e privati – che preferiscono navigare il web dal cellulare più che dal computer.

 

Sono sempre di più ad esempio, le aziende che usano i dispositivi mobili per gestire e ottimizzare il lavoro dei dipendenti, o i consumatori che svolgono transazioni finanziarie, o utilizzano il telefonino per scaricare contenuti o effettuare piccoli pagamenti.

 

L’ubiquità dei telefonini, ha spiegato Guruduth Banavar – direttore di IBM Research – “aiuta a superare i confini geografici, economici e sociali”. Se ci si concentrerà sullo sviluppo di interfacce semplici e sulla riduzione dei costi, ha aggiunto, la telefonia mobile “potrà sostenere il futuro delle comunicazioni e lo scambio di informazioni aziendali”.

 

Gli investimenti di IBM nel settore mobile si concentreranno quindi su tre aree: imprese, paesi emergenti, mercato consumer.

 

Le opportunità sono enormi: secondo uno studio dell’Institute for Business Value di IBM, il numero di utenti mobili crescerà entro il 2011 del 191% e lo sviluppo di nuove infrastrutture potrebbe aiutare le popolazioni dei paesi emergenti a superare il loro isolamento tecnologico e a diventare più produttivi.

 

La società ha condotto un progetto pilota nel sud dell’India per consentire ai contadini e ai piccoli imprenditori della regione di scambiarsi informazioni real time attraverso il telefonino. I contenuti – condizioni del tempo e degli oceani, prezzo del grano, news, informazioni sanitarie, orari dei mezzi di trasporto – sono creati dagli stessi imprenditori o dalle municipalità, grazie a sistemi di input e di accesso alle informazioni estremamente semplificati.

 

Le tecnologie mobili potrebbero inoltre rivelarsi molto utili dal punto di vista delle aziende, per analizzare le abitudini e la segmentazione dei clienti esistenti e potenziali e, quindi, per studiare campagne pubblicitarie su misura.

 

Il settore ricerca IBM comprende circa 3 mila scienziati in 8 laboratori sparsi per il mondo. La società conta inoltre sull’ausilio di 20 mila sviluppatori di software in 75 centri dislocati in 18 paesi.

 

In questo ambito, la società ha appena siglato un accordo con l’università La Sapienza per lo svolgimento di attività di formazione e di ricerca congiunta volte allo sviluppo di tecnologie innovative e di nuovi programmi per la didattica.

Ibm lavora col CATTID della Sapienza (Centro per le Applicazioni della Televisione e delle Tecniche per l’Istruzione a Distanza) già dal 2006, con l’obiettivo di ampliare gli scenari di ricerca e studiare nuove applicazioni ‘aperte’ in grado di favorire l’uso di terminali mobili al posto dei tradizionali computer.

Rientrano in questo accordo le soluzioni sulla Mobile Wireless Accessibility (MWA), finalizzate a coniugare mobilità, tecnologie wireless e accessibilità dei disabili alla tecnologia.