Key4biz

AIIP denuncia: i provider italiani non sono sceriffi della rete

Italia


Riceviamo e pubblichiamo una nota diffusa da AIIP (Associazione Italiana Internet Provider) per rendere noto che il tribunale penale di Treviso ha notificato ad alcuni operatori di accesso a Internet – fra cui molti associati AIIP – un decreto di sequestro preventivo che impone di inibire l’accesso ad un sito localizzato in Cina, tramite il filtraggio della navigazione degli utenti italiani.

 

Premesso che AIIP da sempre è sostenitrice del più assoluto rispetto della legalità e coopera per questo con l’Autorità giudiziaria competente, si deve però denunciare con forza l’ennesima distorsione che confonde il ruolo dei fornitori di accesso a Internet, con quello di sceriffi della rete. E questo, a prescindere dal merito specifico della vicenda, cui gli associati AIIP sono del tutto estranei.

Come ha già affermato il tribunale penale di Bergamo – sezione del riesame –  lo scorso settembre 2008,  non è legittimo “sequestrare” un sito impedendo alle persone di accedervi.

 

Purtroppo, questa ragionevole interpretazione delle norme sul sequestro preventivo era stata già disattesa per la prima volta dal tribunale di Milano ed ora – anche da quello di Treviso. Infatti, ancora una volta viene posto a carico degli operatori l’adempimento ad obblighi che la legge non prevede e che si traducono in una ingiusta limitazione dei diritti degli utenti la cui navigazione internet viene, di fatto, analiticamente verificata per poter adempiere all’ordine della magistratura.

 

Sequestrare un sito non equivale a filtrare l’accesso ed è una misura inefficace oltre che inutilmente vessatoria per imprese e cittadini. E’ un dato tecnico indiscutibile che gli operatori vorrebbero poter rappresentare al tribunale della libertà, ma che non possono fare, perché la giurisprudenza ritiene che non abbiano interesse a impugnare un provvedimento di cui – pure – subiscono le conseguenze.

Il risultato pratico è che ben difficilmente l’indagato cinese si preoccuperà di contestare i metodi adottati dal tribunale di Treviso, e dunque si consoliderà una giurisprudenza sbagliata, inutile e dannosa.

 

AIIP torna a mettere a disposizione il proprio patrimonio di competenze per collaborare – come ha sempre fatto – con le Istituzioni e le autorità competenti, convinta del fatto che il rispetto della legge sia un valore fondamentale per chi opera nel mercato delle telecomunicazioni.

Exit mobile version