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Web e censura: nuovamente accessibili i siti oscurati dalla Cina in occasione della ricorrenza della strage di Piazza Tienanmen

Cina


Da oggi nuovamente accessibili in Cina i siti e le reti sociali che la scorsa settimana il governo aveva censurato in occasione della ricorrenza del 20° anniversario della strage di Piazza Tienanmen, compiuta dall’esercito cinese nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1989.

 

Da mercoledì pomeriggio, vigilia della tragica ricorrenza, era stato di fatto impedito l’accesso a una dozzina di siti, tra cui il social network Twitter, la posta di Hotmail, il nuovo motore di ricerca Microsoft Bing e al server fotografico Flickr, che stamattina risultavano ancora bloccati.

Restrizioni che vanno aggiunte a quelle cui già sono soggetti siti utilizzati ogni giorno da milioni di cittadini cinesi, quali Youtube, Blogspot, Skype, WordPress e le versioni in lingua cinese di vari network internazionali come la CNN e la BBC.

 

Ma da oggi, alcuni nuovamente disponibili. Una notizia che ha immediatamente fatto il giro della blogosfera cinese.

 

L’associazione Reporters sans frontières (RSF) aveva immediatamente denunciato l’accaduto, commentando che ancora oggi “le autorità di Pechino continuano a imporre il silenzio su quanto successo a Piazza Tienanmen”.

 

Il governo non ha mai fornito una versione ufficiale: inizialmente si parlava di 200 civili e 100 soldati morti negli scontri, ma per la Croce Rossa le vittime furono oltre 2.500 alle quali vanno aggiunte, secondo Amnesty International, le oltre 1.000 vittime dalla violenta repressione portata avanti nei mesi successivi agli scontri.

Praticamente impossibile, quindi, reperire sul web informazioni relative ai tragici eventi del 4 giugno.

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