Pirateria online: passa definitivamente il Ddl che prevede il taglio della linea per i downloader. Reding, ‘Non condivido ma è legale’

di Raffaella Natale |

La Francia è il primo paese occidentale a prevedere la sospensione della connessione a internet per una tale infrazione.

Francia


Nicolas Sarkozy

Il parlamento francese ha adottato il testo definitivo della legge contro la pirateria. L’ultima parola è toccata al senato che ha votato a larga maggioranza (189 voti a favore contro 14) le disposizioni così come sono arrivate dall’Assemblea nazionale.

La legge, voluta fortemente dal presidente Nicolas Sarkozy, prevede severe sanzioni per chi scarica illegalmente film e musica fino alla sospensione dell’accesso a internet in caso di recidiva.

Soddisfazione del Ministro della Cultura, Christine Albanel, che ha commentato: “Finalmente internet non è una zona sottratta al diritto“.

 

I socialisti, che hanno condotto una dura battaglia contro il testo, hanno già annunciato un ricorso al Consiglio costituzionale.

 

Il principio è quello cosiddetto dei ‘tre strikes‘: i colpevoli riceveranno prima una email di avviso, poi una lettera, infine la vera e propria punizione che prevede il taglio della connessione a internet, e i pirati dovranno continuare a pagare il loro abbonamento.

I provvedimenti verranno applicati da un nuovo organo, un’Alta Autorità per la Protezione del Copyright su Internet (HADOPI), nella quale confluiranno alcuni importanti poteri attualmente spettanti all’autorità giudiziaria e al CNIL (Commissione nazionale dell’informatica e delle libertà). I primi interventi dovrebbero avvenire dal prossimo anno.

 

La Francia diventa così uno dei paesi più rigorosi nei confronti dei pirati di internet.

E’ il primo paese occidentale a prevedere la sospensione della connessione internet per una tale infrazione.

 

Dalla Ue, il portavoce del Commissario Viviane Reding ha dichiarato di non condividere “politicamente” quanto fatto dalla Francia che contraddice il diritto europeo, ma ha aggiunto che non tutto ciò che non si condivide è “illegale“.

Forse – ha continuato – ci saranno problemi con le norme nazionali francesi per quanto concerne l’istituzione dell’HADOPI, ma è un problema interno e deciderà la giustizia. Tuttavia non ho indicazioni su eventuali violazioni del dritto comunitario Ue e nell’emendamento 138 non vedo nulla che possa modificare questa situazione”.

L’emendamento in questione è stato introdotto in seconda lettura nel pacchetto telecom, messo a punto per contrastare organi come l’HADOPI appunto.

L’esame della riforma Ue non è ancora terminato e la pressione dei Paesi membri sugli eurodeputati è molto forte per cui il testo verrà ancora modificato fino alla sua approvazione definitiva previsto prima della fine dell’anno.

 

Il portavoce della Reding ha concluso dicendo che anche se “…questo emendamento riafferma il ruolo politico per la gestione dei diritti fondamentali, un emendamento a una direttiva europea non può né modificare la divisione di competenze tra Ue e Stati membri, né estendere il campo dei diritti fondamentali europei alle decisioni nazionali”.

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