Pirateria online: le major chiedono al tribunale svedese immediati interventi su The Pirate Bay, ‘senza diritto di replica per gli imputati’

di Raffaella Natale |

Fino a oggi l’unico effetto della condanna dei responsabili del sito è stato quello di far salire il Partito svedese dei pirati in cima alla lista di preferenze nei sondaggi per le elezioni europee.

Svezia


The pirate bay

Le major continuano la loro battaglia alla pirateria. EMI, Warner, Sony e Universal hanno chiesto alla giustizia svedese di condannare gli amministratori del sito The Pirate Bay a una sanzione pecuniaria per ogni giorno che i loro album resteranno disponibili per gli utenti sul sito di BitTorrent.

Chiedono inoltre che il provvedimento venga eseguito senza alcun diritto di replica per gli imputati e ai provider di oscurare l’accesso al sito.

 

Sulla carta, le major hanno già vinto la loro guerra con The Pirate Bay, ma nei fatti l’hanno persa. Fino a oggi l’unico effetto della condanna dei responsabili del sito è stato quello di far salire il Partito svedese dei pirati in cima alla lista di preferenze nei sondaggi per le elezioni europee.

C’è inoltre il timore che la corruzione possa inficiare la sentenza resa in prima istanza e far decadere le accuse.

Sul piano pratico, The Pirate Bay non ha mai avuto tanti utenti quanti ne ha da quando c’è stato un gran parlare di questo verdetto “storico” contro il p2p.

 

EMI, Universal, Sony e Warner hanno così deciso di chiedere una sanzione economica per gli amministratori per ogni giorno che il sito resterà aperto violando i loro diritti d’autore.

 

Nella lettera invita, l’avvocato delle quattro major, Peter Danowsky, chiede espressamente al tribunale di “prendere una decisione senza dare ai responsabili possibilità di controbattere con proprie argomentazioni”.

Nel mirino delle case discografiche i tre imputati: Fredrik Neij, Gottfrid Svartholm Warg e Peter Sunde Kolmisoppi.

Viene risparmiato Carl Lundström che da tempo ormai non fa parte della “Baia dei pirati”.

 

Le case discografiche assicurano d’aver potuto scaricare dal sito incriminato almeno 467 album di cui detengono i diritti d’autore e chiedono adesso ai responsabili di bloccare su The Pirate Bay il downloading dei loro cataloghi. Domandando inoltre al provider ospitante, Black Internet, di porre fine al servizio.

 

Secondo gli esperti, però, il problema è che le decisione del tribunale svedese riguarda ovviamente solo la Svezia e non può essere estendibile al resto del mondo. Risulta normale quindi che il sito resti libero all’accesso degli utenti stranieri.